India: porre fine alla detenzione disumana del difensore dei diritti umani GN Saibaba
Arrestato nel 2014 con l’accusa di collaborare con i comunisti maoisti, in realtà difendeva Dalit e Adivasi
[22 Agosto 2023]
In una dichiarazione condivisa con Gerard Quinn, relatore speciale Onu sui diritti delle persone con disabilità, Mary Lawlor, relatrice speciale Onu per la situazione dei difensori dei diritti umani, denuncia che «La persistente detenzione da parte dell’India del difensore dei diritti umani GN Saibaba è un atto disumano e insensato».
La Lawlor ha ricordato che «GN Saibaba è un difensore di lunga data dei diritti delle minoranze in India, compresi i Dalit e gli Adivasi (paria e popoli indigeni, ndr). La sua continua detenzione è vergognosa. Porta tutte le caratteristiche di uno Stato che cerca di mettere a tacere una voce critica».
Saibaba, ex professore di inglese all’università di Delhi, soffre di un disturbo spinale e di poliomielite dall’età di 5 anni e usa una sedia a rotelle. E’ stato arrestato nel 2014 e condannato all’ergastolo nel 2017 per molteplici reati ai sensi della legge sulla prevenzione delle attività illegali (UAPA). La principale accusa rivolta a Saibaba è quelle di essere in contatto con gruppi Naxaliti maoisti illegali e in particolare con il Communist Party of India (Maoist), ma in realtà l’ex professore universitario collaborava con gli Adivasi per proteggere le loro terre dall’assalto delle multinazionali minerarie e dei contadini indiani e con i Dalit perche fossero rispettati i loro diritti costituzionali.
Gli esperti Onu in materia di diritti umani hanno ripetutamente sollevato gravi preoccupazioni riguardo al suo procedimento giudiziario e nel 2021 la sua detenzione è stata dichiarata arbitraria dall’United Nations Working Group on Arbitrary Detention. A parte due brevi periodi di libertà su cauzione Saibaba è detenuto nella prigione centrale di Nagpur sin dal suo primo e le sue condizioni destano molta preoccupazione.
La Lawlor spiega che «Saibaba è stato detenuto in una “baracca anda” di massima sicurezza in condizioni incompatibili con il suo status di persona su una sedia a rotelle. La sua cella di 2,5 X 3 metri non ha finestre e ha un muro fatto di sbarre di ferro, il che lo espone a condizioni meteorologiche estreme, specialmente al caldo torrido estivo».
La relatrice speciale ha evidenziato la sua preoccupazione per la salute del difensore dei diritti umani: «Gli Stati hanno l’obbligo di sostenere il diritto alla salute dei prigionieri e dei detenuti e di garantire la loro dignità come esseri umani. Le autorità carcerarie devono garantire che i detenuti con disabilità non siano discriminati, anche garantendo l’accessibilità e fornendo alloggi ragionevoli. Poiché la salute del signor Saibaba è gravemente peggiorata durante la detenzione, dovrebbe essere rilasciato».