Nucleare russo, Rosatom: «Rimaniamo leader mondiale»

E Likhachev presenta a Putin il contributo del nucleare civile a quello militare

[8 Gennaio 2024]

Parlando su Russia 24 dei risultati dell’industria nucleare russa nel 2023 e dei piani per il 2024, il direttore generale della compagnia statale Rosatom, Alexey Likhachev, ha sottolineato che «Nonostante le pressioni esterne, Rosatom continua a rimanere un leader globale, stabilendo nuovi record nel 2023».

Rosatom è una multinazionale  statale diversificata che unisce asset nel settore nucleare, dell’ingegneria meccanica e dell’edilizia. E’ una rete ramificata di più di 400 imprese e istituzioni che impiegano più di 330.000 persone e, nonostante le sanzioni occidentali contro la Russia, occupa il primo posto nel mondo per portafoglio ordini per la costruzione di centrali nucleari: 33 unità in 10 Paesi sono in diverse fasi di attuazione. Uno dei vantaggi competitivi di cui gode Rosatom è che copre l’intero ciclo del combustibile nucleare. Le sue attività comprendono anche la fabbricazione di prodotti innovativi non nucleari, la ricerca scientifica, lo sviluppo della rotta marittima del Nord e progetti che il governo russo definisce “ambientali”.

Per il capo del gigante nucleare russo, «Il 2023 è stato un anno completo e generalmente positivo. Continuiamo a rimanere un leader globale, abbiamo ancora una volta dei record: nel fatturato complessivo, nel fatturato estero, nei nuovi prodotti». Rosatom sta addirittura costruendo una centrale nucleare nella “nemica” Unione europea, a Paks, in Ungheria, ha avviato i lavori per una nuova unità in Egitto e ha consegnato il primo combustibile nucleare in Bangladesh  e Turchia e già a dicembre aveva annunciato trionfalmente: «In effetti, abbiamo avviato un nastro trasportatore internazionale di alte tecnologie nell’energia nucleare, confermando il nostro status di leader nucleare globale».

E Likhachev ha fatto notare che anche il riscaldamento globale gioca a favore del nucleare russo: «Ci sono stati importanti risultati sulla rotta del Mare del Nord: la più moderna centrale nucleare di generazione 3+, la centrale nucleare bielorussa, è stata consegnata al cliente. Anche tutti gli altri settori si sono sviluppati decentemente, nonostante la pressione esterna».

come riferisce la Tass, parlando dei piani a breve e lungo termine, il capo dell’industria nucleare russa ha osservato che «Prima di tutto, stiamo parlando dell’attuazione delle istruzioni del presidente russo Vladimir Putin sulla transizione dall’attuale 20% di “nucleare” elettricità nel Paese al 25%.  Ciò significa che dobbiamo costruire molta più energia di quella che abbiamo adesso. E la prima fase ci è chiara nel dettaglio. Queste sono unità di potenza che stanno già iniziando a essere create: negli impianti di Smolensk e Kola si tratta di tutta una serie di unità a bassa potenza, la costruzione di un’ulteriore flotta di centrali nucleari galleggianti, “Mensole” – piccole unità con una capacità fino a 10 megawatt. La costruzione di 42 unità di potenza entro il 2045 è il minimo che prevediamo. Molto probabilmente ce ne saranno di più».

Likhachev si è soffermato in particolare sul progetto “Proryv”, che «Viene implementato con successo in Russia.  Proryv è un progetto di punta per l’industria dell’energia nucleare dell’intero pianeta. Stiamo continuando il progetto di punta sull’energia nucleare del pianeta e, naturalmente, per Rosatom è Proryv, un complesso dimostrativo sperimentale dell’energia nucleare di quarta generazione. Si sta svolgendo con successo e secondo i piani nella città di Seversk, nella regione di Tomsk. Solo la Russia ha esperienza nella gestione di reattori a neutroni veloci in formato industriale. Il 2024 è l’anno del primo passo verso l’energia nucleare di quarta generazione. I primi impianti nell’ambito del progetto Proryv per lo sviluppo dell’energia nucleare del futuro verranno messi in esercizio commerciale a partire dal 2024. Nel primo trimestre del 2024 entrerà in funzione un impianto per la produzione di combustibile nucleare (modulo di produzione e riproduzione)».

