Prezzi dell’energia: la Commissione Ue presenta un pacchetto di misure

Cingolani: «Serve un’accelerazione sulle misure per le rinnovabili previste nel Pnrr»

[14 Ottobre 2021]

La Commissione ha adottato una comunicazione sui prezzi dell’energia per rispondere all’impennata mondiale, che secondo le previsioni si protrarrà per tutto l’inverno, e aiutare le imprese e i cittadini europei. Presentando il pacchetto, la commissaria Ue per l’energia, la centrista estone Kadri Simson, ha ricordato che «L’aumento dei prezzi mondiali dell’energia è fonte di grande preoccupazione per l’Ue. Ora che stiamo uscendo dalla crisi pandemica e facendo ripartire l’economia, è importante proteggere i consumatori vulnerabili e sostenere le imprese europee. La Commissione aiuterà gli Stati membri ad adottare misure di immediata applicazione per ridurre l’impatto sulle famiglie e le imprese durante l’inverno. In parallelo abbiano individuato altri interventi a medio termine finalizzati a rendere il nostro sistema energetico più resiliente e flessibile, così che possa resistere all’eventuale volatilità dei prezzi durante la transizione. Quella odierna è una situazione eccezionale e il mercato interno dell’energia ha funzionato bene per vent’anni, ma dobbiamo assicurarci che continui a farlo se vogliamo realizzare l’European Green Deal, rafforzare la nostra indipendenza energetica e conseguire gli obiettivi climatici che ci siamo prefissati».

Il pacchetto Ue prevede misure a breve e medio termine. Le misure immediate per tutelare i consumatori e le imprese prevedono: Offrire un sostegno di emergenza al reddito dei consumatori in condizioni di povertà energetica, ad esempio attraverso buoni o pagamenti parziali delle bollette, che possono essere finanziati con i proventi del sistema UE di scambio di quote di emissioni (EU ETS); Autorizzare proroghe temporanee per il pagamento delle bollette; Predisporre misure di salvaguardia per evitare la sconnessione delle utenze dalla rete; Iintrodurre temporaneamente riduzioni mirate dell’aliquota d’imposta per le famiglie vulnerabili; Fornire aiuti alle imprese e alle industrie, in linea con le norme UE sugli aiuti di Stato; Intensificare il dialogo internazionale nel settore dell’energia onde garantire la trasparenza, la liquidità e la flessibilità dei mercati internazionali; Indagare su potenziali comportamenti anticoncorrenziali nel mercato dell’energia e incaricare l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) di monitorare ancor più da vicino gli sviluppi del mercato del carbonio; Aagevolare l’accesso ad accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili e predisporre misure di accompagnamento».

Ma la Commissione Ue resta convinta che «La transizione all’energia pulita è il modo migliore per scongiurare altri shock in futuro e dev’essere accelerata. L’Ue continuerà a lavorare a un sistema energetico efficiente, caratterizzato da una grossa quota di rinnovabili. Per quanto queste ultime stiano diventando più convenienti e rivestano sempre più importanza nella fornitura di energia alla rete elettrica e nella fissazione dei prezzi, nei periodi di maggiore domanda sono ancora necessarie altre fonti di energia, compreso il gas. In base all’assetto attuale del mercato, ogniqualvolta si ricorre al gas questo determina ancora il prezzo complessivo dell’energia elettrica, poiché tutti i produttori ricevono lo stesso prezzo per il prodotto che immettono nella rete, vale a dire l’energia elettrica. Il consenso generale è che il modello attuale di fissazione dei prezzi, basato sul prezzo marginale, sia il più efficiente, ma sarebbero utili ulteriori analisi. La crisi ha messo in luce anche l’importanza dello stoccaggio per il funzionamento del mercato Ue del gas. Al momento l’Unione è in grado di stoccare oltre il 20% del gas che consuma ogni anno, ma non tutti gli Stati membri dispongono di impianti appositi, e in ogni caso non sempre l’uso che ne fanno e gli obblighi di manutenzione sono gli stessi».

