Nucleare iraniano: accordo Iea – Teheran. Il direttore generale Iaea: «Sviluppi costruttivi»
Preoccupa la ripresa dell’attività nucleare in Corea del nord
[14 Settembre 2021]
Dopo un incontro a Teheran, il capo dell’Organizzazione atomica dell’Iran (AEOI), Mohammad Eslami, e il direttore generale dell’International atomic energy agency (Iaea) Rafael Grossi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta: «Nel quadro della cooperazione esistente, le due parti hanno deciso di mantenere le loro reciproche interazioni e incontri ai livelli pertinenti Grossi si recherà prossimamente anche a Teheran per tenere consultazioni ad alto livello con il governo della Repubblica islamica con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra Iran e Iaea in diversi campi e discutere questioni attuali di reciproco interesse. Gli ispettori dell’Iaea hanno l’autorizzazione a intervenire per il mantenimento delle apparecchiature senza però avere accesso ai dati delle telecamere».
Per quanto riguarda i controlli sulle operazioni nucleari dell’Iran, Eslami ha ricordato che «Le memory card sono sigillate e tenute in Iran, come routine. Nuove memory card saranno installate nelle telecamere, questa è la routine nel sistema di monitoraggio dell’agenzia».
Mohammad Eslami, che è anche vicepresidente dell’Iran, incontrerà nuovamente Grossi a margine della prossima Conferenza internazionale sulla sicurezza nucleare, prevista per il 20 settembre a Vienna. Da parte sua, Grossi ha confermato che si recherà prossimamente in Iran per rafforzare la cooperazione con Teheran.
Aprendo la sessione regolare trimestrale del consiglio dei governatori dell’Iaea, Grossi ha illustrato i recenti sviluppi in materia di misure di sicurezza in Iran e nella Repubblica democratica popolare di Corea (Rpdc), confermando che «A Teheran si è svolto un incontro positivo e costruttivo con l’obiettivo di rafforzare l’indispensabile lavoro di verifica nucleare dell’Iaea in Iran». Grossi ha spiegato che con Eslami «Abbiamo convenuto che gli ispettori dell’Iaea saranno ora in grado di fornire assistenza alle apparecchiature di monitoraggio e sorveglianza dell’Agenzia in Iran e sostituire i loro supporti di memorizzazione. Questi supporti di memorizzazione saranno conservati in Iran sotto i sigilli sia dell’Iaea che dell’AEOI».
Fino al 23 febbraio 2021, l’Iaea aveva verificato e monitorato l’attuazione da parte dell’Iran dei suoi impegni in materia nucleare nell’ambito del 2015 Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) del 2015. Ma febbraio l’Iran aveva deciso di interrompere l’attuazione dei suoi impegni relativi al nucleare nell’ambito del JCPOA, compresa l’applicazione del protocollo aggiuntivo all’accordo di salvaguardia globale dell’Iran con l’Iaea.
Grossi ha fatto notare che «La capacità dell’Iaea di mantenere la continuità della conoscenza – un record ininterrotto di attività di monitoraggio – in Iran è diminuita nel tempo». e ha evidenziato che, durante la sua visita a Teheran, «Il governo iraniano e l’Iaea hanno concordato che gli ispettori tra pochi giorni potranno avere di nuovo avere l’accesso necessario a tutte le apparecchiature di monitoraggio e che le apparecchiature di una struttura saranno sostituite».
Il capo dell’Iaea ha evidenziato «La presenza di materiale nucleare in località non dichiarate in Iran» e ha spiegato che «L’attuale ubicazione di tale materiale nucleare rimane sconosciuta all’Iaea», quindi ha invitato il governo iraniano a «Chiarire le questioni con l’Iaea e a risolvere i problemi in sospeso senza ulteriori indugi. Resto profondamente preoccupato che del materiale nucleare sia stato presente in località non dichiarate in Iran e che le attuali posizioni di questo materiale nucleare non siano note all’Agenzia. E sono sempre più preoccupato che, anche dopo circa due anni, le questioni di salvaguardia sopra delineate in relazione alle quattro località in Iran non dichiarate all’Agenzia, rimangano irrisolte».
Grossi ha anche chiesto all’Iran di «Adempiere ai suoi obblighi legali ai sensi degli accordi sussidiari al suo accordo di salvaguardia. Spero che attraverso un dialogo diretto, cooperativo e produttivo con il nuovo governo della Repubblica islamica dell’Iran, queste questioni urgenti possano essere affrontate».
Ma a preoccupare l’Iaea e la nuova ripresa di attività nucleari e dei test di lancio di missili balistici da parte della Reubblica popolare democratica di Corea (RPDC). Grossi ha ribadito i precedenti appelli alla Corea del nord perché «Rispetti i propri obblighi ai sensi delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di cooperare con l’Iaea nella piena ed effettiva attuazione del suo accordo di salvaguardia del Trattato di non proliferazione nucleare. Poi ha definito le attività nucleari della RPDC «Motivo di grave preoccupazione. Le nuove indicazioni sul funzionamento di un reattore da 5 megawatt (MW) e di un laboratorio radiochimico sono profondamente preoccupanti».
Il direttore generale dell’Iaea ha rivelato che indicazioni del funzionamento del laboratorio radiochimico nordcoreano risalgono già a metà febbraio e sono proseguite fino all’inizio di luglio 2021, da quando sono arrivate notizie sulla rimessa in funzione del reattore nucleare da 5 MW(e). Grossi ha ancheconfermato che «Ci sono indicazioni di attività in corso presso il complesso Kangson e attività di costruzione interna presso il Light Water Reactor in costruzione.
La RPDC ha cessato ogni tipo di cooperazione con l’Iaea nel 2009, ma Grossi ha promesso che l’Iaea è impegnata comunque a svolgere l suo ruolo essenziale nella verifica del programma nucleare della Corea del nord.