Per il 77% degli italiani guerra in Ucraina e caro energia contribuiranno ad accelerare la transizione verde
I cambiamenti climatici sono la seconda maggiore preoccupazione degli italiani, dopo la disoccupazione
[27 Ottobre 2022]
Secondo l’ultima Indagine annuale della BEI sul clima, condotta nell’agosto 2022 e pubblicata oggi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). «Per il 77% degli italiani l’invasione russa dell’Ucraina e le sue conseguenze dovrebbero stimolare in modo più deciso la transizione verde. L’89% degli intervistati ritiene che se non si procede a un taglio drastico dei consumi di energia e di beni nei prossimi anni, andremo incontro a una catastrofe globale. Ma solo il 32% degli intervistati accetterebbe di ridurre il riscaldamento a 19º C. Malgrado il contesto di crisi energetica e di inflazione, per quasi la metà degli italiani (44%) i cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più grandi che il Paese deve affrontare (con una percentuale di 5 punti superiore rispetto allo scorso anno), una considerazione condivisa in particolare dalle persone di età pari o superiore a 65 anni (una percentuale cresciuta di 10 punti rispetto allo scorso anno). Il 71% è favorevole all’indicizzazione dei prezzi dell’energia in base ai consumi di ciascuna famiglia».
La BEI, che è il braccio finanziario dell’Unione europea e uno dei maggiori finanziatori multilaterali mondiali di progetti in campo climatico, ricorda che «Dopo un anno impegnativo nel quale l’invasione russa dell’Ucraina ha innescato una crisi energetica ancora in atto e peggiorato la spirale inflazionistica in tutta Europa, a cui si sono aggiunte le ondate di caldo record e le siccità estive, gli italiani hanno acquisito una più viva consapevolezza dell’impatto dei cambiamenti climatici e dell’urgenza di agire per contrastarli».
La BEI espone nel dettagli quanto gli italiani sono consapevoli dei cambiamenti climatici e quanto per loro sia urgente far fronte ai cambiamenti climatici: «Se l’anno scorso, per gli italiani, il Covid-19 era la sfida più urgente da affrontare, oggi è la disoccupazione ad allarmarli di più, tanto da essere la preoccupazione principale per il 48% degli intervistati, rispetto al 26% nel resto dell’Ue. Subito dopo la disoccupazione, i cambiamenti climatici sono la seconda maggiore fonte di inquietudine, che sta pesando sempre di più (è la sfida numero uno per il 44% degli intervistati, una percentuale superiore di 5 punti rispetto a quella del 2021), in particolare per coloro che hanno 65 anni e oltre (53%, +10 punti rispetto al dato del 2021). L’89% ritiene che, se non si procede a un taglio drastico dei consumi di energia e di beni nei prossimi anni, andremo incontro a una catastrofe globale. Allo stesso tempo, il 93% ritiene che l’azione del governo a tal proposito sia troppo lenta e solo il 32% pensa che l’Italia riuscirà a ridurre in modo sostanziale le proprie emissioni di carbonio entro il 2030».
Il 77% degli italiani dice che «La guerra in Ucraina e le sue conseguenze sul prezzo dell’energia, petrolio e gas dovrebbero contribuire a stimolare in modo più deciso la transizione verde» si tratta dell’11% in più rispetto al 66% della media europea.
Alla domanda di elencare le priorità energetiche in ordine di importanza, gli italiani hanno risposto di aspettarsi che il governo dia priorità allo sviluppo delle energie rinnovabili (55%) prima di concentrarsi sulla diversificazione degli approvvigionamenti energetici per evitare l’eccessiva dipendenza da un singolo fornitore (29%). Che in realtà e è il contrario di quel che ha fatto il governo di quasi unità nazionale di Mario Draghi e che sembra si appresti a fare il governo di destra di Giorgia Meloni.
Per ridurre il consumo energetico la priorità degli italiani è quella di indicizzare i prezzi dell’energia secondo il livello dei consumi per famiglia (71%). Sono favorevoli anche a tassare pesantemente le fonti di consumo energetico altamente inquinanti come i veicoli SUV e il trasporto aereo (66%). Ma se si dovesse abbassare la temperatura interna di casa nei prossimi mesi invernali, il 32% degli italiani intervistati accetterebbe di ridurla a 19º C, Il 15% in meno dei francesi e il 5% in più dei tedeschi. Però, l 25% degli italiani dice di non potersi permettere di riscaldare la propria casa in modo adeguato.
Infine, per quanto riguarda come risolvere il problema del caro energia, il 38% degli italiani ritiene che nel breve periodo il governo dovrebbe ridurre le imposte connesse all’energia Altre misure piacciono meno, come ad esempio la fissazione di un tetto o la regolamentazione del prezzo del gas, del petrolio e del carbone (28%), oppure la distribuzione di voucher energetici (11%).
La vicepresidente della BEI Gelsomina Vigliotti conclude: «I risultati dell’Indagine della BEI sul clima indicano che gli italiani sanno che solo accelerando la produzione di energia rinnovabile possiamo garantire la nostra autonomia strategica, combattendo allo stesso tempo la crisi climatica. La BEI, in quanto banca dell’Ue per il clima, è pronta a utilizzare l’intero spettro di strumenti finanziari e di advisory a sua disposizione per sostenere la transizione ecologica in Italia».