Il Grab di Roma premiato come miglior progetto per la ciclabilità urbana 2015

«Il Grande raccordo anulare delle bici è un prodotto del made in Italy, sintesi di creatività, bellezza e reinterpretazione dei luoghi»

[11 Settembre 2015]

Il Grab – acronimo di Grande raccordo anulare delle bici – è un progetto partecipato per la realizzazione di un anello ciclopedonale di 44,2 km che si sviluppa completamente all’interno della città di Roma. Il percorso individuato, tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali (31,9 km, il 72,2% del tracciato), mentre altri 3,6 km (l’8,1%) si sviluppano su marciapiedi che possono facilmente accogliere una ciclabile.

Un progetto che da subito ha riscosso grande entusiasmo, e che oggi è stato protagonista a Verona – capitale della Mobilità nuova per quattro giorni con l’evento B2B in Europa: – Bikenomist e CosmoBike Mobility hanno infatti premiato VeloLove, Legambiente, Touring Club Italiano, Rete Mobilità Nuova e Salvaiciclisti per l’ideazione del Grab come miglior progetto per la promozione della ciclabilità urbana 2015.

«Il Grab – ha dichiarato a Verona Alberto Fiorillo, coordinatore del progetto Grab e responsabile mobilità urbana di Legambiente – è una lezione di storia, racconta lungo il cammino il corso degli eventi della città e del Paese. Esiste al mondo un viaggio di scoperta che, in pochi chilometri, parte da Appius Claudius Caecus e arriva a Zaha Hadid? È così: l’anello cinge la consolare precristiana e un capolavoro dell’architettura contemporanea, attraversando epoche storiche e stili architettonici e rendendo indifferibile la completa e definitiva pedonalizzazione dell’Appia Antica, un museo a cielo aperto purtroppo ancora oggi sfregiato dal traffico automobilistico. L’anello non è solo monumentale, collega tra loro periferie, quartieri densamente popolati e aree storiche, ribaltando il rapporto centro-bordi: il percorso garantisce una mobilità inter-quartiere, connette aree pregiate e aree marginali che possono trovare nel Grab un meccanismo di innesco di processi di trasformazione e rigenerazione urbana».

Un nuovo successo, quello veronese, che si aggiunge così a quello già conquistato dal Grab il 22 luglio scorso a San Diego, in California, dove il progetto si era aggiudicato il secondo posto assoluto tra migliaia di candidati nella categoria Infrastructure/planning/government del Premio Esri, l’azienda leader mondiale nelle tecnologie software Gis e nella georeferenziazione. Oggi il premio speciale al miglior progetto di ciclabilità urbana 2015, motivazione: «Il Grab, il Grande raccordo anulare delle bici è un prodotto del made in Italy, sintesi di creatività, bellezza e reinterpretazione dei luoghi, può produrre green economy e green jobs, è un decisivo impulso allo sviluppo di una rete ciclabile e, per i cittadini, un invito concreto a sperimentare – prima magari solo per un giorno, poi via via con sempre maggiore assiduità – l’uso delle gambe e del trasporto pubblico per i propri spostamenti».