Sudan: necessario un miliardo di dollari per salvare milioni di persone in fuga
La guerra civile non si placa e bisogni aumentano vertiginosamente
[5 Settembre 2023]
L’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR) e 64 organizzazioni umanitarie e della società civile hanno lanciato un appello per 1 miliardo di dollari per fornire aiuti essenziali e protezione a oltre 1,8 milioni di sudanesi in fuga dalla guerra tra l’esercito e le milizie ribelli e che dovrebbero arrivare in 5 paesi confinanti entro la fine del 2023.
L’UNHCR e i suoi partner fanno notare che «Si tratta di un aumento doppio rispetto a quanto inizialmente stimato a maggio fosse necessario per rispondere alla crisi, poiché gli sfollati e i bisogni continuano ad aumentare. Più di 1 milione di rifugiati, rimpatriati e cittadini di Paesi terzi sono già fuggiti dal Paese».
I paesi che accolgono persone in fuga dal Sudan – Repubblica Centrafricana, Ciad, Egitto, Etiopia e Sud Sudan – ospitavano centinaia di migliaia di sfollati anche prima della guerra civile che continua a imperversare in Sudan.
Mamadou Dian Balde, direttore dell’Ufficio regionale dell’UNHCR per l’Est e il Corno d’Africa. dell’Africa e i Grandi Laghi e coordinatore regionale dei rifugiati per la Situazione del Sudan, spiega che «La crisi ha innescato una richiesta urgente di assistenza umanitaria, poiché coloro che arrivano in remote aree di confine si ritrovano in circostanze disperate a causa di servizi inadeguati, infrastrutture inadeguate e accesso limitato. I partner attivi in questa risposta stanno facendo ogni sforzo per sostenere coloro che stanno arrivando e chi li ospita, ma senza risorse sufficienti da parte dei donatori, questi sforzi saranno gravemente ridotti».
Sono urgentemente necessari acqua, cibo, alloggio, servizi sanitari, aiuti in denaro, beni di prima necessità e servizi di protezione. E Onu e ONG denunciano che «In particolare, la terribile situazione sanitaria dei nuovi arrivati è sempre più preoccupante e richiede un’attenzione urgente. In diversi Paesi riceventi si stanno verificando alti tassi di malnutrizione, epidemie di malattie come colera e morbillo e decessi correlati».
Il 2023 Sudan Emergency Regional Refugee Response Plan (RRP) avviato a maggio, rivisto a giugno 2023 e nuovamente ad agosto, riflette il drammatico e continuo aumento degli sfollati esterni dal Sudan e la conseguente crisi umanitaria. Sebbene i bisogni siano cresciuti in modo esponenziale, le risorse dei donatori non hanno tenuto il passo. Attualmente è stato fornito solo il 20% dell’aumento degli aiuti promessi.
Balde conclude: «E’ profondamente angosciante ricevere segnalazioni di bambini che muoiono per malattie che sarebbero del tutto prevenibili, se i partner avessero risorse sufficienti. L’azione non può più essere ritardata. I Paesi della regione stanno affrontando grandi sfide e tuttavia continuano a mostrare una notevole generosità, ma non possiamo dare per scontata la loro ospitalità. La comunità internazionale deve essere solidale con i governi e le comunità ospitanti e affrontare il persistente sottofinanziamento delle operazioni umanitarie. Questo è fondamentale per sostenere gli individui e le comunità bisognose, in attesa della pace tanto necessaria».