La Russia sospende New Start: pronta a riprendere i test nucleari se lo fanno anche gli Usa

Preoccupazione tra gli scienziati e nel movimento contro la proliferazione nucleare

[22 Febbraio 2023]

Ieri,  nel suo discorso sullo stato della nazione a lungo rimandato, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che la Federazione Russa sospenderà la sua partecipazione al New Strategic Arms Reduction Treaty  (New START), anche se non ne uscirà. Putin ha aggiunto che, se lo faranno gli Stati Uniti, la Russia è pronta a riprendere i test sulle armi nucleari.

Facendo eco a Putin, il primo vicepresidente del comitato internazionale della La Duma di Stato russa, Dmitry Novikov,  ha detto alla Tass che «Se gli Stati Uniti non rispondono al nostro messaggio di ristabilire l’ordine nell’attuazione del New START entro due o tre anni, allora sorgerà la domanda su cosa fare con questo trattato. Di fatto, il trattato cesserà di esistere se gli Stati Uniti non dimostrano alcun desiderio reciproco di garantire la sua ulteriore attuazione. Allora, la questione della sua denuncia in linea di principio può essere sollevata. Ma finora, la situazione è sostanzialmente diversa. Nel  suo discorso sullo stato della nazione il presidente Vladimir Putin ha affermato che la Russia vuole mantenere il trattato in vigore e che la questione della sua attuazione deve essere chiarita. Per avviare il processo di negoziazione è necessario qualcosa che spinga le parti verso un tale processo di negoziazione. E la sospensione del New START è un segnale per gli Stati Uniti:  se volete preservare il trattato, articolate chiaramente come lo intendete fare, come lo implementeremo e come uniremo le parti della sicurezza globale».

La decisione di Putin è avvenuta mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden faceva una visita a sorpresa in Ucraina per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky e offrire il «Sostegno incrollabile  contro le forze russe». Nel suo discorso, il presidente russo ha attribuito la colpa della sua decisione agli Stati Uniti e ai suoi alleati della NATO per aver cercato apertamente di infliggere una «Sconfitta strategica alla Russia in Ucraina».

Ieri il segretario di Stato Usa Antony Blinken, rivolgendosi ai giornalisti convocati all’ambasciata statunitense in Grecia, ha definito la decisione della Russia «Profondamente sfortunata e irresponsabile». Ma ha aggiunto che «E’ importante che [gli Stati Uniti] continuino ad agire in modo responsabile in questo settore. È anche qualcosa che il resto del mondo si aspetta da noi. Washington vigilerà attentamente per vedere cosa fa effettivamente la Russia. Rimaniamo pronti a parlare di limiti di armi strategiche in qualsiasi momento con la Russia, indipendentemente da qualsiasi altra cosa accada nel mondo o nelle nostre relazioni».

Parlando in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli esteri ucraino Dmitry Kuleba, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha avvertito che «Più armi nucleari e meno controllo degli armamenti rendono il mondo più pericoloso»

il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov  ha detto oggi in una conferenza stampa a Mosca che «La reazione occidentale alla decisione della Russia di sospendere la sua partecipazione all’accordo New START dà poche speranze che i colloqui sulla riduzione delle armi nucleari vengano rinnovati. D’altra parte, le circostanze cambiano con il tempo, quindi la Russia manterrà  un approccio paziente, aspettando che i nostri avversari maturino per un dialogo normale. Mosca, intanto, si occuperà della sua sicurezza, anche in termini di stabilità strategica».

Il vice ministro degli esteri russo, Sergey Ryabkov ha detto che «Questo richiederà a Washington di cambiare il suo comportamento anti-russo. Sarebbe impossibile modificare l’accordo in modo da tenere conto degli arsenali nucleari dei membri della NATO, Gran Bretagna e Francia», una questione che Putin ha sollevato durante il suo discorso.

Ryabkov  ha anche dichiarato alla stampa che «Il governo russo non ha intenzione di modificare la sua dottrina militare dopo aver sospeso la partecipazione al New START. Se la situazione lo richiede, verranno effettuate ulteriori analisi sulla questione».

Il New START  è l’unico accordo bilaterale sul controllo delle armi nucleari tra Stati Uniti e Russia, che possiedono i due più grandi arsenali nucleari del mondo e oltre il 90% delle sue testate nucleari. Il New START scadrà nel febbraio 2026  e dal 2010, New START ha limitato gli Stati Uniti e la Russia al possesso di 1.550 testate nucleari strategiche dispiegate e di 700 vettori per lanciarle Inoltre, il trattato consente a ciascuna parte di condurre 18 ispezioni in loco all’anno. Quindi, da soli questi due Paesi sono in grado di estinguere più volte l’umanità sulla Terra, ma evidentemente non pensano che il baratro verso il quale ci stanno spingendo sia così vicino.

