Un atlante europeo ad alta risoluzione del consumo energetico
Per modellare gli scenari energetici Ue fino al 2050
[28 Febbraio 2024]
Sapere come vengono utilizzati i combustibili, dove e come la tendenza potrebbe evolversi in futuro è fondamentale per sviluppare infrastrutture energetiche su misura per una maggiore elettrificazione e l’uso di vettori energetici a basse emissioni di carbonio richiesti dalla transizione verso la neutralità climatica.
l’High-resolution EU energy atlas del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea è un nuovo daset di dati all’ingterno dell’Energy and Industry Geography Lab (EIGL). uno strumento che trova, filtra e mappa i dati relativi all’energia. Al JRC sottolineano che «Combinato con altri dataset, il nuovo atlante potenzia le capacità di analisi spaziale dell’EIGL. Consiste in una serie di mappe dell’Ue con la domanda dei principali gruppi di prodotti energetici per ciascuna categoria di attività economica, con un ingrandimento senza precedenti di 1×1 km».
Il progetto è iniziato con un’analisi dei bilanci energetici , che forniscono numerose informazioni sull’estrazione, il commercio, la trasformazione e il consumo di energia fornite dall’ufficio statistico dell’Unione europea (EUROSTAT). I bilanci energetici raccolgono dati su prodotti energetici, categorie economiche e utenti finali per ciascun paese dell’Ue. Visto che i dati sono a livello nazionale, limitandone il potenziale analitico, l’EIGL ha sviluppato un processo per stimare la domanda di energia con una risoluzione di 1×1 km. Il processo di definizione prevede l’utilizzo di altri dataset disponibili all’EIGL, come il sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), per identificare e localizzare geograficamente i punti di consumo energetico. La restante domanda di energia viene assegnata alle regioni più piccole (NUTS3) utilizzando i dati disponibili al pubblico di EUROSTAT sulla densità di popolazione, sul settore economico e sui gradi giorno di riscaldamento e raffreddamento. I giorni di riscaldamento e raffreddamento forniscono un’indicazione del consumo energetico necessario per il riscaldamento (nella stagione fredda) e il raffreddamento (nella stagione calda).
Questo processo di distribuzione viene poi ulteriormente perfezionato incorporando i dati sull’uso e sulla copertura del suolo provenienti dalla piattaforma di modellizzazione territoriale Land-Use based Integrated Sustainability Assessment (LUISA) del JRC. Tenendo conto delle caratteristiche del territorio, come le aree urbane, i terreni agricoli e i paesaggi naturali, l’EIGL può stimare il consumo energetico in luoghi specifici con maggiore precisione.
Come spiegato in una mappa digitale, l’analisi del consumo energetico nel 2019 fornisce preziose informazioni sui modelli di utilizzo dei diversi prodotti energetici nell’Ue. Le statistiche annuali sull’energia vengono pubblicate due anni e i dati energetici annuali disponibili più recenti risalgono al 2021, ma al JRC avvertono che «I consumi energetici risentono ancora delle conseguenze della pandemia Covid, pertanto vengono utilizzati i dati relativi al 2019. Ad esempio, il gas naturale viene consumato principalmente dalle centrali elettriche, dall’industria e dalle famiglie, con alte concentrazioni nelle aree densamente popolate: un esempio è l’area metropolitana di Barcellona che rappresenta circa il 12% dell’intero consumo spagnolo. Il consumo di elettricità è significativo anche nelle aree urbane, mentre altri vettori energetici, come i gas manifatturati, gli scisti bituminosi e i rifiuti, vengono consumati vicino alle fonti per i processi industriali».
Le mappe mostrano anche come il petrolio e i prodotti petroliferi vengono consumati dalle raffinerie in luoghi specifici, ad esempio nelle aree vicino a Rotterdam e Anversa, lungo la rete di trasporti, come la rete stradale nel nord Italia, o nelle aree industriali e urbane.
I ricercatori evidenziano che «La stessa metodologia utilizzata per scomporre i bilanci energetici nazionali in celle da 1×1 km viene applicata anche agli scenari energetici, che sono bilanci energetici proiettati nel futuro che danno una prospettiva a lungo termine (in questo caso fino al 2050) sugli aspetti economici, energetici, climatici e ambientali. aspetti legati ai trasporti sulla base delle politiche esistenti. Ad esempio, i cambiamenti previsti nella domanda di gas naturale dal 2019 al 2050 mostrano uno spostamento generale verso una riduzione dei consumi, indicando progressi verso gli obiettivi di decarbonizzazione». Un’ulteriore conferma che forse l’idea del governo Meloni di trasformare l’Italia nell’hub del gas europeo comprato da regimi dittatoriali – l’ultimo il Congo – non è delle migliori.
Al JRC sono convinti che «La disaggregazione dell’offerta energetica dai bilanci e dagli scenari energetici fornirà una comprensione più dettagliata di come l’energia viene prodotta, scambiata e trasformata nelle diverse regioni. Sulla base di questi risultati, lo strumento consentirà di effettuare analisi spaziali per identificare modelli, colli di bottiglia e opportunità per ottimizzare l’infrastruttura energetica».