Assalto dei sostenitori di Trump al Parlamento Usa, Sierra club: rimuovere dall’incarico il Presidente
Un giorno vergognoso per la storia Usa. A Washington, scene da golpe post-elettorale come a Bangui
[7 Gennaio 2021]
Dopo un incendiario discorso di quello che è ancora il loro presidente, gli statunitensi – tra i quali anche molti repubblicani – hanno assistito attoniti a qualcosa di mai visto: l’assalto al Congresso da parte dei supporter di Donald Trump che, come in una scena post-elettorale di una qualche dittatura africana o sudamericana, urlavano che le elezioni erano state truccate, proprio mentre dal ballottaggio in Georgia arrivava la notizia che, dopo la Camera, anche il Senato aveva una maggioranza democratica.
Come per le strade di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, in una Washington intossicata della fake news e dal vittimismo di un presidente che non vuole andarsene, gruppi di persone inferocite si sono scontrate con una polizia che ha dimostrato di essere presa di sorpresa da qualcosa che credeva impensabile (ma in molti pensano che se si fosse trattato di neri o latinos le cose sarebbero andate diversamente), nonostante la narrazione tossica di Trump e della sua cricca di avventuristi neoliberisti isolazionisti avesse da tempo sdoganato le frange più pericolose e armate della neo-destra, del suprematismo bianco e dell’integralismo e del fanatismo cristiano.
Nessuno avrebbe pensato che si sarebbero contati 4 morti e che i fan del presidente uscente avrebbero invaso il Parlamento e piazzato ordigni esplosivi davanti ai quartier generali della Democratic National Convention e della Republican National Convention. Sembrava la scena di un libro distopico, ma era la realtà di quello che è apparso come un tentativo di golpe e di una disperata controrivoluzione iper-consevatrice. D’altronde ormai persino i repubblicani – colpevoli di non aver favorito il golpe post-elettorale di Trump – sono considerati nemici da questa nuova Vandea americana che si appresta a accorrere nelle fila del Partito di estrema destra, annunciato dallo stesso Trump in un passaggio del suo discorso che ha acceso la miccia della rivolta di quella che era già stata annunciata come una marcia su Washington e che qualcuno ha tentato di trasformare nella Marcia su Roma del neofascismo trumpista.
Un caos sintetizzato bene da Bernie Sanders: «L’uomo direttamente responsabile del caos di oggi è Donald Trump, che ha chiarito che farà di tutto per rimanere al potere, compresa l’insurrezione e l’istigazione alla violenza. Trump passerà alla storia come il peggior e più pericoloso presidente della storia».
Chissè cosa ne pensano gli sfegatati fans italiani di Trmp – come Salvini e la Meloni – che parlano a vanvera di golpe in Italia mentre il loro idolo ne tenta davvero uno in America?
Michael Brune, il direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, ha sottolineato che «Questo paese appartiene a tutti noi. Quando i nostri amici e vicini neri mettono in gioco i loro corpi per perseguire la giustizia, le forze di polizia militarizzate vengono immediatamente schierate e incoraggiate a usare tattiche violente. Ma quando i suprematisti bianchi minacciano la nostra democrazia, la loro violenza non viene controllata. A novembre abbiamo usato il nostro potere per sconfiggere Donald Trump. Ieri, i georgiani hanno usato il loro potere per fare la storia e inviare due nuovi senatori a Washington, assicurando che entrambe le camere del Congresso siano guidate da coloro che si impegnano a creare un pianeta vivibile, comunità sicure e una democrazia inclusiva. E ora, dobbiamo usare il nostro potere per espellere Trump e il Trumpismo che sta attaccando i valori fondamentali e le istituzioni del nostro paese».
Brune ha concluso: «L’insurrezione che ha portato al tentato colpo di stato di oggi è il culmine delle bugie, del razzismo e dell’odio di Donald Trump e dei suoi sostenitori, ed è nata dalla stessa negazione della realtà e dalla stessa ricerca del potere a tutti i costi che lo ha tenuto al potere. Questo non può più essere accettato. Donald Trump deve essere rimosso dall’incarico in uno qualsiasi dei processi a disposizione del nostro governo. Oggi è un giorno vergognoso nella storia del nostro Paese, ma continueremo a lavorare instancabilmente per garantire che la giustizia e la democrazia prevalgano. Ci uniremo, ci ribelleremo e non solo salvaguarderemo la nostra democrazia, ma la svilupperemo per proteggerci tutti ora e per le generazioni a venire».