L'Italia sosterrà la costruzione di impianti di stoccaggio con una capacità congiunta superiore a 9 GW/71 GWh
Ue approva 17,7 miliardi di aiuti di Stato italiani per lo stoccaggio centralizzato di energia elettrica
Pichetto Fratin: ok Ue a stoccaggio centralizzato fondamentale per obiettivi decarbonizzazione
[22 Dicembre 2023]
La Commissione europea ha approvato, aiuti di Stato italiani per 17,7 miliardi di euro a sostegno della costruzione e della gestione di un sistema di stoccaggio centralizzato dell’energia elettrica. Il regime notificato dall’Italia sosterrà la costruzione di impianti di stoccaggio dell’energia elettrica con una capacità congiunta superiore a 9 GW/71 GWh. Il regime rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2033».
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue responsabile per la Concorrenza, ha commentato: «Abbiamo approvato questo regime italiano da 17,7 miliardi di €, che contribuirà in modo significativo agli obiettivi dell’UE in materia di decarbonizzazione e neutralità climatica. Lo stoccaggio centralizzato dell’energia elettrica offre flessibilità e facilita la diffusione delle fonti rinnovabili. Per concludere, questo regime innovativo contribuirà ad accelerare la transizione verde, riducendo al minimo le eventuali distorsioni della concorrenza».
Secondo il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) Gilberto Pichetto Fratin, «Il provvedimento, approvato dopo una lunga interlocuzione tra l’Italia e Bruxelles è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di produzione elettrica da fonti rinnovabili previsti dal PNIEC, in linea con quelli del “Green Deal” e del “Fit For 55”: un ulteriore passo in avanti, dunque, verso la decarbonizzazione del sistema energetico».
La Commissione ha valutato il regime italiano sulla base delle norme dell’Ue per gli aiuti di Stato e ha rilevato che «La misura facilita lo sviluppo di un’attività economica, in particolare lo sviluppo di impianti di stoccaggio dell’energia elettrica. Inoltre, il regime è necessario e adeguato per accelerare gli investimenti nello stoccaggio dell’energia elettrica. Al contempo, il regime sostiene gli obiettivi delle principali iniziative politiche dell’Ue, quali l’European Green Deal europeo e il pacchetto ” Fit For 55″. Il regime è proporzionato, in quanto il livello dell’aiuto corrisponde all’effettivo fabbisogno di finanziamento e saranno messe in atto le necessarie misure di salvaguardia, tra cui una procedura di gara competitiva per la concessione degli aiuti, che limitano gli aiuti al minimo necessario. Gli aiuti comportano un effetto di incentivazione, in quanto gli impianti di stoccaggio sovvenzionati non sarebbero finanziariamente sostenibili senza l’intervento pubblico. Gli aiuti producono effetti positivi che superano qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza e degli scambi nell’Ue. Sulla base di tali considerazioni, la Commissione ha approvato il regime italiano, ritenendolo conforme alle norme dell’Unione europea sugli aiuti di Stato».
Una nota del MASE spiega che «Con questa misura saranno promossi nuovi investimenti in stoccaggi elettrochimici e pompaggi idroelettrici, per un’energia accumulabile di almeno 70 GWh e un valore complessivo di oltre 17 miliardi di euro nell’arco dei prossimi dieci anni. La nuova capacità di stoccaggio elettrico sarà acquisita attraverso specifiche aste svolte da Terna e potrà essere utilizzata per accumulare l’energia nei periodi di maggiore produzione rinnovabile per cederla in quelli di maggior consumo. In questo modo si assicura la piena integrazione nel mercato della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico, garantendo la contestuale sicurezza del sistema elettrico».
La Commissione Ue sottolinea che «La misura mira a facilitare l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema elettrico italiano. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non coincide sempre con i periodi di domanda di energia elettrica. I sistemi di stoccaggio dell’energia elettrica consentono di immagazzinare l’energia elettrica prodotta in eccesso nei periodi di sovrapproduzione e di utilizzarla nei periodi di scarsità, limitando in tal modo la riduzione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e la necessità di produrre energia elettrica supplementare in centrali elettriche programmabili ma inquinanti (ad esempio, in impianti alimentati a combustibili fossili)».
Gli aiuti di Stato italiani approvati assumeranno la forma di pagamenti annuali per coprire i costi di investimento e di gestione che saranno versati agli sviluppatori dei sistemi di stoccaggio di energia elettrica. Una procedura di gara competitiva, trasparente e non discriminatoria permetterà di selezionare gli sviluppatori dei sistemi di stoccaggio di energia elettrica che richiederanno l’importo di aiuto più basso per volume di capacità offerta. Il regime sarà aperto a tutte le tecnologie che soddisfano i requisiti di prestazione stabiliti dal gestore del sistema di trasmissione italiano e che sono approvate dall’autorità italiana di regolamentazione dell’energia. L’elenco delle tecnologie di stoccaggio di energia elettrica ammissibili sarà rivisto ogni due anni per tenere conto degli sviluppi tecnologici. Attualmente, le tecnologie ammissibili comprendono lo stoccaggio elettrochimico basato sugli ioni di litio e gli impianti di stoccaggio tramite pompa idraulica.
Nell’ambito della misura, sarà istituita una nuova “piattaforma di scambio time-shifting”, grazie alla quale le capacità di stoccaggio saranno condivise e offerte ai terzi sotto forma di prodotti time-shifting standardizzati. I beneficiari della misura saranno tenuti a mettere a disposizione gli impianti di stoccaggio su tale piattaforma. Il gestore del sistema di trasmissione assegnerà quindi gli impianti di stoccaggio fisici per dare esecuzione ai contratti di time-shifting standard, ottimizzando l’utilizzo degli impianti di stoccaggio disponibili. La piattaforma permetterà ai produttori che utilizzano fonti energetiche rinnovabili di utilizzare gli impianti di stoccaggio che beneficiano della misura per trasferire direttamente la loro produzione di energia elettrica dai periodi di sovrapproduzione a quelli di scarsità.
Pichetto Fratin conclude: «Quello adottato dall’Italia è un approccio innovativo, che potrà rappresentare un sicuro modello di riferimento anche a livello internazionale».