L’India vuole chiudere la frontiera con il Myanmar
Nel Manipur torna alta la tensione etnico-religiosa: ancora morti e scontri
[3 Gennaio 2024]
Dal 3 maggio 2023, da quando sono scoppiate violenze etniche/religiose, nello stato nord-orientale indiano del Manipur sono state uccise più di 180 persone e diverse centinaia sono rimaste ferite e l’agenzia cattolica AsiaNews informa su nuovi gravi episodi di violenza: «Quattro musulmani Meitei sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco e diversi altri sono rimasti feriti in nuovi episodi di violenza nel Manipur nel giorno di Capodanno. L’episodio, avvenuto lunedì nel distretto di Thoubal, ha portato le autorità locali ad annunciare il ripristino del coprifuoco nei cinque distretti della valle dello Stato (Thoubal, Imphal Est, Imphal Ovest, Kakching e Bishnupur)».
Secondo quando riportato dai media locali, uomini armati e con divise mimetiche, sono entrati nell’area di Lilong Chingjao e hanno sparato indiscriminatamente contro la gente, uccidendo 4 persone e ferendone, anche gravemente, molte. L’azione è stata rivendicata dal Revolutionary People’s Front (RPF), l’ala politica del People’s Liberation Army del Manipur, che dice che i sui miliziani volevano arrestare un certo Md Hassan, un presunto spacciatore, per arrestarlo. Il RPF ha affermato che i suoi uomini sosno stati attaccati da una grande folla che si è radunata davanti alla casa di Hassan e che per difendersi hanno aperto il fuoco. In realtà sembra si trattasse di un tentativo di estorsione per finanziare la guerriglia etnica.
Sembra invece politicamente molto più grave un altro episodio avvenuto il 2 gennaio a Moreh, al confine con il Myanmar, dove 7 uomini delle forze di sicurezza indiane, compresa una guardia di frontiera, sono stati feriti in un assalto da parte delle milizie Kuki. Anche nell’area di confine con il Myanmar la tensione è tornata molto alta, in concomitanza con l’offensiva dell’esercito golpista contro l’opposizione democratica e i suoi alleati delle milizie etniche.
La notte del 30 gennaio tre poliziotti di Manipur erano rimasti feriti in un attacco con granate lanciate contro una delle loro postazioni a Moreh.
Il primo ministro del Manipur, N. Biren Singh ha denunciato la violenza, esortando i residenti, in particolare quelli di Lilong, a mantenere la pace e ha assicurato che la polizia sta lavorando attivamente per arrestare gli aggressori, che dovranno affrontare conseguenze legali: «Prometto che il governo farà tutto ciò che è in suo potere per rendere giustizia secondo la legge. I militanti del Myanmar sono probabilmente coinvolti nell’attacco. un gran numero di forze statali e centrali sono state portate d’urgenza sul posto e che sono iniziate le operazioni di controinsurrezione. Adesso basta. Non tollereremo più questo tipo di atto insensato. Il governo farà tutto il necessario per porre fine a tali atti».
Dopo questi episodi , il governo centrale indiano di New Delhi sta valutando la possibilità di porre fine al regime di libera circolazione (FMR) al confine indo-birmano, che consente alle persone che risiedono su entrambi i lati di attraversare 16 km nel territorio dell’altro senza visto. L’Onu fa notare che
l’iniziativa di chiusi ura della frontiera avverrebbe el contesto dei combattimenti tra l’esercito del Myanmar e i gruppi armati iniziati a ottobre e che si sono estesi a oltre due terzi del Paese e che hanno causato sfollamenti di massa, con migliaia di immigrati che sono entrati in India, aumentando il rischio di infiltrazioni di milizie armate e di un aumento del già florido traffico di droga, oro, legname e animali selvatici.
Inoltre il regime delle frontiere libere ha permesso ai gruppi ribelli indipendentisti ed etnici degli Stati nord-orientali dell’India di compiere attacchi India e fuggire in Myanmar.
Secondo l’Indian Express, il governo centrale Indiano ha già indetto una gara per la costruzione di un sistema di recinzione intelligente che verrà realizzato lungo l’intero confine Myanmar, che si estende per 398 KM. La barriera dovrà essere completata entro 4 anni e mezzo e chiunque entrerà in India dal Myanmar dovrà ottenere un visto
Biren Singh, ha promesso di prendere «Tutte le contromisure possibili» e ha aggiunto di aver contattato il governo federale per discutere questi progetti. Nel settembre 2023, Singh aveva esortato New Dehli ad annullare definitivamente il FMR lungo il confine indo-birmano per frenare l’immigrazione illegale.
A dicembre circa 6.000 persone provenienti dal Myanmar hanno cercato rifugio nel Manipur a causa di una nuova ondata di combattimenti tra l’esercito golpista e le milizie ribelli e Biren Singh, pur affermando che «Il rifugio non può essere negato a coloro che lo cercano per motivi etnici», ha anche sottolineato la necessità di «Rafforzare le misure di sicurezza come l’uso di sistemi biometrici nelle aree al confine con il Myanmar».
Intanto, I governi statale e federale hanno lavorato per ridurre la violenza attraverso il coprifuoco, la sospensione di Internet e il dispiegamento di altro personale militare e di sicurezza.
Stretto tra la guerriglia etnica locale e le infiltrazioni di milizie dal Myanmar, il Manipur rischia di soccombere alla violenza, ma non saranno nuovi reticolati e nuovi muri a risolvere la situazione, l’unica soluzione – nel Manipur come in Myamar – sembra la pace, il ritorno alla democrazia e la convivenza tra le diverse etnie e religioni.