Commissione Ue: carbon farming, blue carbon e Ccs per rimuovere, riciclare e stoccare il carbonio in modo sostenibile

Greenpeace: la Commissione europea pianifica uno schema di compensazione del carbonio per i grandi inquinatori

[15 Dicembre 2021]

Oggi la Commissione ha adottato una comunicazione sui cicli del carbonio sostenibili  che non piacerà del tutto agli ambientalisti, infatti, «Illustra come aumentare l’assorbimento di carbonio dall’atmosfera. Per bilanciare gli impatti delle nostre emissioni di CO2» e, senza troppo premere su questo tasto, apre alla Carbon, capture and storage (Ccs) industriale.

La Commissione ricorda che «L’Ue dovrà ridurre drasticamente la sua dipendenza dal carbonio fossile, aumentare il carbon farming per stoccare più carbonio in natura e promuovere soluzioni industriali per rimuovere e riciclare il carbonio in modo sostenibile e verificabile. Rimuovere e stoccare più carbonio dall’atmosfera, dagli oceani e dalle zone umide costiere è essenziale per raggiungere l’impegno giuridicamente vincolante dell’Ue di diventare climate neutral entro il 2050».

Secondo il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans, «Le rimozioni di carbonio sono fondamentali per mantenere a portata di mano i nostri impegni sul clima. Insieme a una forte riduzione delle emissioni, abbiamo bisogno di soluzioni sostenibili per rimuovere e riciclare il carbonio, che renderanno la nostra economia più resiliente e ci aiuteranno a combattere sia la crisi climatica che quella della biodiversità. Oggi enunciamo i principi e gli obiettivi principali del nostro lavoro per preparare le regole necessarie. Queste regole garantiranno che le rimozioni di carbonio siano credibili e abbiano l’effetto desiderato e contribuiranno a creare nuove opportunità commerciali nell’agricoltura del carbonio per agricoltori, silvicoltori e altri gestori del territorio».

Ma Greenpeace European Unit boccia quello che chiama il piano dei “cicli sostenibili del carbonio” della Commissione europea, perché «Rischia di diventare una scusa per i grandi inquinatori per bloccare la loro  azione per il clima». Il piano della Commissione promette finanziamenti e nuova legislazione per creare rimozioni certificate di carbonio dall’atmosfera attraverso terreni agricoli, foreste o macchinari costosi da scambiare nei mercati del carbonio, consentendo alle industrie inquinanti di acquistarli come compensazione, invece di ridurre le proprie emissioni di gas serra».

La comunicazione definisce azioni a breve e medio termine per sostenere il carbon farming  e potenziare questo modello di business verde per premiare meglio i gestori del territorio per il sequestro del carbonio e la protezione della biodiversità. Entro il 2030, le iniziative di carbon farming dovrebbero contribuire con 42 Mega tonnellate (Mt) di stoccaggio di CO2 ai pozzi di assorbimento naturali del carbonio in Europa. Le misure per raggiungere questo obiettivo includono: promuovere le pratiche di coltivazione del carbonio nell’ambito della Politica agricola comune (PAC) e di altri programmi dell’Ue come la missione di ricerca “Soil Deal for Europe” di LIFE e Horizon Europe, e attraverso finanziamenti pubblici nazionali e privati; standardizzare le metodologie di monitoraggio, comunicazione e verifica necessarie per fornire un quadro di certificazione chiaro e affidabile per il vcarbon farming, consentendo lo sviluppo di mercati del carbonio volontari; fornire una migliore conoscenza, gestione dei dati e servizi di consulenza su misura ai gestori del territorio, sia sulla terra che all’interno dell’ecosistema del blue carbon.  Inoltre, la comunicazione punta a sviluppare iniziative sul blue carbon «Poiché l’utilizzo di soluzioni basate sulla natura nelle zone umide costiere e nell’acquacoltura rigenerativa offre ulteriori vantaggi per la rigenerazione degli oceani, la produzione di ossigeno e la sicurezza alimentare».

