Le rivelazioni sulla nuova tassonomia Ue degli investimenti sostenibili. Ambientalisti e scienziati: così si uccide l’European green deal
Gas fossile, legname, nucleare e aerei etichettati come "sostenibili" o "di transizione". Greenpeace e Wwf: così l’Ue farebbe una gigantesca operazione di greenwashing
[23 Marzo 2021]
Ieri Context ha rivelato con il dossier “Taxonomie verte : Bruxelles dévoile ses nouveaux critères” la bozza della nuova Tassonomia degli investimenti sostenibili dell’Unione europea, che prevede grandi concessioni alle industrie inquinanti tra le nuove regole di finanza sostenibile dell’Ue, e che secondo Greenpeace European Unit «Pugnalerebbero al cuore il Green Deal dell’Ue».
In base alla bozza della quale è entrata in possesso Context, Greenpeace denuncia che «Dopo mesi di intense pressioni a Bruxelles, una serie di industrie – dal gas alla bioenergia, all’aviazione e al nucleare – sono pronte a incassare grazie alla bozza della cosiddetta tassonomia della Commissione europea.1] Il regolamento sugli investimenti della tassonomia stabilirà ciò che l’Ue considera investimenti sostenibili, ammissibili per centinaia di miliardi di investimenti nell’ambito del pacchetto di recupero del coronavirus dell’Ue e di fondi privati».
Ariadna Rodrigo, portavoce di Greenpeace per l’EU green recovery, ha sottolineato che «La fuga di notizie dimostra che la Commissione Europea sta abbandonando ogni pretesa di far andare avanti l’European Green Deal attraverso le sue regole di finanza sostenibile. Invece di concentrarsi su soluzioni comprovate come l’isolamento domestico e le energie rinnovabili, consentirebbe al denaro dei contribuenti e agli investimenti privati di finanziare industrie distruttive: una ripresa verde solo di nome. La tassonomia dell’Ue avrebbe dovuto essere il gold standard degli investimenti verdi, ma sembra destinata a diventare un esercizio di greenwashing».
La pensa così anche il Wwf che insieme a 225 scienziati, istituzioni finanziarie e ONG, lancia l’allarme su «Una proposta della Commissione europea che permetterebbe ai combustibili fossili di entrare nella Tassonomia Ue sugli Investimenti Sostenibili» e spiega che «Nella proposta della Commissione, un criterio chiave è che i nuovi impianti di cogenerazione a gas potrebbero essere considerati sostenibili fino alla fine del 2025 nel caso in cui sostituiscano gli impianti a carbone in chiusura. Tuttavia, l’analisi iniziale indica che oggi ci sono molte più centrali a carbone di cui è prevista la chiusura nell’Ue che centrali di cogenerazione a gas di cui è prevista l’apertura. Se questo criterio fosse applicato in tutta l’Ue, fino al 100% dei nuovi impianti di cogenerazione a gas costruiti fino alla fine del 2025 potrebbero essere considerati investimenti sostenibili: questo evidenzia la portata della scappatoia che potrebbe attuata negli Stati europei. Quello che dovrebbe essere un “gold standard” dell’UE per gli investimenti sostenibili potrebbe in realtà fornire un incentivo a costruire più impianti a gas senza chiudere impianti a carbone. Includere il gas nella finanza verde significa ignorare i rilevanti effetti ambientali del metano, un gas ad effetto serra molto pericoloso che viene rilasciato durante l’estrazione del gas fossile. L’impatto del metano sul cambiamento climatico, in un periodo di venti anni, è fino a 84 volte maggiore della CO2 , e se il gas dovesse rilasciare solo il 3% del suo contenuto di metano, diventerebbe più inquinante del carbone».
Il Wwf fa notare che «La proposta inoltre è completamente in contraddizione con le raccomandazioni del Gruppo di esperti tecnici della Commissione, pubblicate l’anno scorso. Pochi mesi dopo la pubblicazione delle raccomandazioni, oltre 45.000 cittadini dell’Ue hanno risposto alla consultazione pubblica sulla tassonomia e hanno sottolineato l’importanza di una tassonomia basata sulla scienza – una posizione che rappresenta il 97% di tutte le risposte alla consultazione. Una petizione che invitava l’Ue ad impegnarsi ad eliminare tutti i combustibili fossili dai recovery fund europei, ha raggiunto quasi 400.000 firme».
Grenpeace European Unity scende nei dettagli delle anticipazioni trapelate: «Il piano della Commissione include ora categorie di gas fossili completamente nuove per il teleriscaldamento e la cogenerazione (calore ed elettricità combinati) e ha abbassato la soglia per la riduzione delle emissioni per la produzione di idrogeno, soddisfacendo le richieste fatte dall’industria del gas alla fine del 2020. I requisiti per le pratiche di gestione forestale “migliorate” o “aggiuntive” che incoraggerebbero i finanziamenti per una silvicoltura più rispettosa del clima o della natura sono stati rimossi, lasciando quasi tutti i tipi di raccolta forestale ammissibili ai finanziamenti verdi, in linea con le richieste dei governi nordici e delle loro industrie. La Commissione ha creato una nuova categoria per le cosiddette attività “transitorie”, che includono il trasporto aereo, che secondo l’ European environmental agency è il modo di trasporto a più alta intensità di carbonio. La Commissione ha anche lasciato la porta aperta all’energia nucleare, che l’anno scorso è stata respinta dal Technical Expert Group della Commissione lo scorso anno perché non soddisfaceva il principio Ue “Non fare danni significativi».
Infatti, il 9 marzo 2020, il Technical Expert Group on Sustainable Finance (TEG), istituito dalla Commissione europea, aveva raccomandato di escludere l’energia nucleare dalla tassonomia verde in questa fase e aveva incluso questa raccomandazione nell’allegato tecnico della sua relazione (pagina 211). La Commissione aveva promesso di rivedere il testo dopo un parere del suo Joint Research Council. A quanto pare non ha mantenuto l’impegno.
Alla fine del 2019, 123 scienziati avevano scritto alla Commissione Ue per esprimere le loro preoccupazioni sul fatto che la tassonomia non avrebbe consentito di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050.
Il Wwf, Greenpeace e i firmatari della lettera aperta chiedono che la presidente von Der Leyen, il vicepresidente Timmermans e il commissario McGuinness »ascoltino le raccomandazioni degli scienziati e non cedano agli interessi delle lobby del gas e alle informazioni errate che hanno diffuso, rivedendo l’Atto Delegato per eliminare i combustibili fossili una volta per tutte».
Una volta che la tassonomia Ue sarà pubblicata ufficialmente in aprile, i governi europei e il Parlamento europeo avranno due mesi per formulare eventuali obiezioni alle regole finanziarie definitive sul clima. In caso contrario, il testo entrerà automaticamente in vigore.
Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia, conclude: «Il gas è un combustibile fossile: l’idea stessa di classificarlo come ambientalmente sostenibile è una vergogna. La tassonomia dell’Ue è stata originariamente creata per fermare il greenwashing delle istituzioni finanziarie: non può assolutamente trasformarsi in uno dei principali strumenti di greenwashing del mondo, stavolta col benestare della stessa Ue. Sono in gioco sia il Green Deal europeo che la leadership climatica globale dell’Ue. Se la Commissione ignora completamente le raccomandazioni scientifiche del Gruppo di Esperti e il lungo processo di consultazione, che senso ha averli consultati?»