L’Italia alla Francia: sull’estensione di vita delle centrali nucleari consultazione transfrontaliera
Greenpeace: il sottosegretario Morassut e il ministro Costa hanno accolto il nostro appello
[18 Gennaio 2021]
Il sottosegretario all’ambiente, con delega alle politiche sul nucleare, Roberto Morassut, ha annunciato che «Come avevamo anticipato pochi giorni fa, il ministero dell’Ambiente ha inviato una nota indirizzata alle autorità francesi per chiedere il coinvolgimento del nostro Paese, in relazione all’ipotesi di estensione della licenza dei reattori nucleari d’oltralpe, che si trovano in prossimità dei nostri confini».
Morassut ricorda che «L’ASN, Autorità per la Sicurezza Nucleare francese, ha infatti avviato lo scorso dicembre una consultazione pubblica per decidere in merito all’estensione di altri dieci anni dell’attività produttiva di reattori vetusti (da 900 MW ciascuno), che stanno per raggiungere i 40 anni di attività, il limite massimo di operatività previsto per questi reattori. Una consultazione solo nazionale, che ha coinvolto i cittadini francesi e non ha considerato la necessità di informare e far partecipare il nostro Paese, dato l’evidente impatto di decisioni di questa portata sui nostri confini. Prendere parte alle consultazioni – continua il sottosegretario -è un diritto fissato dalla Convenzione di Espoo, adottata nel 1991, che impegna i governi a garantire la possibilità anche ai cittadini degli Stati confinanti, che potrebbero essere danneggiati, di partecipare a una consultazione transfrontaliera sui progetti proposti».
In concreto, cittadine e cittadini dei Paesi confinanti hanno il diritto di potersi esprimere su progetti (pubblici o privati) che si prevede poter avviare al di la della linea di demarcazione territoriale. Anche in caso si sentano da essi “minacciati”. Perché, appunto, l’inquinamento non conosce confini.
LKa cond sultazione avviata dall’Autorite de Surete Nucleaire, che avrebbe dovuto concludersi il 22 gennaio, esamina la possibilità di prolungare di altri 10 anni l’attività 32 impianti nucleari francesi, i più vecchi ancora in attività nelle 56 centrali nucleari operate da Electricité de France (EDF): hanno già raggiunto, o raggiungeranno entro il 2030, i 40anni di attività operativa.
Morassut sottolinea che «Alla luce dell’evidente influenza che il processo di revisione potrebbe potenzialmente avere sul territorio italiano, l’Italia è da considerarsi parte interessata e deve essere garantito ai cittadini italiani il coinvolgimento al pari dei cittadini francesi. Pertanto, abbiamo chiesto a Parigi che venga avviata una consultazione transfrontaliera, che integri il processo in corso effettuato dall’ASN, o sia parte di una procedura di valutazione ambientale ai sensi della Convenzione di Espoo, laddove questa venga intrapresa. Ci guida l’idea di un percorso decisionale basato sulla trasparenza, sull’informazione e sulla partecipazione, coerentemente a come è stato con l’avvio delle consultazioni sulla Cnapi, dove l’Italia per la prima volta ha visto, per la localizzazione di una grande opera, l’uso di una procedura basata su un processo di coinvolgimento dei territori, con l’obiettivo di arrivare a una soluzione concordata con le comunità locali».
Greenpeace Italia «Ringrazia il governo, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il Sottosegretario Roberto Morassut per aver accolto l’appello lanciato dall’organizzazione ambientalista e aver inviato una nota ufficiale al governo francese, chiedendo di permettere alle italiane e agli italiani di poter partecipare alla consultazione pubblica in corso sul prolungamento di altri dieci anni dell’attività di 32 reattori nucleari presenti sul territorio transalpino».
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, conclude: «E’ piuttosto ovvio che cittadine e cittadini italiani siano “parte interessata” in questa consultazione pubblica», dichiara. «Per questo Greenpeace Italia, con una lettera, ha chiesto con urgenza al Ministero dell’Ambiente di attivarsi con la controparte francese per garantire a cittadine e cittadini italiani il diritto di partecipare a una consultazione pubblica che sia “equivalente a quella garantita ai cittadini della Parte di origine”. Un invito che è stato accolto dal governo, come annunciato nei giorni scorsi dal sottosegretario Roberto Morassut, e a cui ha fatto seguito oggi l’invio della nota diretta al governo francese. Ora Greenpeace si augura che cittadine e cittadini italiani colgano rapidamente questa opportunità per far sentire la propria voce sull’ipotesi di estensione della licenza dei vecchi reattori nucleari operanti da ormai quaranta anni vicino ai nostri confini».