Oxfam: l'aiuto allo sviluppo più essenziale che mai nell’epoca dei SDGs
Aiuto allo sviluppo post 2015, l’importanza che sia pubblico
Più di 1 persona su 5 nel mondo vive con meno di 1,48 dollari al giorno, beneficiando solo dell’1% della crescita mondiale
[15 Settembre 2016]
Dal nuovo rapporto Oxfam, “Il ruolo degli aiuti nel mondo post 2015 – Accountability and Ownership – The role of aid in a post-2015 world”, ad un anno dalla firma dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile, emerge che «Aumentare gli aiuti allo sviluppo e renderli efficaci può mettere i più poveri nella condizione di essere cittadini attivi e di influire sulle decisioni che riguardano la loro vita. Non solo. Più aiuti vuol dire anche dare la possibilità ai governi di essere trasparenti e capaci di scegliere la strada migliore per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable development goals – SDGs).
La direttrice esecutiva di Oxfam International, Winnie Byanyima, ha detto: «Mentre il nostro mondo deve affrontare molteplici crisi che si intersecano – dalla diseguaglianza alle condizioni di estrema povertà, dai cambiamenti climatici alla migrazione e allo spostamento forzato – la necessità di una maggiore efficacia degli aiuti non potrebbe essere maggiore. Un aiuto efficace è fondamentale per affrontare le crisi attuali e che ci mette sulla strada per il raggiungimento degli SDGs»
Secondo il rapporto Oxfam, firmato da Gregory Adams e Daniela Rosche, la crescita economica esclude un quinto del mondo, la crescita economica è essenziale per lo sviluppo, ma Oxfam dice che l’economia “trickle-down” non funziona le comunità più povere: «Più di 1 persona su 5 nel mondo vive con meno di 1,48 dollari al giorno beneficiando, complessivamente, solo dell’1% proveniente dalla crescita economica su scala globale. Oltre 1 miliardo di persone che di fatto vengono lasciate fuori dai processi di sviluppo. I suoi benefici non sgocciolano verso il basso, come sostengono alcune teorie economiche, ma si concentrano “naturalmente” verso la parte alta della piramide sociale, tagliando fuori le comunità più povere».
Inoltre, «La maggior parte delle persone più povere al mondo vive in Paesi che nei prossimi 15 anni non saranno in grado di assicurare risorse interne per lo sviluppo» e Oxfam evidenzia che «In 47 di questi Paesi l’aiuto pubblico rimarrà la principale fonte di finanziamento assieme agli investimenti privati. In altre parole, si tratta di risorse indispensabili per permettere l’uscita dalla povertà estrema di oltre 314 milioni di persone appartenenti al 20% più povero del mondo. Gli aiuti pubblici allo sviluppo perciò rimangono fondamentali, nonostante il crescente peso delle di altre fonti di finanziamento quali gli investimenti del settore privato o la mobilitazione di risorse nazionali derivanti dal gettito fiscale».
Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia aggiunge: «Qualcuno pensa di poter archiviare l’aiuto pubblico come una reliquia del passato. Ma non è così. Esso rimane essenziale per quei paesi più poveri che non riescono ad assicurare sufficienti entrate fiscali a livello nazionale o ad attrarre investimenti privati. Il finanziamento pubblico aiuta questi paesi ad essere protagonisti del proprio sviluppo e ad attrarre altre forme di finanziamento».
Il rapporto evidenzia che «Nel post-2015, gli aiuti per lo sviluppo possono – e dovrebbero – alimentare il “patto stato-cittadini”, che è al centro delle relazioni di un paese e del buon funzionamento delle sue istituzioni, fondamentale per orientare il processo di sviluppo. Per sua natura l’aiuto pubblico allo sviluppo ha un impatto potenziale che va ben oltre il suo valore economico: se indirizzato efficacemente verso aspetti essenziali – salute, cibo, istruzione – può cambiare la vita delle persone. E’ un volano che libera le persone dalla povertà e riconsegna loro la possibilità di decidere della propria vita ed esercitare un ruolo in grado di influire sulle decisioni di governi e istituzioni».
La Byanyima conclude: «La finanza privata, se usata per lo scopo giusto e nel modo giusto, è importante per mobilitare le ingenti risorse necessarie per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile, ma non può sostituire una intelligente e sufficiente spesa pubblica. La finanza privata è guidata dalle forze di mercato e si rivolge in primo luogo ai Paesi sviluppati più ricchi, e quindi ha un ruolo e finalità diversi da quelle dell’aiuto pubblico».