Kim Jong-un: Corea unita solo con la soppressione spietata della Corea del sud
Corea del Nord: pronti a lanciare un attacco nucleare preventivo
Esercitazioni di Usa-Corea del Sud simulano la soppressione dei leader nordcoreani
[25 Marzo 2016]
L’agenzia russa Tass ha pubblicato un documento nel quale l’ambasciata della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) a Mosca nel quale si legge che «”Oggi, il nostro esercito e il nostro popolo, guardando con ira ribollente i sinistri intrighi degli Usa e delle forze nemiche contro la corea del nord, mantengono la completa preparazione per, al presentarsi dei minimi segnali, cancellare l’impero del male dalla faccia della terra con un decisivo attacco nucleare preventivo».
Solo un’ora prima che il regime nazional-stalinista della Rpdc facesse sentire la sua roboante voce da Mosca, l’agenzia sudcoreana Yonhap aveva dato notizia che il leader supremo nordcoreano Kim Jong-un, ha ordinato al suo esercito di prepararsi a lanciare un attacco «spietato» contro il palazzo della presidenza della repubblica Corea del sud e le sedi governative a Seoul per distruggerle
Infatti, ispezionando oggi le esercitazioni di artiglieria il giovane dittatore nordcoreano – sempre più grasso – ha detti che la creazione di una Corea unita sarà possibile solo con la «soppressione spietata» delle istituzioni statali della Corea del sud e ha aggiunto che «L’esercito deve mantenere il suo spirito combattivo e la sua vigilanza ad un livello elevato».
Questa settimana il Comitato della Rpdc per gli affari inter-coreani ha pubblicato una dichiarazione nella quale si minaccia di «bruciare il palazzo presidenziale di Seoul e di ridurlo in cenere» e di essere pronti ad «intraprendere una guerra contro gli Usa e la presidente sudcoreana».
Il 21 marzo il regime di Pyongyang ha effettuato 5 lanci di missili che si sono schiantati nel Mar del Giappone. E’ il terzo lancio di missili nordcoreani in due settimane e rappresenta una dimostrazione di forza di fronte alle esercitazioni militari congiunte usa-Cora del sud che vedono impegnati 17.000 soldati statunitensi. Manovre che simulano la soppressione dei dirigenti nordcoreani e del loro arsenale nucleare in caso di guerra.
La situazione nella penisola coreana si è ulteriormente aggravate dopo il quarto test nucleare effettuato da Pyongyang il 6 gennaio e il lancio di un satellite con un missile balistico in grado di trasportare un’ogiva nucleare il 7 febbraio, un missile che sarebbe in grado di colpire a 12.000 km di distanza dalla Corea del nord. Il Consiglio i sicurezza dell’Onu ha votato all’unanimità – comprese Cina e Russia – l’inasprimento delle sanzioni contro la Rpdc, facendo andare su tutte le furie Kim Jong-un e la sua dittatura militare.
La risoluzione Onu prevede la proibizione di importare nella già esausta Corea del nord carbone, ferro, titanio, vanadio, oro ed altri n metalli preziosi e rari, ma anche l’embargo totale sui combustibili per gli aerei e obbliga a controllare tutti i carichi diretti nella Rpdc per evitare che entrino prodotti tecnologici proibiti. Inoltre, il Consiglio di sicurezza ha inasprito l’embargo sulle armi e le sanzioni finanziarie contro il settore bancario nordcoreano. Colpi durissimi per un Paese povero, isolato e nel quale le merci entrano solo da Russia e Cina, ma la Corea del nord ha annunciato che continuerà i suoi test nucleari e a lanciare missili «fino a che non sparirà la minaccia da parte degli Usa».
Kim Jon-un sembra vivere in un mondo a parte, l’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna oggi riporta quanto ha detto il leader supremo durante le esercitazioni che hanno simulato l’attacco al palazzo presidenziale della Corea del sud: «I proiettili di artiglieria hanno volato come fulmini ed hanno colpito intensamente e ferocemente obiettivi che simulavano la Casa Azzurra e gli organi governativi ribelli di Seoul». La Kcna aggiunge piena di orgoglio patriottico: «L’esercitazione ha coinvolto centinaia di tipi di artiglieria a lunga gittata» e Kim commenta: «Se i nemici ci sfidano, la nostra artiglieria darà un colpo spietato che trasformerà Seoul in macerie e cenere». Le esercitazioni nordcoreane sono state presentate ancora una volta come «Una risposta diretta alle manovre realizzate dalle forze dei gangster degli Usa e di Park Geun-Hye», la presidente sudcoreana.