Superbonus 110%: cambiare così le regole significa buttare il bambino con l’acqua sporca

Coordinamento FREE: «Si combattano gli illeciti con mezzi che non ledano la credibilità del sistema»

[7 Febbraio 2022]

Secondo il Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica ()Coordinamento FREEE), che riunisce 24 Associazioni del settore e un ampio ventaglio di Enti e associazioni, «Le misure introdotte nel DL Sostegni ter sulla gestione del credito connessa al Superbonus 110% avrà effetti pesanti sul mercato delle riqualificazioni edilizie, mettendo a rischio gli obiettivi  energetico-ambientali, di mercato e occupazionali, degli impegni connessi al PNRR e anche le entrate per lo Stato nei prossimi anni. Siamo convinti che le truffe emerse in questi mesi in relazione alla cessione del credito destino molta preoccupazione e che siano necessari interventi, ma con le misure adottate oggi si butta il bambino con l’acqua sporca, danneggiando le imprese e ledendo la fiducia dei cittadini e degli investitori, in una fase complicata come quella della ripresa post pandemica. Sul tema già la Banca d’Italia si era espressa con la Comunicazione UIF del 12 febbraio 2021 evidenziando i rischi d’illeciti insiti nella misura, associandoli però sostanzialmente al fatto che i cessionari non fossero “puntualmente identificabili”. Tanto che la Banca d’Italia chiedeva di prevedere controlli rafforzati e specifici da parte dell’Agenzia delle Entrate, non di limitare le cessioni. Più recentemente anche il servizio studi del Senato ha chiesto, nella Nota di lettura alla conversione in legge del DL Sostegni ter, un approfondimento sul fatto che le disposizioni adottate possano tradursi in maggiori oneri per la finanza pubblica, in ragione delle minori entrate IVA, IRPEF/IRES ed IRAP che il blocco sulle cessioni plurime del credito potrebbe causare».

Per questo, la più grande Associazione del settore  delle rinnovabili e dell’efficienza energetica italiana  chiede al Parlamento di «Modificare l’art. 28 del DL Sostegni ter in fase di conversione, ripristinando immediatamente la possibilità di cessione multipla del credito per tutte le banche e i soggetti vigilati dalla Banca d’Italia. Suggeriamo inoltre di considerare la possibilità di ripristinare tale misura anche per altri soggetti privati che insistono sullo stesso cantiere, caratterizzati dal rispetto di requisiti specifici, come l’attestazione SOA o i requisiti di bilancio, idonei a superare un sistema di controlli anti frode rafforzato».

Il Coordinamento Free conclude: «Il Superbonus 110% presenta certamente aspetti migliorabili, come peraltro segnalato lo scorso anno nel nostro documento di posizionamento, ma è una misura fondamentale per le nostre imprese e le nostre famiglie, capace di coniugare crescita e transizione ecologica. Per questo motivo richiede modifiche ponderate e puntuali, in grado di superare i problemi esistenti in un’ottica di costo-efficacia e di supporto dell’economia del nostro Paese».