Caccia e piombo nelle zone umide: la “chiarezza” rischiosa dei ministri dell’ambiente e dell’agricoltura
Wwf: il Governo Meloni e la sua maggioranza continuano la crociata contro la Natura. Ogni anno l’avvelenamento da piombo provoca la morte di milioni di uccelli acquatici
[14 Febbraio 2023]
Secondo il sottosegretario all’ambiente e alla sicurezza energetica Claudio Barbaro (ex Msi, ex AN, ex PdL, ex senatore della Lega per Salvini – Movimento Nazionale per la Sovranità e ora deputato di Fratelli d’Italia), «La circolare applicativa firmata dai ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin sull’utilizzo dei munizionamenti di piombo nelle zone umide, fa dovuta chiarezza sul regolamento europeo chiarendo il concetto stesso di zone umide escludendo dalla applicazione del regolamento, tutte le aree idriche effimere, soggette a variazioni temporanee del livello dell’acqua o del contenuto di umidità, prive del carattere di stabilità e permanenza, da individuarsi nel rispetto del principio di proporzionalità, in linea con gli obiettivi delle misure previste dal regolamento. La circolare in questione affronta anche un tema legato a una ‘presunzione di colpevolezza’ del cacciatore che viene limitato e sanzionato per il trasporto di munizioni in piombo e tali limitazioni si applicano a partire da 100 metri di prossimità di una zona umida che potrebbe essere, invece, semplicemente attraversata per raggiungere un’area limitrofa senza divieti.
Secondo la circolare applicativa dei ministri dell’ambiente e dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste «L’accertamento della violazione del divieto dovrà essere compiuto, tenendo conto di tutte le informazioni e circostanze necessarie ad attestare l’effettivo e concreto pericolo attuale della diffusione nell’ambiente di piombo. E’ esclusa, peraltro, dal campo di applicazione del Regolamento europeo (2021/57) l’attività di tiro sportivo a prescindere dall’arma utilizzata, in considerazione del fatto che presso le strutture di tiro a segno vige l’obbligo di raccolta del piombo secondo la normativa vigente».
Per Barbarfo, «Con questa circolare si raggiunge un importantissimo principio volto a tutelare la certezza del diritto, ad evitare l’aumento possibile di contenziosi e a sancire anche e nuovamente la necessità di un coinvolgimento di chi pratica attività venatoria in un concetto di etica ambientale che ci impegniamo a valorizzare. Di questi temi si era parlato due settimane fa, presso il Parlamento europeo a Bruxelles in un convegno promosso dall’eurodeputato di Fratelli d’Italia-Ecr Pietro Fiocchi insieme con l’europarlamentare Ecr Andrey Slabakov, presenti associazioni venatorie di numerosi Paesi europei».
Ma il Wwf non condivide per niente l’entusiasmo del sottosegretario all’ambiente: «Proprio all’indomani della ricezione di una lettera con cui la Commissione Europea ha chiesto conto all’Italia di quanto fatto con l’emendamento “caccia selvaggia” che consente ai cacciatori di sparare sempre, ad ogni specie selvatica, anche nelle aree protette, ventilando la possibilità di violazioni delle direttive europee “Habitat” e “Uccelli”, il ministro cacciatore Lollobrigida, che si occupa sempre più di caccia e sempre meno dei veri problemi dell’agricoltura, nel corso di una visita istituzionale alla fiera delle armi che si tiene in questi giorni a Verona, ha annunciato la pubblicazione di una circolare ministeriale interpretativa del nuovo Regolamento (UE) 2021/57, avente ad oggetto l’utilizzo delle munizioni di piombo all’interno o in prossimità di zone umide. Il Regolamento punta a contenere i rischi per l’ambiente e la salute umana derivanti dall’uso del piombo e dei suoi composti nelle munizioni utilizzate per attività di tiro nelle aree umide. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha infatti chiarito come l’utilizzo di piombo comporti un rischio per gli uccelli acquatici che ingeriscono le munizioni al piombo che si diffondono dopo gli spari, con conseguenti effetti tossicologici, anche letali. Questi effetti sono testimoniati anche dai Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS) WWF, che ogni anno registrano il ricovero di animali affetti da avvelenamento da piombo, tra i quali non vi sono solo uccelli acquatici ma anche, ad esempio, rapaci che si cibano di carcasse di animali uccisi dal piombo dei cacciatori».
Gli ambientalisti del Panda ricordano che «Si stima che ogni anno, nell’Unione, l’avvelenamento da piombo provochi un milione di decessi di uccelli acquatici, oltre alle specie che si nutrono di animali contaminati e ai rischi per l’uomo. Nell’uomo, l’esposizione a questo metallo è associata ad effetti sullo sviluppo neurologico, compromissione della funzione renale e della fertilità, ipertensione, esiti avversi della gravidanza e decesso. Il Regolamento è stato sin da subito osteggiato dal mondo venatorioe dagli armieri. Infatti, sebbene vi sia ampia disponibilità di munizioni senza piombo, già ampiamente utilizzate in molti paesi europei, ad esempio con acciaio – alternative tecnicamente possibili e con minori rischi per la salute umana e l’ambiente – , queste restrizioni costringerebbero l’industria delle munizioni a riconvertirsi e renderebbero inutilizzabili molte tipologie di armi oggi in uso. La pressione esercitata sul Governo ha quindi portato all’approvazione di una circolare interministeriale (Agricoltura e Ambiente), alla vigilia della entrata in vigore del regolamento, prevista per il 15 febbraio 2023, caratterizzata da una interpretazione della norma europea tanto restrittiva da annullarne la portata, risultando palesemente in contrasto con le finalità perseguite dal legislatore europeo».
Infatti, per il Wwf la circolare dei due ministri è semplicemente illegittima e denuncia che «Se l’obiettivo del Regolamento è tutelare l’ambiente e la salute, anche prevedendo norme di portata estensiva volte a prevenire atti elusivi, l’obiettivo perseguito dal Governo per bocca del Ministro Lollobrigida è non ostacolare la caccia. Per questa ragione nella circolare vengono ridotte al massimo le ipotesi in cui un’area viene classificata come zona umida attraverso l’esclusione, ad esempio, di tutte quelle zone che tendono ad allagarsi nel periodo invernale attirando numerosi uccelli acquatici e altrettanti cacciatori. La circolare inoltre consente ai cacciatori trovati nei pressi di zone umide in possesso di munizioni di piombo di evitare di essere sanzionati: basta dichiarare di trovarsi lì di passaggio. Tali elementi alimentano i dubbi circa la legittimità della circolare, che di fatto annulla l’efficacia del Regolamento, che identifica le zone umide in maniera estensiva, ricomprendendo anche “distese d’acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanee. Regolamento direttamente applicabile nell’ordinamento degli stati membri e che, contrariamente a quanto riportato nella circolare, vieta chiaramente anche di portare con sé munizioni al piombo».
Per questo, il Wwf chiede che «La circolare sia immediatamente rivista» e annuncia che «Qualora ciò non dovesse avvenire, si attiverà in tutte le sedi affinché la volontà di fare concessioni alla lobby della caccia e delle armi da parte del Governo non si traduca in pensanti sanzioni europee, come l’apertura di una procedura di infrazione (pagata poi da tutti gli italiani!), oltre che in un danno alla fauna, all’ambiente e alla salute dei cittadini»