Immediato cessate il fuoco ad Aleppo e un coraggioso impegno europeo per la costruzione della pace e della convivenza tra i popoli
Il 9 ottobre, giornata nazionale del camminare per la pace
Dalla Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi ai mille cammini in tutta Italia una sola forte volontà
[7 Ottobre 2016]
Come dice il Comitato promotore Marcia PerugiAssisi, «Non tutti sono indifferenti alle stragi di civili ad Aleppo. Non tutti ignorano le grida di aiuto dei migranti che lottano contro la morte nel Mediterraneo. Non tutti respingono, alzano muri, spargono odio e divisioni. Un fatto unico in Europa. Domenica prossima una grande manifestazione popolare romperà il silenzio inquietante che circonda le tante, troppe, tragedie vicine e lontane dei nostri giorni. Un cammino di pace lungo 24 chilometri per dare voce a chi non ha voce, per scuotere i responsabili della politica ma anche per rafforzare ed estendere l’impegno di chi non è rassegnato».
Domenica 9 ottobre sarà la giornata nazionale del Camminare per la Pace e Legambiente è tra i promotori della Marcia Perugia Assisi e aderisce alla Giornata nazionale del Camminare.
Ancora una volta migliaia di persone marceranno per la pace e per una diversa politica delle migrazioni, contro il commercio di armi, contro l’insorgere qui da noi di un clima di violenza e di insofferenza nei confronti degli stranieri, per costruire un nuovo clima di convivenza pacifica e solidale. L’intreccio perverso tra i contrasti per il controllo del potere e delle risorse energetiche e naturali e gli effetti del cambiamento climatico e dei disastri ambientali sta minando nel profondo la pace in tutto il pianeta, crea povertà, fame, distruzioni e obbliga milioni di persone a emigrare. Sempre di più è impossibile distinguere chi fugge dalle guerre, dalla fame, dalla povertà, dai disastri ambientali, nella speranza di trovare pace, dignità e sopravvivenza in qualche altra parte del mondo.
Le donne e gli uomini di buona volontà marceranno lungo la strada che va da Perugia ad Assisi, ma nono solo.
Infatti il 9 ottobre è anche la Giornata nazionale del Camminare, promossa da FederTrek, e, come avviene ormai da 5 anni, ci saranno migliaia di “cammini di pace e per la pace”. Camminare, in città o in natura, infatti, non è solo un atto sportivo e liberatorio, o un modo per fare turismo dolce, è anche un atto di partecipazione e di impegno per una fruizione diversa dello spazio urbano, delle aree verdi, dei beni culturali, delle aree protette, che costruiscono un concreto contributo alla creazione di una nuova cultura della pace.
Rossella Muroni, presidente di Legambiente, spiega: «Marceremo per chiedere ai governi e all’Europa in particolare un impegno coraggioso per la costruzione della pace e della convivenza tra i popoli, a partire da nuove relazioni con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ad esempio, ultimamente l’Europa si è consegnata al ricatto della Turchia sui migranti e sull’approvvigionamento energetico senza avere alcuna capacità di reagire all’attacco alla democrazia operato da Erdogan. Occorrono volontà politica e lungimiranza, perché è sotto gli occhi di tutti che le guerre degli ultimi venti anni, molto spesso provocate dalla corsa all’accaparramento del petrolio, non hanno fatto altro che scatenare nuove e più sanguinose guerre. Oggi, nella drammatica escalation a cui stiamo assistendo intorno alle sponde del Mediterraneo e non solo, bisogna dare subito un segnale forte ed inequivocabile. Tanto per cominciare, chiediamo l’immediato cessate il fuoco ad Aleppo. Lo spirito della Giornata del Camminare si lega idealmente a quello della Marcia Perugia Assisi. La cultura del camminare, infatti, è anche cultura della socializzazione e dell’incontro con l’altro, una predisposizione all’ascolto, all’incontro e alla condivisione, fondamentale in questi tempi di profonde tensioni e divisioni, per contribuire al superamento delle barriere e dei conflitti fra i popoli e gli Stati, ecco perché i tanti gruppi che si muoveranno nei nostri territori avranno con sé la bandiera della pace. “Non abbiamo bisogno di nuovi muri e reticolati, ma di ponti e di nuove visioni. La pace è sempre una soluzione possibile, ed è sempre la soluzione migliore per dirimere conflitti e migliorare il benessere dei popoli».