Le fake news e le auto elettriche bloccate per il freddo
Il problema sono le colonnine di ricarica Usa. Anche le auto fossili hanno gli stessi problemi di prestazioni con climi molto rigidi
[25 Gennaio 2024]
Un video diventato virale su TikTok mostra diverse Tesla abbandonate alle stazioni di ricarica di Chicago. La cosa è stata subito rilanciata dalla televisione di destra Fox 32 con interviste ai proprietari di auto elettriche che lamentano che, nonostante abbiano caricato le loro auto per un lungo periodo, i veicoli elettrici non hanno retto al freddo. Una campagna prontamente rilanciata sui social network anche in Italia con post che mettono in dubbio la necessità di dotarsi di auto elettriche per ridurre le emissioni climalteranti e che magnificano le virtù delle vecchie e affidabili auto a combustione interna, con un’emergente ala eco-scettica di “sinistra” che fa proprie tutte le teorie sparse a pinene mani dalle multinazionali petrolifere in nome di una battaglia contro il nuovo capitalismo verde che vorrebbe obbligarci a comprare auto elettriche non necessarie e inutili contro il riscaldamento globale.
Intervistato da Futura Network, la newsletter dell’ASviS, Nicola Armaroli, chimico dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Consiglio nazionale delle ricerche (ISOF-CNR), smentisce che le batterie dei veicoli elettrici non funzionino a temperature al di sotto dello zero: «Non esistono motivi tecnici per cui il freddo debba mandare in tilt le auto elettriche. In Norvegia, dove le auto elettriche costituiscono un quarto del totale e le temperature sono molto più basse, non si verificano questi scenari descritti come il “cimitero delle Tesla».
L’ASviS sottolinea che «L’ipotesi prevalente, confermata da analisi recenti, suggerisce infatti che molti stalli di ricarica (ovvero le aree riservate per i veicoli elettrici) potrebbero non funzionare correttamente a temperature molto basse, specialmente al di sotto dei -20° C. Si ipotizza che le colonnine di ricarica negli Stati Uniti non siano sufficientemente attrezzate per affrontare le temperature estreme, a differenza di quelle norvegesi, dove non si sono verificati problemi simili. D’altra parte, è noto che le auto elettriche, non diversamente dalle auto a combustione, subiscano un calo di prestazioni in caso di climi molto rigidi. A temperature vicine allo zero infatti, l’elettrolita presente nelle batterie diventa più denso, compromettendo lo scambio di ioni di litio e riducendo l’efficienza della batteria fino al 15-20%».
Anna Stefanopoulou, direttrice dell’Energy Institute dell’Università del Michigan, conferma su Wired: «Le batterie sono come gli esseri umani”, afferma Preferiscono lo stesso tipo di intervallo di temperatura delle persone. Qualunque cosa inferiore a 40 o superiore a 115 gradi Fahrenheit e non forniranno le massime prestazioni. A loro piace essere intorno ai 60-80 gradi. Quando la temperatura diminuisce, il fluido elettrolitico all’interno delle celle della batteria diventa più lento. Non hai così tanta potenza quando vuoi scaricare. La situazione è ancora più limitata quando si desidera caricare».
Ma ci sono comunque dei metodi che permettono di ovviare a questo problema. Le auto moderne sono progettate per tenerne conto, con sistemi di gestione termica della batteria che la riscaldano o la raffreddano una batteria. Ma mentre un motore a combustione interna genera il proprio calore, che riscalda il motore e gli occupanti dell’auto, un veicolo elettrico deve trovare quel calore da qualche altra parte, recuperando la piccola quantità di calore prodotta da motori e inverter o azionando un riscaldatore.
Responsabili del blocco delle auto elettriche sono anche i loro proprietari che non hanno rispettato i dovuti accorgimenti per un corretto funzionamento in condizioni così estreme, Mark Bilek della Chicago Auto Trade Association ha ricordato che «Bisogna precondizionare la batteria, cioè portarla alla temperatura ottimale per accettare una carica rapida».
Quando fa freddo, parte dell’energia immagazzinata nella batteria potrebbe non essere disponibile durante la guida perché la batteria è troppo fredda. Tesla aggiunge un’icona a forma di fiocco di neve accanto all’indicatore di autonomia per indicare che potrebbe essere freddo per la batteria, ma le Tesla non prevedono, come altre case automobilistiche, un comando manuale per attivare il preriscaldamento.