Per questo il pacchetto prevede misure a medio termine per un sistema energetico decarbonizzato e resiliente: Potenziare gli investimenti nelle energie rinnovabili, nelle ristrutturazioni e nell’efficienza energetica e sveltire le aste e le procedure di autorizzazione delle rinnovabili; Sviluppare la capacità di stoccaggio dell’energia, anche mediante batterie e idrogeno, al fine di promuovere l’aumento della quota di rinnovabili; Chiedere ai regolatori europei dell’energia (ACER) di esaminare vantaggi e svantaggi dell’assetto attuale del mercato dell’energia elettrica e, se del caso, formulare raccomandazioni da sottoporre alla Commissione; Valutare l’opportunità di rivedere il regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento per migliorare l’uso e il funzionamento dello stoccaggio di gas in Europa; Sondare i potenziali vantaggi di appalti congiunti volontari per l’acquisto di stock di gas da parte degli Stati membri; Istituire nuovi gruppi regionali transfrontalieri che analizzino i rischi nel settore del gas e forniscano consulenza agli Stati membri circa l’impostazione dei loro piani di azione preventivi e piani di emergenza; Rafforzare il ruolo dei consumatori nel mercato dell’energia facilitando la scelta e il cambio di fornitore, la produzione della propria energia elettrica e la partecipazione a una comunità energetica.

La Commissione Ue conclude: «Le misure contenute nel pacchetto aiuteranno a dare una risposta tempestiva ai picchi odierni dei prezzi dell’energia, causati da una congiuntura mondiale eccezionale. Contribuiranno inoltre a una transizione energetica equa e sostenibile in tutta Europa, anche sotto il profilo economico, e a una maggiore indipendenza energetica. Gli investimenti nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica non solo ridurranno la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, ma si tradurranno anche in prezzi dell’energia all’ingrosso più convenienti e resilienti di fronte a limitazioni dell’offerta a livello mondiale. La transizione all’energia pulita è il modo migliore per scongiurare altri shock come questo e dev’essere accelerata, anche per il bene del clima».

Rispondendo al question time alla Camera, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che «Per affrontare il caro bollette ci sarà il 26 ottobre una riunione straordinaria dei ministri dell’Energia Ue» e poi ha ricordato che «Il Governo è intervenuto con due decreti d’urgenza, in particolar modo per salvaguardare dagli aumenti dei costi i soggetti più esposti e maggiormente vulnerabili ma, trattandosi di un fenomeno che riguarda l’intero sistema economico, è necessario affrontarlo in modo coordinato e urgente al livello europeo. In sede Ue si rappresenterà che sterilizzare gli aumenti per tutte le categorie produttive richiederà molte più risorse di quelle attualmente rese disponibili, esortando ad agire non solo sugli effetti dell’aumento dei costi dell’energia ma anche sulle cause».

Il ministro ha anche informato i deputati che «Sul gas il ministero della Transizione ecologica ha avviato un’analisi degli scenari del prossimo inverno, temi oggetto di discussione della periodica riunione del Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del sistema nazionale del gas naturale. Il sistema italiano di approvvigionamento del gas naturale è storicamente il più diversificato d’Europa e questo ci dà un po’ più di libertà, in particolare con cinque gasdotti di importazione alimentati da produzioni provenienti principalmente da Russia, Algeria, Nord Europa, Libia e Azerbaijan. L’Italia può contare su una produzione nazionale che fornisce circa il 10% dei consumi interni annui e su tre rigassificatori. Inoltre, il sistema italiano è dotato di un discreto numero di siti di stoccaggio che garantiscono, specialmente durante i periodi invernali in cui la domanda è più elevata, la sicurezza della fornitura giornaliera coprendo i picchi di richiesta».

Secondo Cingolani «Serve un’accelerazione sulle misure per le rinnovabili previste nel Pnrr, poiché l’aumento dei prezzi dell’energia evidenzia la necessità di una forte spinta sulle politiche di decarbonizzazione dell’economia. Dobbiamo andare veloci e speriamo che alcuni segnali in controtendenza vengano risolti».

Ma, se ci è permessa una chiosa, a spingere sulle politiche di decarbonizzazione dovrebbero essere proprio ministro e governo, proprio per dare velocità a un processo che sembra rallentato.