Niente gala per il gas: rinviata l’European Gas Conference
Le Proteste ambientaliste costringono gli organizzatori a rinviare la conferenza annuale di Vienna
[2 Aprile 2024]
La European Gas Conference (EGC) che quest’anno avrebbe dovuto svolgersi a Vienna dal 26 al 28 marzo è stata annullata e rinviata a data da destinarsi. Come evidenzia Su Social Europe Pascoe Sabido, ricercatrice e campaigner di Corporate Europe Observatory (CEO), «I senior executives e i decisori dell’industria del gas non si sono incontrati a Vienna, alzando calici di champagne e concludendo accordi che danneggeranno il clima, le comunità e gli ambienti lungo la catena di approvvigionamento del gas. E’ un enorme successo per il movimento per la giustizia climatica, che dimostra cosa può fare quando sfida la lobby delle multinazionali del gas».
L’Energy Council – autoproclamatosi «la rete energetica più esclusiva al mondo» di leader dell’industria Oil&Gas – che organizzava la conferenza ha detto c di essere stata costretta a rinviarla perché non poteva garantire la “sicurezza” di tutti i partecipanti, dato quello che era successo l’anno scorso a Vienna. Nel 2023, la Block Gas Alliance aveva organizzato un “carnival of disruption” con picchettaggi di massa contro l’hotel che ospitac va la conferenza a all’interruzione della cena di gala che avevano attratto l’attenzione dei media e impedito che i partecipanti potessero continuare con il loro business as usual in privato. Così, invece di poter stringere accordi e fare pressioni sui decisori politici a porte chiuse, la lobby fossile si è trovata a dover rendere conto delle sue azioni mentre i relatori di Don’t Gas Africa denunciavano l’impatto dell’ultima corsa neocoloniale europea al gas.
Marc Dengler, responsabile della campagna clima ed energia di Greenpeace Österreich respinge le accuse dell’’ Energy Council: «Le energie fossili non hanno futuro e, soprattutto, nessun sostegno tra la popolazione, gli organizzatori della Conferenza europea sul gas devono ora rendersene conto. Criminalizzare i manifestanti mentre i veri crimini vengono promossi dalla lobby dei combustibili fossili è uno scandalo. I politici devono finalmente vietare il gas».
CEO nel 2023 si era chiesta: «Sarà questa l’ultima conferenza europea sul gas?” Potrebbe davvero essere vero? La lobby del gas è da decenni al centro del processo decisionale dell’Unione eEuropea, impedendo l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. L’EGC mantiene questo status quo agevolando attivamente gli incontri tra i lobbisti del gas, i ministri e i regolatori. Il suo materiale promozionale vanta “opportunità senza precedenti di fare rete”, “100 incontri su misura” e “tre giorni di discussioni formali e informali”».
Eppure, nonostante le proteste, l’EGC 2024 sembrava certo, con sponsor confermati come la OMV, la principale compagnia petrolifera e del gas austriaca, la statunitense Cheniere, responsabile del più grande terminale di gas naturale liquefatto (GNL) Usae almeno altre 15 compagnie, compresi studi legali, banche e legali alle piattaforme tecnologiche.
Tra gli sponsor/speaker figuravano anche Snam – coinvolto nel controverso gasdotto Trans Adriatico e, più recentemente, nel corridoio meridionale dell’H2 – e il ministero dell’energia rumeno che sostiene il progetto offshore Neptune Deep di OMV.
La Sabido ricorda che «L’agenda della conferenza di quest’anno sottolineava la spinta dell’industria per più GNL statunitense e nuove fonti di gas, in particolare dall’Africa e dal Mediterraneo orientale, ignorando il continuo genocidio a Gaza . Ma mentre il terzo giorno doveva essere dedicato a “L’idrogeno e la transizione energetica”, il contenuto non riguardava la transizione dal gas ma il raddoppio dell’impegno, concentrandosi su presunte soluzioni tecnologiche come la cattura e lo stoccaggio del carbonio. In risposta alla reazione anti-green in tutta Europa, l’industria del gas pensa erroneamente di poter continuare le trivellazioni, utilizzando argomenti come la sicurezza energetica e l’alto costo delle misure green, ignorando il fatto che le bollette energetiche sono state gonfiate dai… prezzi del gas. Ma secondo il Centro Jacques Delors, la reazione è eccessiva: l’opinione pubblica continua a sostenere politiche climatiche più ambiziose, pur non volendo che siano le famiglie a basso e medio reddito a pagarle. La transizione dai combustibili fossili deve essere socialmente giusta , altrimenti non avverrà».
10 giorni prima dell’inizio si è cominciata a diffuse la notizia che il convegno sarebbe stato rinviato a una nuova data tenuta segreta. Una decisione molto costosa – UNO stand costava 3.799 euro per il “standard” e 4.399 euro per il “premium” –non certo presa alla leggera e motivata con la sicurezza, anche se la polizia austriaca ha fatto trapelare che la sicurezza pubblica non era mai stato era un problema. Quel che è più probabile che si successo lo spiega la Sabido «Ora che l’EGC è diventato un obiettivo pubblico del movimento per la giustizia climatica, sotto più controllo che mai, mantenere segreto il contenuto degli incontri privati e delle conversazioni informali diventa più difficile (…) Anche la cattiva pubblicità rappresenta un rischio reputazionale. L’anno scorso il Marriott Hotel e il suo logo distintivo erano presenti in ogni foto, circondati da polizia e manifestanti. Non c’è da stupirsi che la sede si sia spostata all’Hilton. E poiché l’industria del gas si presenta ancora come parte della soluzione, la cattiva pubblicità mina il suo costoso “greenwashing”, inteso a convincere l’opinione pubblica che non sta friggendo il clima o distruggendo le comunità».
Come ricorda Greenpeace, «Dopo che negli ultimi 15 anni le lobby del gas fossile si sono riunite a Vienna quasi indisturbate, l’anno scorso centinaia di attivisti e attiviste si sono mobilitati con una contro-conferenza, la “Power to the People Counter-gas Conference” che ha riunito persone da tutto il mondo e ha fornito una piattaforma per la collaborazione e la strategia verso un futuro sostenibile e libero dal gas fossile. Greenpeace si è unita al movimento e ha appeso sulla facciata dell’hotel in cui si svolgeva la Conferenza Europea del gas uno striscione che chiedeva di “mettere fine ai crimini fossili”. Diverse migliaia di persone si sono inoltre unite a una marcia pubblica nel centro di Vienna. Il fatto che quest’anno la Conferenza sia stata rinviata è il chiaro segnale che la resistenza alla lobby del gas fossile ha avuto successo. Una vittoria importante per il movimento per il clima che dimostra l’importanza e l’efficacia della protesta nonviolenta».
La Sabido conclude: «La nuova data è un segreto, ma ogni volta che (e ovunque) accadrà, il movimento per la giustizia climatica dovrà tenerla sotto gli occhi dell’opinione pubblica, esponendo l’agenda modellata da un’industria affamata di profitto e il suo impatto nel mondo reale sulle comunità e sull’economia e il lima. Nel frattempo c’è una vittoria da festeggiare: la controconferenza e le azioni di massa previste non sono state cancellate, ma la cena di gala dell’industria del gas è stata annullata: brindate a questo!»