Pannelli solari e marmo, crescono gli affari italiani in Iran
Il primo impianto fotovoltaico italiano in Iran. Confindustria Marmomacchine investe2 milioni di euro che potrebbero diventare 7
[27 Febbraio 2018]
Un’azienda abruzzese sta procedendo all’installazione di 30.000 pannelli solari, nell’isola iraniana di Qeshm, per realizzare un parco fotovoltaico da 10 MW che, a regime, produrrà 17 milioni di kwh annui, quanto il fabbisogno medio di 5.000mila case, riducendo le emissioni iraniane di circa 45.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Il primo parco fotovoltaico “italiano” in Iran, verrà presto inaugurato dalla Carlo Maresca spa di Pescara, che lo ha realizzato in due anni. l’agenzia ufficiale iraniana Pars Today spiega che «Il parco fotovoltaico è installato su un terreno di 20 ettari, dove trovano posto oltre 30mila pannelli fotovoltaici, posizionati su strutture in ferro zincato ancorate a terra mediante oltre 11mila puntelli. Per il completamento dell’opera, che ha impiegato per circa sei mesi e ottanta lavoratori del posto, sono stati utilizzati oltre 25mila metri di cavi elettrici di media tensione e oltre 200Km di cavo solare. L’inaugurazione dell’impianto, prevista per la prima metà di marzo, si svolgerà alla presenza dei vertici del ministero dell’energia iraniano e di esponenti del governo di Teheran».
L’amministratore delegato della Carlo Maresca spiega sempre su Pars Today che «Nel 2016 abbiamo raccolto questa sfida con entusiasmo e coraggio, ed oggi compiamo un primo importante passo per concretizzare quanto avviato due anni fa. Si tratta di un mercato certamente non semplice, ma sicuramente molto interessante in prospettiva».
Dopo l’inaugurazione di marzo, l’impianto sarà immediatamente funzionante. E’ già in fase finale l’iter autorizzativo per altri 200 MW di fotovoltaico.
L’Italia non sembra attirata dalle sirene anti.iraniane di Donald Trump. a cominciara da Confindustria che, attraverso Marmomacchine ha firmato un memorandum d’intesa con la Camera di commercio della regione iraniana di Isfahan per un investimento di almeno 2 milioni di euro nel settore del marmo in Iran.
Secondo Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine,«Il Memorandum d’Intesa contempla anche la creazione di un istituto e di un laboratorio del marmo a Isfahan. Un’altra parte dell’intesa riguarda l’organizzazione di fiere congiunte a Isfahan e in Italia». Abdulwahhab Sahlabadì, presidente della camera di commercio di Isfahan, è convinto che «Questa intesa porterà alla creazione di infrastrutture basilari per l’industria del marmo a Isfahan e faciliterà anche il trasferimento di tecnologie all’avanguardia in Iran. L’accordo prevede un investimento iniziale da parte degli italiani di 2 milioni di euro che nelle fasi successive potrebbe arrivare anche a 7 milioni di euro».