Gli europei sono molto preoccupati per la qualità dell’aria

Chiedono un intervento più incisivo per l’inquinamento zero promesso dall’Ue

[25 Ottobre 2022]

Secondo un nuovo sondaggio speciale Eurobarometro “Attitudes of Europeans towards Air Quality”, «Gli europei sono preoccupati per l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute e l’ambiente. Sono in molti a ritenere che industria, autorità pubbliche e datori di lavoro debbano fare di più per migliorare la qualità dell’aria».

Gli intervistati sono nettamente favorevoli a un approccio internazionale o europeo per migliorare la qualità dell’aria e l’ampia maggioranza di quanti hanno sentito parlare delle norme UE in materia afferma che dovrebbero essere rafforzate.

Ecco i principali risultati dell’indagine:

Preoccupazione per l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute e l’ambiente. Gli europei in gran parte ritengono che le malattie respiratorie (89%), l’asma (88%) e le malattie cardiovascolari, che causano gravi problemi nei loro paesi, siano dovute all’inquinamento atmosferico. Sono altresì preoccupati per i problemi ambientali causati nei corpi idrici dall’inquinamento atmosferico, come l’acidificazione e l’eutrofizzazione (83% per entrambe). L’acidificazione (l’acqua diventa più acida) e l’eutrofizzazione (quantità eccessiva di nutrienti presenti nell’acqua, con conseguente crescita eccessiva di alghe che soffocano altri organismi) sono tra le principali conseguenze del deterioramento della qualità dell’acqua.

E’ diffusa la sensazione che la qualità dell’aria sia peggiorata. Quasi la metà degli intervistati ritiene che la qualità dell’aria sia peggiorata negli ultimi dieci anni (47%); il dato indica tuttavia un calo di 11 punti percentuali rispetto al 2019.

Sostegno al rafforzamento delle norme Ue sulla qualità dell’aria. L’Eurobarometro rivela che i cittadini non dispongono di informazioni sui problemi di qualità dell’aria nel loro paese: la maggior parte non è sufficientemente informata in merito alle norme vigenti nell’UE, solo una minoranza degli intervistati (27%) ne ha sentito parlare. Nondimeno, tra gli intervistati che conoscono le norme dell’UE sulla qualità dell’aria, un’ampia maggioranza (67%) afferma che andrebbero rafforzate. Ciò vale in tutti gli Stati membri tranne cinque.

Più interventi per promuovere la qualità dell’aria, in particolare a livello internazionale. Un’ampia maggioranza ritiene che l’inquinamento atmosferico vada affrontato a livello internazionale (65%), poi a livello europeo e nazionale (entrambi 42%) e, infine, a livello regionale o locale (32%). Una percentuale significativa degli intervistati ritiene che gli interventi debbano essere svolti simultaneamente a tutti i livelli (19%).

Azione individuale per ridurre le emissioni nocive. La maggioranza degli europei ritiene che i grandi impianti industriali, i produttori di energia da combustibili fossili, le autorità pubbliche e i datori di lavoro non facciano abbastanza per promuovere la qualità dell’aria. La maggioranza ritiene inoltre che il settore delle famiglie stia facendo abbastanza. È probabile che gli intervistati abbiano adottato misure per ridurre essi stessi le emissioni piuttosto quest’anno che nel 2019. Muoversi con i trasporti pubblici, in bicicletta o a piedi: ecco le risposte più frequenti che gli europei indicano per ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera.

Come annunciato nel Green Deal europeo nell’ambito dell’obiettivo “inquinamento zero” per un ambiente privo di sostanze tossiche, la Commissione proporrà a breve una revisione delle norme attuali dell’Ue in materia di qualità dell’aria per allinearle maggiormente alle più recenti raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e rafforzerà le disposizioni per aiutare le autorità locali a ottenere un’aria più pulita. La proposta riveduta si concentrerà su una migliore attuazione al fine di contribuire a soddisfare tali norme nella pratica.

Il commissario per l’ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha concluso: «Tutti vogliono respirare aria pulita: chi vive nelle città, chi soffre d’asma, chi vive in prossimità di impianti industriali, tutti hanno la stessa preoccupazione e chiedono all’Unione d’intervenire. La Commissione guiderà l’azione con una proposta ambiziosa volta a rafforzare le norme dell’Ue sulla qualità dell’aria».