Sequestrata tutta la prima produzione dell’Atomik Vodka di Chernobyl
Le prime bottiglie prodotto con mele coltivate vicino allazona di esclusione di Chernobyl sono state sequestrate dalle autorità ucraine
[10 Maggio 2021]
Mentre da Chernobyl arrivano le notizie del risveglio del mostro nucleare sepolto da 35 anni sotto le macerie della centrale nucleare, la Chernobyl Spirit Company ha annunciato che il 19 marzo le autorità dell’Ucraina hanno sequestrato 1.500 bottiglie della vodka Atomik – Apple Spirit. Il carico della prima partita della vodka atomica è stato prelevato direttamente da un camion in una distilleria nei Carpazi e portato direttamente all’ufficio del procuratore di Kiev.
Alla Chernobyl Spirit Company ricordano che si tratta «Del primo prodotto di consumo di Chernobyl dal disastro nucleare del 1986» e ora attendono l’esito di un’indagine dei servizi di sicurezza ucraini ma dicono di non avere idea del perché sia stato sequestrato un carico, destinato al Regno Unito.
Jim Smith, uno scienziato britannico della Portsmouth University che, prima di creare la Chernobyl Spirit Company con i colleghi ucraini, ha passato molti anni a studiare la zona di esclusione di Chernobyl, ha detto a BBC News: «Sembra che ci accusino di utilizzare bolli ucraini contraffatti. Ma questo non ha senso dal momento che le bottiglie sono destinate al mercato britannico e sono chiaramente etichettate con bolli di accisa del Regno Unito validi».
La società di impresa sociale che produce la vodka Atomik è gestita da scienziati che lavorano nella zona di esclusione di Chernobyl di 4.000 Km2, “abbandonata” dopo il catastrofico disastro nucleare del 1986. I loro studi comprendono la coltivazione di colture sperimentali per scoprire se il grano e altri alimenti coltivati nella zona potrebbero essere utilizzati per realizzare prodotti sicuri da consumare». E, in parte, la motivazione per produrre l’ Atomik – Apple Spirit era proprio quella di dimostrare come la terra intorno alla zona di esclusione potesse essere rimessa ad produttivo. I ricercatori dicono che «Questo potrebbe consentire alle comunità locali di coltivare e vendere prodotti – qualcosa che attualmente è illegale su terreni ufficialmente contaminati».
Il primo assaggio di un Atomik vodka martini è avvenuto nel 2019 e allora Smith evidenziò che «Non è più radioattiva di qualsiasi altra vodka».
Da allora, Smith e i suoi colleghi hanno modificato la ricetta per creare una vodka a base di mele coltivate nel distretto di Narodichi, che però confina con la zona di esclusione di Chernobyl senza farne parte, anche se nell’are l’agricoltura e lo sviluppo sono ancora fortemente limitati per paura delle conseguenze del disastro nucleare.
La compagnia di scienziati/imprenditori prevede di utilizzare parte dei profitti dell’Atomik Vodka per aiutare le comunità ucraine, compresa quella di Narodichi, che sono ancora colpite dall’impatto economico del disastro nucleare.
BBC News ha contattato l’ufficio del procuratore di Kiev per ottenere un commento che non è stato concesso.
Gennady Laptev, uno dei comproprietari dela Chernobyl Spirit Company, è uno dei “liquidatori” di Chernobyl che hanno lavorato in quell’inferno nucleare nelle prime settimane dopo l’incidente, e ha detto a BBC News: «Speriamo che questo problema possa essere risolto in modo da poter continuare il nostro lavoro cercando di aiutare le persone colpite dagli impatti sociali ed economici devastanti che Chernobyl ha avuto sulle comunità».