In genere, un veicolo elettrico percorre circa il 20% in meno quando fa molto freddo. Il clima gelido Limita la frenata rigenerativa, quindi l’auto recupera meno potenza, e la ricarica, soprattutto quella rapida, sarà limitata per proteggere la batteria. I proprietari esperti di veicoli elettrici sono ben abituati a queste stranezze, ma i forum e i social network dimostrano che i nuovi acquirenti di veicoli elettrici hanno qualche problema a capirlo. Armaroli conferma: «Oltre alla tenuta della rete elettrica, c’è l’impreparazione dei proprietari. Qualunque sia lo strumento tecnologico con cui si ha a che fare, non lo si può utilizzare ignorando le condizioni ambientali circostanti».
Esistono soluzioni alternative. Prima di tutto, non bisogna lasciare che la batteria si scarichi troppo: deve avere sempre una carica del 20% circa. Per avviarsi a temperature sotto lo zero, l’auto potrebbe aver bisogno di quella riserva per riscaldare la batteria abbastanza. «Non pensate che essere vicino a una presa per caricare vi tiri fuori dai guai – ha detto la Stefanopoulou – E quando siete collegati alla presa di corrente, sfruttate l’energia elettrica per precondizionare l’auto, riscaldando sia l’abitacolo che la batteria, prima di ripartire. Veicoli come Tesla e la nuova Jaguar I-Pace elettrica vi permetteranno di farlo da lontano tramite un’app».
Intanto, la Stefanopoulou e altri ricercatori stanno lavorando a soluzioni intelligenti per massimizzare la capacità delle auto di affrontare il freddo. Se il sistema di navigazione è programmato per collegarsi a un caricabatterie veloce, il computer può assicurarsi che la batteria sia bella e calda nel momento in cui si sale in autoì. La Stefanopoulou suggerisce che «Una batteria potrebbe scaricare parte della sua preziosa energia quando fa freddo, per mantenersi al caldo. Questo sembra controintuitivo quando l’autonomia è già limitata, ma guidare con una batteria fredda, con elevata resistenza, quando anche la richiesta di corrente ai motori è elevata, è più dispendiosoz.
A lungo termine, gli scienziati stanno lavorando a batterie allo stato solido che non contengano liquido all’interno e non saranno così sensibili. Ma sono ancora in fase sperimentale e si calcola che saranno disponibili entro 5 – 6 anni.
Ma intanto le notizie false sulle auto elettriche si sono guadagnate un posto tra le fake news più diffuse sui principali settori industriali e l’Eco della Stampa ha condotto una ricerca per verificare quante volte le testate italiane più autorevoli sulla stampa e sul web le abbiano denunciate, individuando ben 679 articoli. Ecco la top 5 delle principali fake news segnalate:
1 Spesa proibitiva (151 articoli, 22.2%): La convinzione che il prezzo di listino dei veicoli elettrici sia proibitivo è opinabile. Il prezzo elevato viene compensato dal fatto che il “Total Cost of Ownership” è nel tempo più vantaggioso grazie a incentivi e costi inferiori.
2 Ricarica, costi e difficoltà (138 articoli, 20.3%): L’idea che i costi di ricarica siano eccessivi è errata perché i costi energetici, pur essendo cresciuti, rimangono inferiori ai carburanti tradizionali. La sensazione che non ci sarà mai una rete capillare di colonnine è sbagliata: non è importante il numero assoluto di installazioni ma il rapporto con il parco auto circolante.
3 Smaltimento Batteria (113 articoli, 16.6%): La difficoltà di smaltimento delle batterie è un mito. Mentre è vero che si tratta di processi ancora costosi, tuttavia le batterie possono essere recuperate e riutilizzate, contribuendo a soluzioni sostenibili. Con delle vecchie batterie di auto elettriche si possono, per esempio, creare unità di stoccaggio energetico per impianti fotovoltaici.
4 Rischio Incendio (84 articoli, 12.4%): Le auto elettriche non sono più incendiabili delle auto tradizionali. In realtà i veicoli ad alimentazione elettrica presentano il medesimo rischio di incendio delle auto a motore termico, e la presenza di una batteria al litio non alimenta la possibilità di fenomeni incendiari. I numeri ci dicono che la quantità di incendi in rapporto al parco auto circolante è maggiore nei veicoli a combustione rispetto a quelli elettrici.
5 Inquinanti (63 articoli, 9.3%): La tesi considera che una parte dell’elettricità impiegata per “fare il pieno” viene prodotta ancora oggi con combustibili fossili e che la produzione stessa delle batterie al litio è inquinante. Questo, tuttavia, viene compensato dal fatto che nel loro intero ciclo di vita le auto elettriche emettono in media il 69% in meno di CO2 rispetto ad una vettura a benzina e diesel.