L’ambasciatore italiano in Repubblica democratica del Congo e un carabiniere uccisi in un attacco a un convoglio Onu

Assassinati da una milizia armata che sfrutta le risorse del Parco Nazionale del Monti Virunga?

[22 Febbraio 2021]

Il ministro degli esteri italiano, luigi di Maio ha lasciato precipitosamente la riunione del Consiglio europeo, in corso a Bruxelles, per tornare a Roma e seguire da vicino quanto è successo nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc) dove, in un attacco a un convoglio scorato dalla Mission de l’Organisation des Nations unies pour la stabilisation en République démocratique du Congo (Minusco) da parte di una delle tante milizie armate che infestano la Rdc orientale,  sono morti l’ambasciatore italiano in Rdc Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e un autista del convoglio.  Di Maio ha detto: «Ho appreso con grande sgomento e immenso dolore della morte oggi del nostro Ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo e di un militare dell’Arma dei Carabinieri. Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell’adempimento del loro dovere. Non sono ancora chiare le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto. Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle loro famiglie e ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nell’Arma dei Carabinieri»

Il convoglio umanitario attaccato apparteneva al World Food Programme (WFP), l’agenzia Onu insignita del Premio Nobel per la Pace 2020, che «Esprime le sue condoglianze e la sua vicinanza alla famiglia, ai colleghi e agli amici delle tre persone uccise, oggi, in un attacco a una delegazione che viaggiava per una visita sul campo nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Altri passeggeri che viaggiavano con la delegazione sono stati feriti nel corso dell’attacco. Le tre vittime sono l’Ambasciatore italiano nella RDC, Luca Attanasio, un funzionario dell’Ambasciata italiana e un autista del WFP. La delegazione era partita da Goma ed era in viaggio diretta in visita ad un programma di alimentazione scolastica del WFP a Rutshuru quando l’attacco ha avuto luogo. Il WFP lavorerà con le autorità nazionali per determinare  i dettagli dell’attacco, che è avvenuto su una strada che era stata precedentemente dichiarata sicura per viaggi senza scorte di sicurezza. Il WFP è in stretto contatto con le autorità italiane attraverso i suoi uffici della sede di Roma e nella Rdc».

Nella battaglia tra miliziani e caschi blu nella quale sono morti i due italiani sarebbero intervenuti anche i ranger del Parc National des Virunga, preso di mira dalle bande armate che utilizzano anche il traffico di fauna selvatica protetta per finanziarsi.

Come spiega il Wwf, «Il Parco Nazionale dei Vulcani Virunga è la più antica area protetta africana, nata nel 1925 per difendere una biodiversità straordinaria tra cui un’importante popolazione degli ultimi 880 gorilla di montagna. Per le sue straordinarie caratteristiche naturali il parco è stato inserito nel 1975 nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità (World Heritage Site). La protezione di questi 780 km quadrati di foreste e savane, vulcani attivi e laghi, dove vivono gli straordinari gorilla di montagna è da sempre la sfida di persone eccezionali. Lo scorso 10 gennaio almeno sei ranger sono stati uccisi da un gruppo di uomini armati nel cuore del parco nella Repubblica Democratica del Congo, caduti in un’imboscata mentre erano di pattuglia a piedi all’interno del parco, nei pressi di Kabuendo. Ad aprile 2020 12 ranger sono morti nel drammatico attacco che ha provocato in totale 16 vittime. Lo stesso direttore del parco Emmanuel de Merode, che combatte ogni giorno per proteggere questo straordinario patrimonio dell’umanità era stato ferito in un attentato il 15 aprile 2014, durante un agguato teso da bande criminali che da sempre mirano alle risorse naturali dell’area. Negli ultimi 20 anni, per difendere il parco Nazionale dei Vulcani Virunga, sono morti quasi 200 ranger, persone che hanno dedicato la loro vita alla difesa di un vero e proprio patrimonio di natura, che accoglie nei propri confini alcuni degli ultimi rarissimi gorilla di montagna».

In un messaggio, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scrive: «Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo. Nel deprecare questo proditorio gesto di violenza gli italiani tutti si stringono nel cordoglio intorno alle famiglie delle vittime, cui desidero far pervenire le condoglianze più sentite e la più grande solidarietà».

Anche il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha esperssso «Profondo cordoglio del Governo e suo per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo e del Carabiniere Vittorio Iacovacci che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma. Il Presidente del Consiglio e il Governo si stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri».

Secondo la deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni, «L’uccisione in Congo del nostro Ambasciatore Luca Attanasio e di un carabiniere addetto alla sua scorta è terribile e sconvolgente. Il mio pensiero va alle loro famiglie, al nostro corpo diplomatico, all’Arma dei Carabinieri e a tutti gli uomini e le donne che servono il nostro Paese all’estero».

Anche il Wwf è addolorato per la morte di Attanasio e Iacovacci e ricorda che l’ambasciatore italiano «Stava portando avanti numerosi progetti umanitari e aveva vinto il Premio Nassiriya per la Pace “per aver contribuito alla realizzazione di progetti umanitari distinguendosi per l’altruismo a sostegno delle persone in difficoltà”».

Secondo il Wwf, «Questa tragica notizia riporta l’attenzione su un Paese in cui negli ultimi decenni 6 milioni di vite sono state divorate dalle guerre genocide, dove ricchezze infinite come avorio, carbone vegetale, oro, diamanti e coltan vengono saccheggiate con brutalità e dove a causa della fame e delle epidemie la vita media non supera i 50 anni. Una realtà ben nota al Wwf, che dal 1960 è impegnato a sostenere il Parco Nazionale del Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo, a ridosso di Goma, con progetti rivolti alle comunità locali e alla conservazione di specie e habitat che si scontrano con bracconaggio per il commercio illegale e uso criminale di altre risorse naturali (la legna delle foreste dei vulcani viene illegalmente trasformata in prezioso carbone) rivolto a finanziare una criminalità diffusa spesso collegata agli interessi dei signori della guerra».