Goletta dei Laghi sul Lago Maggiore: 2 punti “fortemente inquinati” ed uno “inquinato”
Legambiente: «La scarsa qualità delle acque del lago è una criticità nota e segnalata da oltre 10 anni e purtroppo è ancora irrisolta»
[10 Luglio 2020]
Sono stati 7 i punti monitorati quest’anno dalla Goletta dei Laghi sulle sponde Piemontesi del Lago Maggiore e dai prelievi effettuati il 25 e 30 giugno dai volontari del Cigno Verde, 4 sono risultati nei limiti di legge, 1 è stato giudicato “inquinato”, mentre gli altri 2“fortemente inquinati”. Nel mirino di Legambiente ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.
Sul Lago Maggiore continuano ad essere “fortemente inquinati”, il punto alla Foce del torrente Vevera, presso il lido in via De Gasperi nel comune di Arona in provincia di Novara – segnale di una cronicità che va avanti irrisolta da più di dieci anni – e quello, sempre ad Arona, presso il Largo caduti Nassirya (sfioratore rio S.Luigi).
Inquinato il punto presso lo sfioratore Largo Marconi a Stresa (VCO), gli scorsi due anni dentro i limiti di legge.
Nei limiti di legge invece il punto alla Foce del Torrente Erno nel Comune di Lesa (NO), quello alla foce del rio Arlasca tra i Comuni di Dormelletto e Arona, gli scorsi due anni “fortemente inquinato”, e i due nel Comune di Verbania (VCO) presso la foce San Bernardino e del fiume Toce.
Massimiliano Caligara, presidente del circolo Legambiente Gli Amici del Lago, conclude: «Con due punti fortemente inquinati, Arona si conferma città maglia nera della sponda piemontese del Verbano. La scarsa qualità delle acque del lago è una criticità nota e segnalata da oltre dieci anni e purtroppo è ancora irrisolta. Per cittadine lacustri come Arona e Stresa che basano la loro economia sull’offerta turistica, le acque pulite sono un presupposto minimale ed è inaccettabile che ancora esistono situazioni di grave inquinamento con sversamenti maleodoranti nel lago da parte di sfioratori o immissari. I parametri oggettivi di qualità ambientale del territorio devono essere prioritari, non solo per le politiche di promozione del turismo ma anche e soprattutto per il benessere e la salute dei cittadini residenti».