Il discorso di Putin è stato rapidamente seguito da una raffica di commenti su Twitter da parte di esperti di politica nucleare sul significato e le conseguenze della sua decisione di sospendere New START. Jon Wolfsthal, consulente senior di Global Zero e membro dello Science and Security Board del Bulletin of the Atomic Scientists, ha avvertito che «Sia gli Stati Uniti che la Russia hanno molte più armi nucleari e sistemi di consegna in riserva che potrebbero schierare se il trattato venisse meno». Ma non ritiene che la decisione di Putin rappresenti un pericolo per la sicurezza Usa: “Gli Stati Uniti hanno ancora un’ampia capacità di monitorare le forze nucleari russe anche senza un trattato in vigore». Anche per Laura Kennedy, ex ambasciatrice Usa in Turkmenistan e rappresentante permanente degli Stati Uniti alla Conferenza sul disarmo di Ginevra, pensa che le conseguenze siano soprattutto politiche: «Sì, e Putin mira anche a sconvolgere la situazione politica interna degli Stati Uniti. Anche in questo caso, è importante non abboccare, ma consultare e rispondere in modo appropriato».

Hans Kristensen, ricercatore della Federation of American Scientists e coautore del Bulletin’s nuclear notebook,  ha fatto notare che «Il New START e il controllo degli armamenti nucleari sono importanti anche per la sicurezza della Russia. Senza, gli Stati Uniti potrebbero raddoppiare il loro arsenale dispiegato». Matt Korda, anche lui della Federation of American Scientists, è d’accordo: «Questo è un enorme autogol di Putin. La Russia beneficia del New START tanto quanto gli Stati Uniti. Questa decisione è chiaramente politica ed emotiva, non strategica. L’atteso scambio di dati semestrale previsto per il 1 marzo 2023, ora presumibilmente non avverrà. Questa è una “enorme perdita per la trasparenza dei dati».

James Acton, co-direttore del programma di non proliferazione presso il Carnegie Endowment for International Peace, ha avuto una reazione decisamente meno diplomatica: «Beh, questo fa schifo. Con meno trasparenza arriva una maggiore incertezza sulle forze nucleari dispiegate dall’altra parte, con un possibile aumento della minaccia percepita, Si presume che, “sospendendo” [piuttosto che ritirarsi da] New START, Putin stia segnalando un’intenzione rimanere al di sotto dei limiti centrali. Penso che probabilmente sia giusto ma, secondo me, qui c’è una vera incertezza qui. La perdita di accordi aumenterà l’incertezza e le possibilità di incomprensioni, aumenterà la percezione della minaccia e alimenterà l’accelerazione della corsa agli armamenti».

Gli esperti di armi nucleari sono anche preoccupati per le conseguenze a lungo termine della decisione di Putin. Su Twitter, Monica Montgomery, analista politica del Center for Arms Control and Non-Proliferation, ha scritto che «Non è un cambiamento in nessuna posizione sul campo, ma è uno sviluppo preoccupante [per] il futuro a lungo termine del controllo delle armi». François Heisbourg, consulente senior per l’Europa presso l’International Institute for Strategic Studies e consigliere speciale alla Foundation for Strategic Research, è ancora più pessimista: «Il controllo degli armamenti Usa-Russia è ufficialmente morto dopo più di mezzo secolo. Gli Stati Uniti rimangono una superpotenza. La Russia ora diventa solo una potenza con le armi nucleari».

In molti speravano che Putin avrebbe annunciato almeno un parziale ritiro dall’Ucraina, ma ha rilanciato annunciando la sospensione del New START e agitando lo spauracchio del nucleare. Ma per il Bulletin of the Atomic Scientists  «La decisione di Putin di sospendere il New START non è stata esattamente  una sorpresa sbalorditiva. È arrivato dopo che una serie di decisioni aveva già iniziato a minare il trattato negli ultimi anni. Le ispezioni in loco nell’ambito del New START sono state sospese dal 2020, prima a causa della pandemia di Covid-19 e ora a causa della guerra in Ucraina. L’anno scorso, la Russia ha rinviato una riunione della Commissione consultiva bilaterale, l’organo di attuazione del trattato, prevista per novembre 2022. Inoltre, la guerra in corso della Russia contro l’Ucraina ha ridotto le possibilità che un accordo successivo possa essere negoziato prima della scadenza del New START nel 2026».

François Diaz-Maurin, associate editor for nuclear affairs al Bulletin of the Atomic Scientists, conclude: «Il suggerimento di Putin di martedì secondo cui la Russia potrebbe riprendere i test nucleari ha finora ricevuto meno attenzione rispetto all’annuncio di una sospensione del New START. Non è chiaro perché la Russia abbia accennato alla possibilità che gli Stati Uniti riprendano i test nucleari. I test sulle armi nucleari hanno avuto un record di impatti ampi e duraturi sul personale militare, sulle popolazioni e sull’ambiente. Una ripresa dei test nucleari metterebbe fine a una moratoria globale in vigore dai tempi della Guerra Fredda».