Sempre più barche elettriche per salvare ambiente e clima (VIDEO)
SIMA: riducono costi, aumentano efficienza energetica del 50% e abbattono emissioni di CO2. Subito incentivi per la filiera della nautica elettrica
[13 Maggio 2022]
Dal convegno “Obiettivo impatto zero”, organizzato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in occasione dell’apertura dell’Ebs – Electric Boat Show 2022 la prima Fiera Internazionale dedicata alla navigazione 100% elettrica che si tiene all’Idroscalo di Milano da oggi al 15 maggio, è emerso che «Così come avvenuto nel settore delle auto, anche nel comparto della nautica da diporto in Italia si assiste ad un incremento dei motori elettrici che stanno sostituendo i tradizionali motori endotermici montati sulle imbarcazioni».
Il il presidente SIMA, Alessandro Miani, ha sottolineato che «L’elettrificazione delle barche rappresenta il passo più importante per la nutrita lista di benefici che comporta. Parallelamente alla riduzione dei costi operativi e all’innalzamento dei livelli di sicurezza, il passaggio ai motori elettrici comporta un balzo sensibile nell’efficienza energetica, portandola da un 8% medio di un mezzo spinto con motore endotermico al 50% di un mezzo elettrico. I benefici ambientali sono evidenti: all’ormai dimostrato impatto ridotto dell’intero ciclo vita dei mezzi elettrici rispetto a quelli a combustione interna, si aggiunge la netta riduzione delle emissioni di CO2. La riconversione delle oltre 570.000 imbarcazioni da diporto (di cui il 50% è sotto i 10 metri) oggi presenti in Italia contribuirebbe al raggiungimento del 40% degli obiettivi Net Zero al 2030, come previsto dall’Unione Europea. Sul fronte dell’ambiente, l’uso delle imbarcazioni elettriche permette l’azzeramento delle emissioni di sostanze nocive, tipiche delle barche tradizionali, sia in mare, sia in atmosfera, come idrocarburi aromatici e alifatici, particolato, polveri fini e ultrafini, ossidi di azoto e di zolfo, oli minerali, etc.. L’elettrificazione del settore contribuirebbe alla riduzione degli impatti non solo della navigazione, ma anche dei servizi di rimessaggio e il ripristino degli ecosistemi marini nelle aree portuali».
Per questo SIMA chiede al ministro del turismo Massimo Garavaglia Pi prevedere nel Piano nazionale turismo incentivi per la filiera della nautica elettrica che insieme alla mobilità elettrica ed alle infrastrutture per lo slow tourism può contribuire ad un importante incremento di attrattività del turismo italiano nel mondo, partendo dai Paesi del Nord Europa già oggi più di noi attenti alla sostenibilità ambientale in ogni declinazione turistico-ricettiva e di servizi accessori».
Il convegno ha evidenziato che «La nautica elettrica spinge anche l’industria a rinnovare l’intera tecnologia navale, per inquadrarla nell’ottica dell’economia circolare. Le imbarcazioni potranno essere costruite più leggere e resistenti utilizzando materiali eco-compositi innovativi, come le fibre di basalto o di altre rocce vulcaniche, di lino e di bamboo miste a resine altamente riciclabili, o l’alluminio riciclato. Alla stessa maniera, i rivestimenti biocidi utilizzati attualmente per evitare la crescita dello strato biologico sotto gli scafi (biofouling), causa dell’aumento dei consumi energetici, sono in via di sostituzione con prodotti di origine naturale che non danneggiano l’ecosistema acquatico e la annessa catena alimentare. Il futuro della navigazione green è promettente e procede a vele spiegate con un fatturato previsto a livello mondo di 20 miliardi di dollari entro il 2027».