Sì anche all’uso dei terreni agricoli per rafforzare lotta al cambiamento climatico
Fit for 55: dal Parlamento europeo via libera a stop vendite auto benzina e diesel dal 2035
Legambiente: «Si va nella giusta direzione per accelerare la transizione ecologica anche nel comparto auto»
[9 Giugno 2022]
Il Parlamento europeo sostiene la revisione dei livelli di emissioni di CO2 per le autovetture nuove e i veicoli commerciali leggeri nuovi, parte del pacchetto “Pronti per il 55% nel 2030”. Infatti, con 339 voti favorevoli, 249 contrari e 24 astensioni gli eurodeputati hanno adottato il loro mandato per negoziare con i governi Ue i livelli di riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi.
Il 14 luglio 2021, nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”, la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa per la revisione dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle auto nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi che «Intende contribuire agli obiettivi climatici UE per il 2030 e il 2050, nonché a fornire benefici ai cittadini attraverso una più ampia diffusione dei veicoli a emissioni zero (migliore qualità dell’aria, risparmi energetici e minori costi per il possesso di un veicolo) e a stimolare l’innovazione nell’ambito delle tecnologie a emissioni zero».
Nel testo approvato, i deputati europei «Sostengono la proposta della Commissione di raggiungere una mobilità stradale a emissioni zero entro il 2035 con l’obiettivo, a livello europeo, di produrre autovetture nuove e i veicoli commerciali leggeri nuovi a zero emissioni». Secondo la posizione del Parlamento europeo, gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sarebbero fissati, , al 55% per le automobili e al 50% per i furgoni.
Il relatore, il liberal-conservatore olandese Jan Huitema dxel Volkspartij voor Vrijheid en Democratie (Gruppo Renew), ha sottolineato che «Una revisione ambiziosa degli standard di CO2 è un elemento cruciale per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Con questi standard, creiamo chiarezza per l’industria automobilistica e stimoliamo l’innovazione e gli investimenti per le case automobilistiche. Inoltre, l’acquisto e la guida di auto a emissioni zero diventeranno più economici per i consumatori. Sono entusiasta che il Parlamento europeo abbia appoggiato una revisione ambiziosa degli obiettivi per il 2030 e abbia sostenuto un obiettivo del 100% per il 2035, fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050».
Secondo il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, «Il via libera arrivato dal Parlamento europeo allo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 rappresenta un’ottima notizia e un primo passo importante anche in nome del green new deal. Finalmente, si va nella giusta direzione per accelerare la transizione ecologica anche nel comparto auto. Ora la palla passerà al Consiglio Europeo, per questo lanciamo un appello al Governo italiano affinché, all’interno del Consiglio, sostenga la posizione dell’Europarlamento. Abbiamo bisogno di città a zero emissioni che abbiano il coraggio di puntare davvero su una mobilità sostenibile, elettrica, intermodale, pubblica e condivisa, rendendo allo stesso tempo le aree urbane più vivibili e sicure e meno inquinate. Non si perda questa importante occasione».
Veronica Aneris, direttrice di Transport & Environment (T&E) Italia, ricorda che «Con il Green Deal l’Europa si era solennemente impegnata a divenire il primo continente a zero emissioni nette nel 2050. Il voto di oggi del Parlamento europeo, che conferma il fine vendita al 2035 per auto e furgoni a combustione interna è un grande passo avanti che onora quell’impegno. L’eliminazione graduale dei motori a combustione è un’opportunità storica per porre fine alla nostra dipendenza dal petrolio mettendoci al tempo stesso al riparo dai ricatti dei regimi autoritari. Inoltre fornisce certezze all’industria automobilistica, che ha bisogno di incrementare la produzione di veicoli elettrici, per far scendere i loro prezzi e rendere le auto pulite accessibili a un numero sempre maggiore di persone. Ci aspettiamo che i ministri dell’Ambiente facciano la propria parte confermando la data del 2035 e non lasciando spazio a deviazioni verso false soluzioni verdi come i carburanti sintetici. I veicoli elettrici a batteria sono una tecnologia già matura e rappresentano il modo più pulito, economico ed efficiente di decarbonizzare il parco veicolare».
Il Parlamento europeo ha anche approvato, con 472 voti favorevoli, 124 contrari e 22 astensioni, la sua posizione negoziale su una proposta di legge per migliorare i pozzi naturali di assorbimento del carbonio nel settore, che rappresenta un aumento dell’obiettivo sui pozzi di assorbimento del carbonio nel settore Land use, land use change and forestry (LULUCF), portando di fatto l’impegno di riduzione dei gas serra UE al 57% per il 2030.
La maggioranza degli eurodeputati sostengono la proposta della Commissione europea secondo la quale «L’obiettivo Ue per l’assorbimento netto di gas serra nel settore LULUCF per il 2030 dovrebbe essere di almeno 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Tale aumento porterebbe di fatto l’impegno di riduzione dei gas a effetto serra Ue al 57% entro il 2030».
I deputati europei propongono anche di «Istituire un meccanismo relativo alle perturbazioni naturali per il periodo 2026-2030, a disposizione di quei Paesi Ue che non sono stati in grado di raggiungere i loro obiettivi annuali a causa di perturbazioni naturali come gli incendi boschivi». Infine, ribadiscono la loro posizione: «I pozzi di carbonio naturali sono fragili e volatili e quindi, contrariamente alla proposta della Commissione, non dovrebbero essere messi in comune con le emissioni del settore agricolo».
Dopo il voto, il relatore, il Verde finlandese Ville Niinistö ha sottolineato che «Il ruolo dei pozzi di carbonio nella politica climatica dell’Ue è ora più importante che mai nel nostro percorso verso la neutralità del carbonio. Il modo in cui utilizziamo il territorio deve essere intelligente dal punto di vista climatico per affrontare la crisi climatica e questo vale anche per l’agricoltura, il ripristino dei terreni degradati e la gestione delle foreste. La posizione adottata oggi dal Parlamento europeo migliora la proposta LULUCF della Commissione, promuovendo coerentemente un migliore utilizzo del territorio per la natura e la biodiversità. Con questo rapporto incoraggiamo l’UE e i suoi Stati membri a fare un passo avanti e a sostenere anche gli incentivi agli agricoltori e ai proprietari di foreste affinché si attivino per soluzioni sostenibili in agricoltura e silvicoltura».