Il capo del gigante statale nucleare russo ha aggiunto che «La costruzione di un complesso energetico dimostrativo sperimentale (ODEC) come parte dell’impianto del reattore BREST-OD-300 con un ciclo del combustibile nucleare in loco, compreso un complesso per la produzione di combustibile misto a base di nitruro di uranio e plutonio, nonché un modulo per il ritrattamento del combustibile nucleare irraggiato, viene implementato presso il sito della Siberian Chemical Combine (JSC “SKhK”, un’impresa Rosatom). Il progetto mira a creare una nuova piattaforma tecnologica per l’industria nucleare con un ciclo chiuso del combustibile nucleare e a risolvere i problemi del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. Il combustibile irradiato dopo il ritrattamento verrà inviato alla rifabbricazione con riciclaggio multiplo di materiali fissili. In questo modo il sistema diventerà gradualmente praticamente autonomo e indipendente dalle forniture energetiche esterne. L’esperienza di progettazione, costruzione, messa in servizio e funzionamento di ODEK ci consentirà di passare alla costruzione di un complesso energetico industriale come parte dell’impianto di reattore a neutroni veloci BR-1200 con una capacità di 1.200 MW, anche con refrigerante al piombo».

Ma uno dei pallini di Likhachev  è il trasporto merci lungo la rotta marittima del Nord, sempre più liberata dai ghiacci dal riscaldamento globale e ora più facile da tenere aperta con i rompighiaccio nucleari, e ha sottolineato che «Non importa quali difficoltà si presentino, il flusso globale di merci aumenterà». E, citando in un colpo solo alcune delle industrie più inquinanti del mondo, ha sottolineato: «Sono molto grato ai nostri partner – Gazpromneft, Lukoil, Norilsk Nickel, che hanno trovato l’opportunità di lasciare la direzione occidentale. Questo ci ha permesso, in primo luogo, di raggiungere la cifra target di 36 milioni di tonnellate [di trasporto lungo la rotta Mare del Nord] e, in secondo luogo, di aumentare il transito internazionale a un volume record (…)  più di 2 milioni di tonnellate. All’inizio di quest’anno Rosatom e la compagnia Novatek intendono iniziare il traffico tutto l’anno lungo la direzione orientale della rotta del Mare del Nord. Questo è stato il sogno di tutti i marinai russi da tempo immemorabile: l’opportunità di navigare nella direzione orientale della rotta del Mare del Nord in qualsiasi momento dell’anno. Oggi il compito più importante è la creazione di un Flotta mercantile artica».

Poi c’è la guerra in Ucraina, o meglio i territori ucraini conquistati e annessi dall’invasione russa, centrali nucleari comprese. Ed è qui che Likhachev  ha cominciato a delineare quel che in Occidente viene spesso nascosto: L’Indecente e costante rapporto incestuoso tra nucleare civile e militare, tra guerra e nucleare. Secondo il direttore generale di Rosatom, «La vita a Energodar sta tornando alla normalità. Circa 4.500 persone lavorano nella centrale nucleare di Zaporozhya, avendo concluso ufficialmente un contratto con l’organizzazione operativa. Di queste, 3.500 hanno aderito al sindacato firmando un accordo corrispondente. La gente sta tornando in città, i bambini stanno tornando a scuola (…) Cioè, la vita sta cominciando ad assumere un carattere normale e ritmico che è comprensibile per noi. L’attuale team garantirà il funzionamento sicuro della centrale nucleare di Zaporozhya Stiamo facendo ogni sforzo per garantire che nell’attuale regime tutti i rischi siano ridotti a zero. Questo avviene sotto il controllo dell’ International atomic energy agency. Oggi la minaccia alla centrale nucleare di Zaporozhya può venire solo dall’intervento armato delle forze armate ucraine».

Il capo di Rosatom ha evidenziato di aver «Rispettato pienamente nel 2023 l’ordine di difesa dello Stato» e che «Inoltre, si stanno sviluppando tutta una serie di iniziative. Le abbiamo presentate al presidente Vladimir Putin, le presentiamo al ministro della difesa Sergei Shoigu. Sono molto orgoglioso dello staff del nostro complesso industriale di difesa, del complesso delle armi nucleari, perché vivono letteralmente secondo questo programma e molto è stato fatto, anche al di sopra dell’obiettivo fissato all’inizio dell’anno».

Un ruolo del quale Putin è più che consapevole, visto che alla fine di settembre 2023, in un messaggio di congratulazioni per la Giornata dei lavoratori dell’industria nucleare, ha plaudito a Rosatom che «Partecipa alla creazione di armi avanzate in grado di mantenere l’equilibrio strategico nel mondo».