Gli ospedali non sono un bersaglio #NotATarget. L’appello di Medici senza frontiere (VIDEO)

Oggi risoluzione Onu contro gli attacchi agli ospedali. «Il cielo sopra Aleppo sta cadendo»

[3 Maggio 2016]

E’ salito a oltre il 50 Il bilancio dei morti nel bombardamento dell’ospedale Al Quds, ad Aleppo, in Siria,  che era supportato da Medici senza frontiere (MSF) e alcune altre organizzazioni. MSF dice che «Le vittime si trovavano nell’ospedale e nelle aree circostanti, dove sono cadute le prime bombe, e includono pazienti e almeno 6 membri del personale medico. Non è la prima volta che l’ospedale Al Quds viene bombardato: è stato danneggiato e parzialmente distrutto un certo numero di volte. L’ultima nel 2015». La situazione ad Aleppo è critica perché gli attacchi aerei non risparmiano nessuna parte della città: dopo il bombardamento nella notte tra il 27 e il 28 aprile dell’ospedale di  Al Quds , il l 29 aprile è arrivata la segnalazione di un altro centro di salute che è stato colpito. MSF è estremamente preoccupata per le circa 250.000 persone che rischiano sempre più di essere completamente tagliate fuori dall’assistenza medica.

Oggi il Consiglio di Sicurezza dell’Onu voterà una risoluzione per fermare futuri attacchi contro ospedali, pazienti e civili nelle zone di guerra.  Medici senza frontiere ha seguito da vicino la redazione di questa risoluzione, evidenzia che «Gli attacchi contro infrastrutture civili, compresi gli ospedali che lottano per fornire assistenza salvavita, sono ormai routine nelle zone di conflitto. Dall’inizio del 2016 sono stati colpiti 8 ospedali di MSF o supportati da MSF (7 in Siria, 1 in Yemen). Nel 2015, 106 bombardamenti aerei e attacchi hanno colpito 75 ospedali di MSF o supportati da MSF (63 in Siria, 5 in Yemen, 5 in Ucraina, 1 in Afghanistan, 1 in Sudan)».  e ora  MSF dice: «abbiamo bisogno del tuo aiuto per assicurarci che sia la più efficace possibile. Abbiamo lanciato un’azione di mobilitazione sui social media per chiedere la protezione di civili, pazienti, medici e ospedali nei conflitti. Nello specifico, chiediamo che la risoluzione: Riaffermi il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario da parte di tutti i Paesi; Garantisca la possibilità di fornire assistenza medica imparziale, proteggendo gli operatori sanitari e tutti i pazienti, indipendentemente da chi sono (come afferma il Diritto Internazionale Umanitario); stabilisca investigazioni indipendenti efficaci sugli attacchi contro le strutture sanitarie che individuino i responsabili».

In questo tragico contesto dichiarato Muskilda Zancada, capomissione di MSF in Siria, ha detto: «MSF vuole rendere onore al lavoro eroico dei medici siriani in tutto il paese che continuano ad assistere le loro comunità in condizioni inimmaginabili. L’ospedale ha chiesto il supporto di MSF in termini di attrezzature mediche e farmaci, e l’organizzazione si è impegnata a supportarlo anche per la ricostruzione. Il cielo sopra ad Aleppo sta cadendo. La città, costantemente in prima linea in questa guerra brutale, rischia ora di finire sotto un’offensiva totale, in cui nessun punto viene risparmiato. Gli attacchi contro gli ospedali e il personale medico sono un indicatore devastante di come la guerra in Siria è condotta, uno dei numerosi e brutali modi in cui i civili vengono presi di mira. L’attacco all’ospedale Al Quds ha distrutto uno degli ultimi posti rimasti ad Aleppo, in cui si poteva ancora trovare l’umanità. Aleppo è già lo scheletro di ciò che era una volta, e quest’ultimo attacco sembra determinato a eliminare anche quello. MSF ha sostenuto Al Quds fin dal 2012. E ‘stato un onore incredibile per noi essere in grado di lavorare a stretto contatto con queste persone così impegnate. Vediamo giorno dopo giorno il modo in cui rischiano la vita nell’inferno in terra che è la guerra, per garantire l’accesso alle cure mediche alle persone. La loro perdita è la nostra perdita, e ci impegniamo a sostenerli nel riavvio delle attività dell’ospedale».

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