In Colombia la polizia spara sulla folla che protesta contro il governo: più di 20 morti (VIDEO)

Anche l’Onu è preoccupata e invita la polizia a non fare eccessivo uso della forza

[4 Maggio 2021]

La Defensoría del Pueblo de Colombia (la procura generale della Repubblica) ha sollecitato un’inchiesta sui 19 morti provocati dalla feroce repressione poliziesca dei manifestanti contro la riforma fiscale, ma secondo la Campaña Defender la Libertad già il primo maggio le vittime erano già 21. Le proteste, iniziate il 28 aprile, sono continuate ieri nonostante il governo di destra del presidente Iván Duque. avesse ritirato il contestato progetto di legge che favoriva i ricchi e penalizzava i poveri e si segnalano gravissimi scontri a Calì..

In un comunicato la Defensoría del Pueblo sottolinea: « Fino a questo momento, ci sono 19 vittime nella Valle del Cauca, Bogotá, Neiva, Cali, Soacha, Yumbo, Ibagué, Madrid (Cundinamarca), Medellín e Pereira».

Ma la situazione più grave sembra essere quella di Cali, dove sono stati denunciati (e filmati) spari ad altezza d’uomo contro i civili.

Inoltre, a Calì sono entrati in azione anche gruppi di civili che attaccano i manifestanti e si segnalano attacchi dai quartieri borghesi contro chi proteta, accusato di essere guerriglieri e terroristi. «I signori hanno paura e non sanno cosa fare a causa della disinformazione», ha spiegato ino dei manifestanti.

Forti scontri tra manifestanti e polizia sull’autostrada sud della capitale Bogotà hanno reso impossibile il traffico nella zona.

Dopo il ritiro della contestata riforma fiscale, i manifestanti chiedevano le dimissioni del ministro delle finanze e del credito pubblico Alberto Carrasquilla che oggi, alla fine, ha ceduto e si è dimesso.  Ma la Confederación General del Trabajo de Colombia (CGT) ha invitato comunque tutti a partecipare allo sciopero generale indetto per domani, per chiedere, tra le altre cose, l’introduzione del reddito di base e l’istruzione gratuita.

La situazione è così tesa che è intervenuto direttamente l’United Nations Office of the High Commissioner for Human Rights: «Siamo profondamente allarmati per gli sviluppi nella città di Cali in Colombia durante la notte, dove la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti che protestavano contro le riforme fiscali, uccidendo e ferendo un certo numero di persone – ha detto la portavoce dell’OHCHR Marta Hurtado – Il nostro ufficio in Colombia sta lavorando per verificare il numero esatto di vittime e stabilire come sia avvenuto questo terribile incidente a Cali. Anche i difensori dei diritti umani riferiscono di essere stati molestati e minacciati. Esprimiamo il nostro profondo shock per quegli eventi e sottolineiamo la nostra solidarietà con coloro che hanno perso la vita, così come i feriti e le loro famiglie».

Dal 28 aprile, l’UN Human Rights Office ha ricevuto denunce di almeno 14 morti nel contesto delle proteste in diverse parti della Colombia, tra cui almeno un agente di polizia e anche l’ OHCHR ricorda che «Nonostante l’annuncio della presidenza colombiana del 2 maggio che il disegno di legge di riforma fiscale sarebbe stato rimosso dal Congresso, le proteste, iniziate il 28 aprile, sono continuate, con la convocazione di una manifestazione di massa domani, 5 maggio. La maggior parte delle proteste fino ad oggi sono state pacifiche. Data la situazione estremamente tesa, con soldati e agenti di polizia schierati per sorvegliare la protesta, chiediamo calma. Ricordiamo alle autorità dello Stato la loro responsabilità di proteggere i diritti umani, compreso il diritto alla vita e alla sicurezza della persona, e di facilitare l’esercizio del diritto alla libertà di riunione pacifica. Sottolineiamo inoltre che le forze dell’ordine dovrebbero attenersi ai principi di legalità, precauzione, necessità e proporzionalità quando sorvegliano le manifestazioni. Le armi da fuoco possono essere utilizzate solo come misura di ultima istanza contro una minaccia imminente di morte o di lesioni gravi».

Mentre il vicino Venezuela, sempre più in crisi, denuncia infiltrazioni di guerriglieri dissidenti delle Farc e di bande armate di destra nel suo territorio, la protesta sociale scoppiata nelle città colombiane, insieme alle stragi di difensori dell’ambiente e dei diritti umani perpetrati dagli squadroni della morte nelle zone rurali, dimostra il “modello Colombia”, il baluardo degli Usa in Sudamerica cede di fronte al fallimento del processo di Pace osteggiato dalla destra colombiana e a una protesta sociale che chiede più giustizia sociale e di colmare l’abisso della disuguaglianza che separa i poveri sempre più poveri dai ricchi sempre più ricchi.

Videogallery

  • Denuncian muertes, desapariciones y abusos a manos de la Policía en Colombia

    https://youtu.be/POAnBoOMZcMb