Trivelle e gas: il ministero della transizione ecologica boccia il progetto Colle Santo in Abruzzo

Forum H2O e SOA: «Vittoria dell'intera comunità. Contributo alla lotta alla crisi climatica»

[11 Ottobre 2021]

Il ministero per la Transizione ecologica ha comunicato che nei giorni scorsi si è «Conclusa con esito “negativo” (D.M. DM-2021-0000406 del 06/10/2021) la procedura di Valutazione Impatto Ambientale inerente il progetto “Progetto di sviluppo concessione “Colle Santo””».che prevedeva  «La messa in produzione dei pozzi esistenti Monte Pallano 1 e 2, la perforazione e completamento di due nuovi pozzi Monte Pallano 3 e 4 e l’eventuale perforazione di un ulteriore pozzo Monte Pallano 5, la costruzione di un gasdotto di circa 21 km e di una centrale di trattamento gas nell’area industriale del comune di Paglieta» nella provincia di Chieti, in un’area che interessa i comuni di Perano, Roccascalegna, Atessa, Pennadomo, Paglieta, Torricella Peligna, Colledimezzo, Altino, Villa Santa Maria, Archi, Bomba.

Una decisione accolta con grande soddisfazione da Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese (SOA): «L’ennesima vittoria contro un progetto petrolifero in Abruzzo, quella relativa a quello che è stato definito “il più grande giacimento” di gas in terraferma in Europa».

Le due associazioni ricordano che «Il Ministero della Transizione Ecologica, sommerso da osservazioni di comuni, regione e associazioni, non ha potuto che esprimere un parere negativo su un progetto che era stato già pesantemente censurato dalla V.I.A. regionale e dal Consiglio di Stato. Dobbiamo dire che il comportamento del Ministero è stato comunque grave visto che ha permesso di riaprire un procedimento che in realtà doveva essere considerato chiuso».

Infatti, nel parere negativo della commissione VIA nazionale del marzo 2021 si leggeva: «Nonostante il tempo avuto a disposizione e la numerosità ed abbondanza delle produzioni operate dal Proponente, dette criticità per le ragioni sopra evidenziate, tutte qui richiamate, non sono state superate, in quanto è mancata l’analisi degli impatti, diretti e indiretti, di cantiere, di realizzazione, di esercizio, di dismissione, sulle matrici rilevanti. Tra i più gravi, la mancata adeguata valutazione della localizzazione dell’opera, definita anche nel corso dell’audizione tecnica del 19.3.2021, come “….il più grande giacimento di gas naturale onshore in Europa……” in corrispondenza di una complessa situazione tettonica e a ridosso di una diga in terra battuta che sbarra un invaso di 4 milioni di metri cubi di acqua, diga completata nel 1962 quando ancora non era stata rilevata la complessità geologica della zona».

H2O e SOA avevano subito sottolineato nelle osservazioni i rischi per la presenza di faglie attive nell’area e di terremoti indotti e ora concludono: «La comunità abruzzese tutta ha dato un altro contributo concreto all’abbandono delle fossili. Per l’ennesima volta lottare porta a risultati concreti per il territorio e per l’ambiente».