Il commissario Ue per l’agricoltura, Janusz Wojciechowski ha aggiunto: «L’agricoltura e la silvicoltura sono i nostri alleati nella lotta ai cambiamenti climatici, ne mitigano gli impatti rimuovendo il carbonio dall’atmosfera. L’agricoltura al carbonio rafforzerà il contributo di agricoltori e silvicoltori alla decarbonizzazione della nostra economia, fornendo entrate extra agli agricoltori, proteggendo al contempo la biodiversità, rendendo le aziende agricole più resistenti ai disastri naturali e garantendo la sicurezza alimentare. Anche la ricerca e l’innovazione contribuiranno a questo obiettivo, fornendo ulteriori soluzioni ad agricoltori e silvicoltori».

Il direttore politica gricola dell’Ue di Greenpeace, Marco Contiero, ha commentato: «La protezione e il ripristino delle foreste e una migliore gestione dei suoli coltivati ​​per assorbire il carbonio sono ottimi, ma non devono essere usati come copertura per l’agricoltura industriale e altri settori per continuare a inquinare. I veri tagli alle emissioni di gas serra devono essere la priorità: le rimozioni di carbonio possono aggiungersi ai tagli, ma non possiamo lasciare che gli inquinatori usino le rimozioni per fingere di raggiungere gli obiettivi climatici».

Sebbene l’obiettivo dell’European Green Deal  sia quello di ridurre drasticamente l’utilizzo del carbonio fossile, la Commissione evidenzia che «L’economia dell’Ue avrà ancora bisogno del carbonio come materia prima per i processi industriali, come la produzione di combustibili sintetici, plastica, gomma, prodotti chimici e altri materiali avanzati. Questo carbonio sarà sempre più fornito dalla bioeconomia e dalle soluzioni tecnologiche che catturano, utilizzano e immagazzinano CO2».

E Greenpeace European Unit, fa notare che così «Il nuovo piano promette sostegno a tecnologie non provate, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio , e suggerisce di combinarle con la combustione su larga scala del legno per produrre energia (BECCS – bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio), nonostante gli avvertimenti degli scienziati. Il piano lascia anche la porta aperta alla partecipazione dell’Ue ai mercati internazionali di compensazione, uno dei temi più controversi dei negoziati internazionali sul clima alla COP26 di Glasgow».

Entro la fine del 2022, la Commissione proporrà un quadro normativo dell’Ue per la certificazione delle rimozioni di carbonio basato su regole e requisiti di contabilità del carbonio solidi e trasparenti per monitorare e verificare l’autenticità e l’integrità ambientale delle rimozioni di carbonio sostenibili di alta qualità. Tali regole forniranno il quadro giuridico necessario per aumentare il carbon farming e le soluzioni industriali per rimuovere il carbonio dall’atmosfera. Nel gennaio 2022 sarà inoltre lanciato un Call for Evidence».

La Commissione Ue avvierà un dialogo con gli stakeholders con l’obiettivo di «Far sì che entro il 2030 almeno il 20% dell’uso di carbonio nei prodotti chimici e di plastica provenga da fonti non fossili sostenibili».  E assicura che «Questo avverrà nel pieno rispetto degli obiettivi per la biodiversità e l’economia circolare dell’Ue e del prossimo quadro politico per le plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili». Per gestire al meglio questi nuovi flussi di carbonio, sostenere le tecnologie innovative e fornire rimozioni di carbonio su vasta scala, la Commissione contribuirà a sviluppare un mercato interno per la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio e la necessaria infrastruttura di trasporto transfrontaliero di CO2.

La Commissione Ue conclude: «Entro il 2030, 5Mt di CO2 dovrebbero essere rimossi annualmente dall’atmosfera e stoccati permanentemente attraverso soluzioni tecnologiche. Lo strumento di finanziamento chiave per queste tecnologie nel breve termine è il Fondo per l’innovazione, finanziato dall’EU Emissions Trading System».