Lo scandalo petrolifero Petro-Tim: in Senegal dimissioni del fratello del Presidente dalla Caisse des dépôts

Una tangente di 250.000 dollari per due concessioni per estrarre gas?

[25 Giugno 2019]

Sotto accusa per l’Affaire Petro-Tim, rilanciato a inizio giugno da un’inchiesta della BBC che lo sospetta di essersi intascato una bustarella per la concessione di due blocchi di estrazione di gas, Aliou Sall si è dimesso da direttore della Caisse des dépôts et consignations (Cdc). Il problema è che  Aliou è fratello minore di Macky Sall, il presidente del Senegal, già accusato di nepotismo per la sua nomina alla Cdc.

In una lettera aperta al Capo dello Stato, pubblicata in parte da Jeune Afrique,  Aliou Sall scrive che «E’ mio dovere lavare il mio onore sporcato, proteggere i miei, che sono oggi ancora più colpiti di me ma più colpiti di me nei loro incarichi e nel loro spirito». Poi annuncia direttamente a suo fratello il Presidente le dimissioni dalla Caisse des dépôts et consignations al vertice della quale era stato nominato nel settembre 2017

Une decisione che arriva tre settimane dopo la trasmissione di un’inchiesta della BBC che lo accusa di aver ricevuto 250.000 dollari da Frank Timis   attraverso Agritrans, una società a responsabiltà limitata di cui è azionista. Accuse che Aliou Sall, che dal 2014 è anche sindaco della città di Guédiawaye, alla periferia di Dakar, ha respinto in blocco durante una conferenza stampa che aveva convocato il 3 giugno: «Non ho mai ricevuto, direttamente o indirettamente, un qualunque pagamento da parte di Timis Corporation attraverso  Agritrans». L’accusa della BBC di aver preso una grossa bustarella sarebbe «Una campagna mirante a disumanizzarmi» a presentarlo come un vampiro che succhierebbe il sangue del popolo senegalese. E, di fronte a quella che considera una campagna destabilizzante Aliou Sall lascia il suo incarico «Forte della profonda convinzione che domani sorgerà il giorno e che la luce finirà per aver ragione delle tenebre»

I sostenitori di Aliou Sall, accusano l’opposizione di volerlo costringere a dimettersi da sindaco di Guédiawaye perché si avvicinano le elezioni locali e dicono: «A noi il petrolio e il gas non interessa. Quel che ci interessa è il nostro sindaco patriota che ha fatto un eccellente lavoro a Guédiawaye. Non crediamo a una sola parole delle accuse della BBC». Certo che avere come sindaco il fratello del presidente della Repubblica aiuta…

Ma la reazione alle accuse della BBC da parte delle forze del governo senegalese punta proprio sul rischio di mettere in pericolo l’attuale corso politico. Come scrive Aminata Touré, presidente del Conseil Économique, Social et Environnemental du Sénégal, ex premier ed ex ministro della giustizia, «L’albero dell’affaire Petro-Tim non deve nascondere la foresta del buon governo».

Ma le accuse della BBC hanno portato alla ribalta la discussione sulle entrate del petrolio e del gas provenienti dai giacimenti trovati al largo del Senegal. Per la ex premier Touré, «Le riforme intraprese in materia di governance pubblica e di trasparenza nelle industrie estrattive forniscono la vigilanza necessaria e meritano di essere apprezzate», Mentre  «La diffusione del documentario tendenzioso del network britannico BBC che tratta della gestione delle risorse naturali del Senegal ha scatenato un tale interesse mediatico che mi è parso importante ricordare la nostra lunga tradizione di democrazia, di partecipazione civica e di trasparenza».  Una storia che secondo la Touré contraddice tutti gli stereotipi occidentali sull’Africa terra di tutti i mali, tanto che nel 2018 Transparency International ha classificato il Senegal ottavo su 52 Paesi africani nell’indice di percezione della corruzione e questo, secondo la ex premier, grazie al presidente Macky Sall che, dal 2012 in poi ha preso «iniziative ardite per lottare attivamente contro la corruzione e l’impunità«, come la dichiarazione del patrimonio, la creazione dell’Office national de lutte contre la fraude et la corruption (Ofnac), il Code de transparence dans la gestion des finances publiques o l’adesione volontaria all’Initiative pour la transparence dans les industries extractives.

Ma l’opposizione (e non solo) la pensa diversamente e accusa Macky Sall di nepotismo e suo fratello Aliou di essere un corrotto che svende le risorse senegalesi agli stranieri per un (sostanzioso) pugno di dollari..