Dopo due legislature arriva l'ok alla riforma. Realacci: «Finalmente»
Approvata la legge sulle agenzie ambientali: sì definitivo alla Camera
Legambiente: «Nuova tutela per ambiente, salute ed economia sana». Wwf: «Ora basta ai bizantinismi»
[15 Giugno 2016]
Esulta Ermete Realacci (PD), presidente della Commissione ambiente della Camera e promotore del ddl di riforma sulle agenzie ambientali: «Finalmente è legge il nuovo sistema dei controlli ambientali per un’Italia più trasparente, pulita ed efficiente. La Camera ha votato in via definitiva la riforma delle agenzie ambientali, un riordino delle strutture di monitoraggio che potenziano e rendono uniformi nel Paese le verifiche sullo stato dell’aria, delle acque, del territorio. Nasce un sistema nazionale delle agenzie, integrato, omogeneo ed autorevole in grado di tutelare cittadini e ambiente, dare certezze a italiani e imprese e favorire un’economia più avanzata, innovativa e pulita. La riforma contribuisce anche al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, di promozione della qualità ambientale e alla piena realizzazione del principio del “chi inquina paga”».
La legge, sintetizzano dalla Camera, è infatti volta a istituire il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, di cui fanno parte l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale e le agenzie regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano per la protezione dell’ambiente, nonché a intervenire sulla disciplina dell’Ispra. «Il nuovo testo – argomenta Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente – rende finalmente uniformi sul territorio e omogenee sotto il profilo tecnico le attività di controllo sull’ambiente. Attraverso un Sistema nazionale a rete in cui un ruolo strategico è attribuito a Ispra, e con i cosiddetti Lepta, ovvero i livelli essenziali delle prestazioni ambientali cui dovranno adeguarsi le agenzie, si attua un vero e proprio ripensamento dell’attuale sistema, scandito da una diversità di approcci da Regione a Regione e da una grande frammentarietà che indebolisce di fatto la protezione dell’ambiente». Il riconoscimento normativo della connotazione sistemica delle agenzie ambientali e l’introduzione di sostanziali innovazioni organizzative e di funzionamento sono infatti finalizzati, nelle intenzioni della riforma, ad assicurare omogeneità ed efficacia all’esercizio dell’azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell’ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica.
«Con la riforma – spiega Realacci – si potenziano le strutture, si adottano i Livelli essenziali di prestazioni tecniche ambientali (Lepta) omogenei in tutto il territorio; si avvia un coordinamento nazionale affidando all’Ispra un ruolo centrale e si istituisce il Sistema informativo nazionale ambientale. La legge era stata votata all’unanimità oltre due anni fa alla Camera, nel maggio scorso è giunto l’ok dal Senato con piccole modifiche. È un bel segnale che arriva dal Parlamento il voto a larghissima maggioranza, con l’astensione della Lega Nord, con cui oggi è stata varata in via definitiva la riforma. Un passo avanti per un’Italia che guarda al futuro».
Positivo anche il commento di Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, secondo il quale «grazie a questa legge, nata dai disegni di legge presentati dai parlamentari Pd Ermete Realacci e Alessandro Bratti e del M5s Massimo De Rosa, ora si avranno controlli ambientali più omogenei, trasparenti ed efficaci su tutto il territorio nazionale», anche se adesso rimane comunque necessario «garantire più risorse economiche al sistema, certe e costanti nel tempo, da investire nel personale, negli strumenti di analisi e nelle attività di monitoraggio e di informazione».
«Ci auguriamo – tengono invece a sottolineare dal Wwf Italia – che dopo il voto di oggi alla Camera l’Italia metta al più presto a regime un moderno sistema nazionale di prevenzione, controllo e monitoraggio dell’inquinamento ambientale degno di un Paese avanzato che attendiamo da oltre 20 anni, con una regia nazionale in capo a Ispra e un presidio territoriale che faccia riferimento alle agenzie regionali. La proposta di legge di iniziativa parlamentare che è stata approvata in via definitiva oggi deve porre fine ai bizantinismi che hanno caratterizzato un percorso (che era stato avviato nel 1993 con la costituzione dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente – Anpa, poi diventata nel 1999 Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici – Apat, poi trasformata nell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – Ispra nel 2008) che sinora non ha permesso la piena maturazione e istituzione di un efficace sistema di controlli in materia ambientale nel nostro Paese».
Dopo una spinta positiva all’omogeneità per i controlli e le rilevazioni ambientali su tutto il territorio nazionale, adesso il grande passo verso una concreta promozione della legalità rimane sempre il solito: chiarezza nella redazione delle leggi e semplificazione normativa, due elementi che purtroppo appaiono ancora lontani dall’orizzonte della produzione legislativa nazionale.