Il Grande raccordo anulare delle bici (Grab) nel maxiemendamento alla legge di Stabilità

Ma dopo 50 anni il grande parco archeologico dell’Appia Antica non c’è ancora

[15 Dicembre 2015]

Il Grab, il Grande raccordo anulare delle bici della Capitale, promosso da Legambiente, Tci, VeloLove e altre associazioni, è stato incluso nel maxiemendamento del alle Infrastrutture e ai trasporti, Graziano Delrio, alla legge di Stabilità, per mettere a disposizione della città di Roma le risorse economiche per l’immediata realizzazione del Grab. Un  nuovo e decisivo stimolo ad accelerare l’avvio del cantiere Grab: per la realizzazione dell’anello ciclopedonale capitolino nell’ambito di un sistema nazionale di ciclovie turistiche che individua proprio nel Grab, nella ciclovia Ven.To tra Venezia e Torino e nella ciclovia Verona-Firenze i tre interventi prioritari in questo ambito per il governo.

Una notizia che è stata accolta con gioia nell’incontro che si è tenuto oggi a Roma e che ha visto la partecipazione di Franco Iseppi  (presidente del Touring Club Italiano), Rossella Muroni (presidente di Legambiente), Giuseppe Roma (delegazione romana del Touring Club Italiano), Roberto Scacchi (presidente di Legambiente Lazio), Maurizio Gubbiotti (commissario straordinario Roma Natura), Mario Tozzi (commissario straordinario Parco Regionale Appia Antica) e Alberto Fiorillo (responsabile aree urbane di Legambiente). Un incontro durante il quale è stato ricordato che «Mezzo secolo fa. Il ministro dei Lavori Pubblici Giacomo Mancini, dopo anni di aspro confronto sul Piano Regolatore della Capitale, riesce a vincere le resistenze del Campidoglio e a vincolare a parco pubblico l’intero comprensorio dell’Appia Antica, dalla Porta di San Sebastiano ai confini del territorio comunale:  il 16 dicembre 1965 il presidente della Repubblica Saragat può così firmare il Dpr che rende inedificabili le aree attigue alla Regina Viarum per il loro alto valore archeologico e paesaggistico e crea le premesse per la nascita di un ininterrotto museo a cielo aperto della Roma antica, dalla Colonna Traiana ai Castelli romani: un enorme cuneo verde e monumentale di oltre 18 chilometri. Mezzo secolo dopo. Il grande parco archeologico di Roma è ancora un miraggio, i primi chilometri dell’Appia Antica continuano a essere ingolfati dal traffico privato che ha trasformato la Regina Viarum in arteria di scorrimento e molti veicoli e pullman turistici passano addirittura sopra i tratti in basolato, tutta l’area rimane interessata da un pesante e talvolta lussuoso abusivismo edilizio, permangono attività produttive incompatibili con la vocazione storica, naturalistica e agricola dell’area, fa assai fatica a procedere l’attività di acquisizione al patrimonio pubblico di alcuni monumenti di pregio inglobati nel tempo all’interno di proprietà private e occultati alla vista di romani e visitatori».

Proprio per dare, subito e concretamente, vita e dignità al Parco archeologico di Roma dalla Colonna Traiana agli antichi acquedotti e rendere tangibile il sogno di Antonio Cederna di fare della Regina Viarum non il rudere del passato, ma la porta d’accesso di una nuova Roma, di una metropoli contemporanea che investe sul suo territorio, sulla sua storia, sulle sue ricchezze, oggi Legambiente, Touring Club Italiano, VeloLove e Parco Regionale dell’Appia Antica hanno presentato il dettaglio del progetto del Grande Raccordo Anulare delle Bici della Capitale – GRAB – spiegando come la realizzazione di questo anello sia il prologo per l’apertura di un grande e ininterrotto museo a cielo aperto dai Fori all’Appia Antica.

Le associazioni hanno lanciato al Campidoglio, alla città e al Paese la sfida dell’Appia Day: «Festeggiare cioè la prossima primavera il primo giorno della Regina Viarum finalmente chiusa alle auto, con tutti gli spazi monumentali aperti ai romani e ai turisti venuti nella Capitale per il Giubileo, accolti anche dal “cantiere” del GRAB già attivo e visitabile. Sarebbe questa la prima, indispensabile azione per la nascita di un itinerario museale a cielo aperto con la realizzazione di una grande area pedonale che, partendo da piazza Venezia, renda facilmente percorribile, sicuro e accogliente, il percorso monumentale che ingloba i Fori, il Colosseo, il Palatino, il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, Porta San Sebastiano e le Mura Aureliane, le Catacombe di San Callisto e di San Sebastiano e poi il parco della Caffarella, quello degli Acquedotti e tutte le altre testimonianze importanti e significative che si incontrano lungo la strada romana in questo tratto urbano eccezionalmente ben conservata. La realizzazione del GRAB, infatti, porta con sé la creazione di un unico itinerario ciclopedonale che, partendo da piazza Venezia, renda facilmente percorribile, fruibile, sicuro e accogliente, il percorso monumentale che ingloba i Fori, il Colosseo, il Palatino, il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, Porta San Sebastiano e le Mura Aureliane, le Catacombe di San Callisto e di San Sebastiano e poi via via il parco della Caffarella, quello degli Acquedotti e tutte le altre testimonianze importanti e significative che si incontrano lungo la strada romana in questo tratto urbano eccezionalmente ben conservata».

Iseppi  ha detto che «Il Touring Club Italiano partecipa convinto al progetto GRAB.  perché, includendo una delle infrastrutture (la Via Appia) nella quale si leggono i segni della grande attrattiva civiltà dell’impero romano, ne facilita la fruibilità, ne potenzia il valore complessivo ed esalta una pratica turistico-culturale sostenibile».

Secondo la neo-presidente di Legambiente Muroni, «Il GRAB non sarebbe solo un anello monumentale, perché collega tra loro periferie, quartieri densamente popolati e aree storiche, garantendo una mobilità interquartiere che connettendo aree pregiate e aree marginali potranno trovare un meccanismo di innesco di processi di trasformazione e rigenerazione urbana. La sfida ora è l’Appia Day in primavera, con “cantiere” del GRAB avviato e la Regina Viarum pedonalizzata, per realizzare un moderno Grand Tour che riconsegna,  come diceva Antonio Cederna, dignità, rispetto e prestigio internazionale alla più straordinaria area archeologica d’Italia. E che restituisce alla città la capacità di pensare e agire in grande, guardando al futuro facendo risaltare la forza del suo passato».

Fiorillo conclude: «Il GRAB non è solo una ciclabile. Come l’Highline di New York e la ciclovia del Danubio hanno costruito un nuovo immaginario dei luoghi e nuova ricchezza creando un diverso stile di mobilità, così il GRAB propone una lezione itinerante di storia che parte dal 300 avanti Cristo dall’Appia Antica e arriva all’architettura contemporanea di Zaha Hadid e alla street art del Quadraro e di Torpignattara. Inoltre rendere Roma città bike friendly, valorizzare la bici come mezzo di trasporto e come mezzo di comunicazione significa attrarre più giovani nella Capitale».