Onu: in Siria crimini di guerra dei Jihadisti filoturchi di Ahrar al-Sharqiya
Unhcr: la Turchia potrebbe essere considerata responsabile
[16 Ottobre 2019]
Mentre nel nord della Siria l’offensiva turca sul terreno sembra essersi fermata (ma i bombardamenti sui civili continuano) con l’arrivo dei carrarmati siriani e, soprattutto, dei blindati russi, secondo l’United Nations High Commissioner for Human Rights (Unhcr) «La Turchia potrebbe essere considerate responsabile delle violenze commesse in Siria dai gruppi armati suoi affiliati«.
L’Unhcr dice di ave ottenuto delle immagini di assassinii «apparentemente perpetrati da dei combattenti di Ahrar al-Sharqiya vicino a Manbij» ha spiegato. «abbiamo ricevuto delle informazioni e visionato due distinte sequenze video che mostrano quelle che sembrano essere delle esecuzioni sommarie perpetrate il 12 ottobre da dei combattenti appartenenti al gruppo armato Ahrar al-Sharqiya, che è affiliato alla Tirchia».
Secondo gli uffici dell’Alto commissaro Michelle Bachelet, «Uno dei video sembra mostrare c dei combattenti che si filmano mentre stanno catturando e giustiziando tre prigionieri kurdi sull’autostrada al-Hassakeh – Manbij (M4)». Colville ha precisato che «Uno solo dei prigionieri sembra portare un’uniforme militare».
Lo stesso giorno l’unhcr ha anche ricevuto informazioni che la nota politica kurda Hevrin Khalaf era stata assassinata sulla stessa strada, sempre dai mercenari jihadisti di Ahrar al-Sharqiya. Gli uffici della Bachelet hanno avvertito che «La Turchia potrebbe essere considerata come lo Stato responsabile delle violazioni commesse dai gruppi armati che le sono affiliati, visto che la Turchia esercita un controllo effettivo su questi gruppi o sulle operazioni nel corso delle quali sono state commesse».
Di fronte alle atrocità commesse dai miliziani jihadisti filo-turchi prima e dopo la recente invasione del Rojava kurdo/siriano, per l’Onu questa denuncia è anche un modo per ricordare che «I civili, così come gli individui che non partecipano ai combattimenti o i combattenti catturati, devono essere protetti». Colville aggiunge: «In virtù del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, le esecuzioni sommarie costituiscono violazioni gravi e possono costituire un crimine di guerra».
La Bachelet ha esortato le autorità turche ad «aprire immediatamente un’inchiesta imparziale, trasparente e indipendente su questi due incidenti» e ad iarrestare i responsabili che dovrebbero essere facilmente identificabili grazie alle immagini video che sono state diffuse anche sui social media dagli stessi jihadisti.
Intanto, da una parte all’altra della frontiera vengono segnalate vittime dei bombardamenti turchi ai quali hanno risposto i mortai delle milizie delle Syrian Democratic forces e di fronte ai quali sono fuggiti centinaia di migliaia di kurdi e si sono ritirate le ONG internazionali e le Agenzia Onu.