Euro 7: il Parlamento europeo approva le nuove misure per le emissioni su strada
T&E: lo standard Euro 7 approvato è peggio che inutile
[9 Novembre 2023]
Con 329 voti favorevoli, 230 contrari e 41 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sul rinnovo delle norme Ue sull’omologazione e vigilanza del mercato dei veicoli a motore (Euro 7). La legislazione interviene sui limiti per le emissioni dei gas di scarico (come ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio e ammoniaca), sulle emissioni di pneumatici e freni e sulla durata delle batterie.
Per le emissioni inquinanti delle autovetture, gli eurodeputati hanno sostenuto i livelli proposti dalla Commissione Ue e proposto una ripartizione supplementare delle emissioni in 3 categorie per i veicoli commerciali leggeri in base al loro peso. Per le emissioni di gas di scarico di autobus e veicoli pesanti, hanno adottato limiti più rigorosi di quelli proposti. Le emissioni dovranno inoltre essere misurate in laboratorio e in condizioni di guida reali.
Il Parlamento europeo vuole «Allineare le metodologie di calcolo e le soglie massime dell’Ue per le emissioni di particelle dei freni e per i tassi di abrasione dei pneumatici alle norme internazionali, attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite» e il testo approvato prevede anche requisiti minimi di durata delle batterie per auto e furgoni più elevati di quelli proposti dalla Commissione.
Il relatore, il deputato ceco Alexandr Vondra, del partito di estrema destra Cechia – Občanská demokratická strana (gruppo Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei – ECR – al quale aderisce anche Fratelli d’Italia), ha detto: «Abbiamo raggiunto con successo un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e gli interessi vitali dei produttori. Sarebbe controproducente attuare politiche ambientali che danneggiano sia l’industria europea che i suoi cittadini. Attraverso il nostro compromesso, serviamo gli interessi di tutte le parti coinvolte e ci allontaniamo da posizioni estreme».
Ma questo compromesso è stato subito sonoramente bocciato da Transport & Environment (T&E): «Per evitare il greenwashing su vasta scala delle auto sporche, i legislatori dell’Ue dovrebbero rinominare un progetto di legge sulle emissioni dei veicoli in “Euro 6 F” . Oggi il Parlamento europeo ha sostenuto il cosiddetto standard “Euro 7” che non riesce ad aumentare in modo significativo la protezione dall’inquinamento atmosferico rispetto al suo predecessore Euro 6. Manterrebbe lo stesso limite di protossido di azoto (NOx) per le auto a benzina Euro 6 e migliorerebbe appena i test che sono cruciali per garantire che i limiti siano effettivamente rispettati».
L’ONG ricorda che «Le case automobilistiche in genere utilizzano lo standard “Euro” sull’inquinamento atmosferico per commercializzare i loro veicoli ai consumatori come “puliti”, mentre i regolatori spesso fanno affidamento sugli standard per decidere quali auto possono accedere liberamente alle zone low-emission e pagare aliquote più basse della tassa sui veicoli».
Anna Krajinska, responsabile emissioni dei veicoli e qualità dell’aria di T&E, ha detto che «L’Euro 7 approvato oggi è peggio che inutile. Le case automobilistiche lo useranno per rendere verdi auto che difficilmente saranno più pulite di quelle odierne. L’ultimo standard di inquinamento che i motori dovranno rispettare è lettera morta. I legislatori dovrebbero avere la decenza di rinominarlo Euro 6F o di ritirarlo».
T&E spiega che oggi gli eurodeputati hanno sostenuto una legge Euro 7 che, rispetto alla proposta originaria ha: «Limiti più deboli per i camion, consentendo limiti di NOx circa 2 volte più alti; Limiti più deboli per i furgoni che saranno inferiori del 30% sui NOx; Condizioni di test più deboli per le auto, tra cui accelerazione, temperatura e altitudine, per tornare ai requisiti Euro 6; Indebolisce gravemente i requisiti di test per i camion, ritornando quasi interamente agli standard Euro 6; Ritarda gravemente l’implementazione dell’Euro 7, il che significa che le auto non dovranno rispettare i limiti fino a tre anni dopo l’adozione di tutte le normative associate. Per i camion le regole non si applicheranno prima del 2030».
Un voto che arriva dopo che nei giorni scorsi i principali giornali europei hanno scritto di come l’industria automobilistica abbia organizzato una campagna di lobbying basata sulla disinformazione per indebolire i piani originali per l’Euro 7 che avrebbero evitato 35.000 morti premature.
Il Parlamento europeo avvierà ora i negoziati di trilogo con il Consiglio e la Commissione europea per decidere la legge finale. Il Consiglio UE sostiene una versione ancora più debole dell’Euro 7.
T&E conclude. «Se i legislatori non rinominano la legge durante i negoziati, la Commissione Ue dovrebbe esercitare il suo potere di ritirare la legislazione. Il danno causato dal greenwashing delle auto sporche supererebbe qualsiasi piccolo progresso nell’Euro 7».