In India vincono i Dongria Konh: la “tribù di Avatar” blocca una miniera Vedanta [VIDEO]
[13 Gennaio 2014]
Le autorità indiane hanno definitivamente bocciato i piani della multinazionale britannica Vedanta Resources che voleva aprire una miniera di bauxite ed aprire una fabbrica sulle pendici del monte Niyamgiri, il luogo sacro dei Dongria Konh, un popolo tribale dell’Orissa che per la sua caparbietà e determinazione è stato paragonato ai Na’vi del pianeta Pandora del film Avatar di James Cameron.
Il lungo braccio di ferro tra Stato dell’Orissa e Vedanta da una parte e Dongria Konh dall’altra è stato quindi clamorosamente vontò dalle tribù che hanno bocciato in maniera schiacciante lo sviluppo a base di alluminio nelle consultazioni senza precedenti dei 12 villaggi dongria interessati dall’area della miniera. La cosa rappresenta un formidabile precedente perché le consultazioni ordiate dalla Corte Suprema dell’India sono in assoluto il primo “referendum sull’ambiente” mai avvenuto nel Paese e c’è da aspettarsi che altre comunità advasi (le popolazioni indigene indiane) e gruppi locali si preparino a fare altrettanto per fermare altri progetti di grande impatto ambientale e sociale proposti da grandi compagnie indiane e da diverse multinazionali.
La Vedanta non aveva chiesto il consenso dei Dongria prima di avviare il progetto e la fabbrica sulle pendici del Niyamgiri, un progetto che si calcola gli sia costato 800 milioni di dollari e che era stato criticato da numerosi azionisti, compresa la Chiesa Anglicana d’Inghilterra, che si sono disfatti delle loro quote azionarie della Vedanta dopo le proteste dei Dongria Konh. Dopo un reclamo all’Ocse presentato da Survival, lo stesso governo della Gran Bretagna aveva detto di non essere d’accordo con la miniera nell’Orissa.
Anche il rapporto ufficiale del team investigativo del governo indiano nell’agosto 2010 giunse alla conclusione che i piani della Vedanta Resources, «Minacciano la sopravvivenza” della tribù»
Nonostante le intimidazione e le violenze, tutti i villaggi dongria hanno respinto il progetto della Vedanta, ma la decisione finale spettava comunque al Ministro dell’Ambiente e delle foreste che alla fine si è schierato con i difensori della montagna sacra.
Esulta Survival International che è da sempre in prima fila nella campagna internazionale a sostegno della lotta dei Dongria contro Vedanta Resources e che ha convinto diverse celebrità a sostenere la causa della tribù, compreso l’attore italiano Claudio Santamaria.
L’attrice Joanna Lumley, voce originale di “Mine”, il breve filmato di Survival sulla situazione dei Dongria, doppiato in italiano da Santamaria, ha detto: «Sono eccitata e felice per questa meravigliosa notizia. Ci dimostra che c’è davvero speranza per il “piccolo popolo” del mondo che cerca di resistere ai governi e alla cupidigia delle grandi corporazioni. La forza e la resistenza dei Dongria Kondh è di grande ispirazione e, allo stesso tempo, si insegna che dobbiamo essere più umili». Secondo Michael Palin, comico, attore, scrittore e presentatore televisivo britannico, si tratta di «Un successo raro ed estremamente significativo. In un classico confronto alla Davide e Golia, la legge ha costretto il grande business a tenere in considerazione l’opinione di coloro che stavano per essere travolti».
E’ contento Rahul Gandhi, vice-presidente del partito del Congresso, al potere in India, il figlio di Sonia Gandhi e probabile candidato a premnier dell’India alle prossime elezioni. Tempo fa Rahul si era impegnato a fare da messaggero dei Dongria a Delhi, e aveva visitato due volte le colline di Niyamgiri per manifestare il suo appoggio alla lotta della tribù contro la miniera.
Il Direttore generale di Survival International, Stephen Corry, conclòude: «Molti pensano erroneamente che la lotta per i diritti dei popoli indigeni sia impossibile da vincere, specialmente quando si ha a che fare con enormi multinazionali come Vedanta. Ma questo risultato dimostra che non è vero. Insieme, la determinazione dei Dongria e il travolgente sostegno dell’opinione pubblica hanno creato un nuovo precedente per i diritti indigeni in India».