Catalogna, traghetti italiani di Moby e GNV usati come caserme per reprimere gli indipendentisti? (FOTOGALLERY)
La denuncia su Twitter di Mireia Mata di Esquerra Republicana e dei portuali di Barcellona
[22 Settembre 2017]
«Quanto spende Governo Spagnolo per reprimere movimento democratico catalano noleggiando navi di @GNVtraghetti @MobyClub come caserma? – Quants diners costa llogar els vaixells de @GNVtraghetti i @MobyClub com a caserna per reprimir el moviment democràtic català?», a chiederselo e a fare la clamorosa denuncia con due tweet in italiiano e catalano è Mireia Mata i Solsona, una voce molto autorevole, visto che è la Directora General d’Igualtat del Departament de Treball, Afers Socials i Famílies della Generalitat de Catalunya, cioè il governo autonomo catalano, ed è anche una dirigente nazionale e un’amministratrice locale di Esquerra Republicana, la sinistra indipendentista catalana che sta opponendosi alla svolta autoritaria del governo di centro-destra spagnolo, che ha fatto arrestare funzionari ed esponenti del governo catalano ed occupato con la Guardia Civil ministeri e Comuni catalani per impedire lo svolgimento del referendum sull’indipendenza.
Nel suo curriculum online Mireia Mata i Solsona vanta anche l’iscrizione a Legambiente, Infatti è socia del Circolo del Cigno Verde dell’Arcipelago Toscano: un’iscrizione che risale al 1993, quando partecipò a un campo di volontariato internazionale a Marciana Marina, all’Isola d’Elba, dove è tornata più volte e dove ha mantenuto solide amicizie. Quindi conosce molto bene le navi della Moby Lines con le quali ha traversato spesso il canale di Piombino.
Miquel Parramon commenta: «Le compagnie di navigazione italiane sono anche complici nella collaborazione con la repressione a Barcellona». E Yanik Crépau aggiunge: «Non è la prima volta. Durante la Guerra civile Mussolini…»
In una e-mail Mireia Mata spiega che «La cosa buona è che il sindacato degli ormeggiatori si rifiuta fornirgli i servizi». Infatti, ieri il portuali del’ Organització d’Estibadors Portuaris de Barcelona (Oepb) hanno deciso di «non fornire servizi alle navi ancorate, che ospitano gli agenti della polizia spagnola e della Guardia Civil che fanno parte del dispiegamento repressivo della Spagna». Gli estibadors si sono riuniti in assemblea ieri mattina e poi in un post su Twitter hanno comunicato «Abbiamo deciso con un votazione di non operare sulla nave Raphsody. In difesa dei diritti civili» e hanno aggiunto: «Gli estibadors di Barcelona hanno deciso in assemblea di non dare supporto alle navi della repressione».
I portuali della Confederación Nacional del Trabajo (CNT) dicono che le navi utilizzate dalla Guardia Civil sono la Moby Dada e la Rhapsody GNV, attraccate nel porto di Barcellona il 20 settembre e ormeggiate rispettivamente ai moli Príncipe de España e Lepanto.
E’ la stessa Moby Lines a spiegare che la Moby Dada, varata nel 1980 e comprata dalla Moby nel 2016, è un nave di «168 m. di lunghezza e 31 m. di larghezza. Capacità: 1.638 passeggeri, 500 veicoli«.
Mentre Grandi Navi Veloci spiega che la Raphsody, varata nel 1996, è lunga 161,84 metri e larga 38,80. Capacità 2.440 passeggeri, 716 veicoli.
Vassel Finder conferma che la Moby Dada è ormeggiata proprio dove dicono i portuali della CNT.
Il giornale catalano online VilaWeb sottolinea che «Entrambe queste navi e un’altra che hanno messo ieri nel porto di Tarragona hanno una capacità di migliaia di persone. L’obiettivo, in linea di principio, è quello di accogliere le migliaia di agenti delle forze di polizia spagnole inviate per sopprimere le istituzioni catalane. C’è un ordine del ministero degli interni spagnolo che sospende le ferie fino al 5 ottobre ai poliziotti spagnoli e alla Guardia Civil destinati in Catalogna».