Repubblica Centrafricana: il presidente Touadéra vince al primo turno
Onu, UA, CEEAC e Ue avvertono le milizie armate: «L'impunità non è un'opzione praticabile»
[5 Gennaio 2021]
L’Onu, l’Unione Africana (UA), la Commission de la Communauté économique des États de l’Afrique centrale (CEEAC) e l’Unione europea hanno preso nota dei risultati provvisori del primo turno delle elezioni presidenziali del 27 dicembre nella Repubblica Centrafricana (RCA) e che non ci sarà bisogno del secondo turno. Infatti, l’Autorité Nationale des Elections (ANE) ha annunciato che il presidente uscente, Faustin Archange Touadéra, ha vinto con il 53,92% dei voti.
In una dichiarazione congiunta, il vicesegretario Onu per le azioni di pace Jean-Pierre Lacroix, il Commissario per la pace e la sicurezza dell’Ua Smaïl Chergui, il presidente della CEEAC, Gilberto Da Piedade Veríssimo e l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, hanno ricordato che «Spetterà alla Cour constitutionnelle de la République centrafricaine proclamare i risultati definitivi e all’insieme degli attori politici rispettare le decisioni della Corte».
La vittoria di Touadéra era pronosticata da tutti i sondaggi, ma i risultati definitivi dovrebbero essere pubblicati il 19 gennaio, dopo che verranno esaminati eventuali ricorsi che, secondo quanto si apprende dalla stampa della RCA, diversi candidati presenteranno perché contestano lo svolgimento dello scrutinio delle schede e denunciano brogli.
L’Onu ed i suoi partner africani ed europei hanno reiterato l’appello a tutte le forze politiche poerchè regolino i loro contenziosi in maniera pacifica e secondo la Costituzioine della RCA e hanno chiesto al governo di Bangui e a tutta la classe politica centrafricana privilegiare un dialogo politico inclusivo, aperto, costruttivo e credibile per promuovere la stabilità nazionale»
Il comunicato congiunto prende anche nota dei rapporti preliminari delle missioni nazionali e internazionali degli osservatori elettorali nella RCA e rileva che «I cittadini centrafricani hanno dimostrato la loro determinazione a esercitare il loro diritto di voto, malgrado i numerosi ostacoli». Infatti, il fatto stesso che le elezioni si siano tenute senza troppi incidenti è una sconfitta per la coalizione di gruppi armati che ha tentato di impedirle e che è chiaramente ispirata dall’ex presidente centrafricano François Bozizé.
Lacroix, Chergui, Da Piedade Veríssimo e Borrell hanno fermamente condannato la disinformazione, le fake news e i discorsi d’odio e di incitamento alla violenza che sono circolati anche contro il personale delle Organizzazioni internazionali, così come « Le violenze perpetrate da alcuni gruppi armati miranti a compromettere il processo elettorale», invitando le autorità centrafricane ad «Aprire delle inchieste per tradurre di fronte alla giustizia i responsabili e i mandanti di queste violenze che sono malauguratamente costate la vita a dei civili, dei lavoratori umanitari, delle forze di difesa e della sicurezza, così come a dei caschi blu». Ferma la condanna per gli attacchi delle milizie alla Mission des Nations Unies en Centrafrique (MINUSCA).
Gli esponenti di Onu, UA, CEEAC e Ue hanno anche condannato le violazioni dell’Accord Politique pour la Paix et la Réconciliation en RCA da parte di alcuni gruppi armati che lo hanno firmato e hanno esortato tutte le parti firmatarie a «onorare pienamente gli impegni presi, in particolare la cessazione delle ostilità», invitando tutti a rilanciare il processo di pace, privilegiando in particolare la concertazione, il rigoroso rispetto degli impegni presi e la responsabilità verso le popolazioni civili, «Perché l’impunità non è un’opzione praticabile».
Ma la confusa, sanguinaria e infinita guerra civile centrafricana è il frutto anche delle scelte neocolonialiste e di gruppetti di potere che, sotto la maschera dehgli scontri religiosi ed etnici, puntano a mettere le mani sulle ricche risorse minerarie e naturali di un Paese poverissimo che è stato prima depredato dal colonialismo francese e poi da i vari satrapi che il neocolonialismo a portato e mantenuto al potere, per defenestrarli c quando diventavano meno obbedienti o troppo imbarazzanti nella loro folle crudeltà, come l’indimenticabile imperatore “cannibale” Bokassa I, al secolo Jean-Bedel/Salah Eddine Ahmed Bokassa.
Lacroix, Chergui, Da Piedade Veríssimo e Borrell hanno riaffermato la loro solidarietà e sostegno continui al popolo centrafricano nei loro sforzi per consolidare la pace e la democrazia, la stabilizzazione, la riconciliazione e lo sviluppo sostenibile, in stretta collaborazione con gli altri partner della Repubblica Centrafricana.