Legambiente: «Sono anni che segnaliamo criticità sulla depurazione. Risolvere definitivamente i problemi di depurazione deve essere la priorità nell’agenda politica

Goletta dei Laghi: un punto su 6 inquinato nel Trasimeno. Bene il lago di Piediluco

Il progetto Life Blue Lakes e i dati sulle microplastiche

[28 Luglio 2020]

Goletta dei Laghi tira le somme delle sue attività in Umbria: «Su 6 punti monitorati nel lago Trasimeno, quello in corrispondenza del depuratore Le Pedate   è risultato fortemente inquinato. Entro i limiti, invece, tutti e tre i punti campionati sul lago di Piediluco.

Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria, ha sottolineato che  «Con le analisi della Goletta dei Laghi vogliamo mettere in luce situazioni critiche che sfuggono ai controlli tradizionali. Infatti le foci dei torrenti, gli scarichi e le canalizzazioni che arrivano al lago, sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta spesso all’insufficiente depurazione degli scarichi civili. Ed è quello che hanno confermato anche quest’anno i campionamenti della tappa umbra. Situazioni spesso cronicizzate, che segnaliamo ormai da anni, e che devono essere affrontare con urgenza, per garantire che la qualità dell’acqua sia all’altezza degli standard imposti dalle Direttive Europee e delle aspettative di residenti, turisti e attività economiche locali. Se vogliamo preservare i nostri laghi, l’azione delle amministrazioni e dei cittadini deve andare nella stessa direzione, ossia verso una migliore efficienza degli impianti di depurazione, e una maggiore diffusione di stili di vita più sostenibili».

Il monitoraggio è stato eseguito il 20 e 21 luglio. Sul Trasimeno sono sei i punti campionati, due a Castiglione del Lago, presso il torrente Anguillara e il torrente Paganico, uno a Tuoro sul Trasimeno, la foce del fosso Macerone, due a Passignano sul Trasimeno, il canale del depuratore tra Tuoro e Passignano e il punto presso Via Marchini, e un punto a Magione, nei pressi del canale proveniente dall’abitato di Montebuono che è stato possibile raggiungere solo grazie al supporto dei componenti della Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno sempre disponibili ad accompagnare i tecnici in barca.

Dei punti campionati solo uno è risultato fuori dai limiti alle analisi, ovvero quello del canale di scarico del depuratore tra Tuoro e Passignano, in località Le Pedate.

Per Zara. «La situazione de Le Pedate non è più tollerabile. E’ dal 2013 che denunciamo elevati parametri microbiologici a causa dello scarso funzionamento del depuratore. I comuni sul Trasimeno devono fare della qualità delle acque e degli ecosistemi il loro fronte d’impegno principale. Il comprensorio del Trasimeno, ad altissima vocazione turistica non può continuare ad ignorare i problemi legati alla cattiva depurazione. Non solo va adeguato definitivamente il depuratore de Le Pedate, ma devono essere risolte le tante criticità legate alla depurazione. Al Trasimeno persistono vari problemi di collettamento delle abitazioni alla rete fognaria o a vasche settiche non adeguatamente manutentate. Queste sono le opere infrastrutturali di cui ha bisogno la nostra Regione per salvaguardare i laghi, i fiumi, le nostre risorse idriche e l’economia dei territori. Ogni anno ci ritroviamo a lanciare inascoltati lo stesso appello agli amministratori: intervenire in maniera definitiva, avviando così una nuova stagione per i nostri laghi».

Sul lago di Piediluco sono tre i punti campionati, alla foce del Rio Fuscello, il canale a sinistra del rio Medio Nera, presso il braccio Ponticelli, e il Velino all’ingresso a lago. Tutti e tre sono risultati entro i limiti di legge. Anche per i campionamenti a Piediluco è stato fondamentale il coinvolgimento del comitato pescatori No kill che hanno messa a disposizione un’imbarcazione.

Sebbene il lago di Piediluco supera la prova microbiologica, i problemi, anche questi ormai cronici, permangono.

Gianni Di Mattia, del circolo Verde Nera di Legambiente, spiega che «E’ importante contenere l’eutrofizzazione del lago, riducendo quindi la quantità di sostanze organiche provenienti principalmente dall’industria agricola e dalla troticoltura. Vanno inoltre monitorati e mitigati gli effetti dell’escursione del livello del lago che dipendendo dalla sua natura di bacino idroelettrico e che possono causare smottamenti e minare la stabilità del centro abitato di Piediluco. Esiste dal 2007, il piano Stralcio, una serie di provvedimenti rivolti prevalentemente ad orientare l’azione degli enti territoriali del bacino e che prevede la collaborazione tra la Lazio e Umbria per affrontare il problema di eutrofizzazione del lago. È evidente però che il Piano è finito, dimenticato in qualche cassetto, visto che di fatto, non è mai partito. Occorre impegno di tutti affinché il lago di Piediluco diventi un laboratorio di rilevanza nazionale per una corretta gestione, garantendo una produzione energetica rinnovabile ma al contempo una corretta gestione della risorsa acqua, con interventi di lotta all’inquinamento, di fruizione turistica e sportiva condivisi con le comunità del territorio».

All’atto del campionamento i tecnici, che prendono nota anche della presenza di rifiuti, hanno rilevato una cospicua presenza di rifiuti abbandonati, specie vicino alla foce del torrente Anguillara: «Nell’area pic nic in prossimità del punto, i cestini strabordano e a terra sono presenti numerosi sacchi della spazzatura. Ricordiamo che la permanenza nell’ambiente dei rifiuti e la loro successiva disgregazione è la prima causa di arrivo di microplastiche a lago».

E nei giorni scorsi, proprio al Trasimeno, ha preso avvio il monitoraggio delle microplastiche nell’ambito del Progetto LIFE Blue Lakes che ha come capofila e coordinatore Legambiente, mentre Arpa Umbria, Autorità di Bacino dell’Italia Centrale, ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Global Nature Fund, Lake Constance Foundation e l’Università Politecnica delle Marche completano il partenariato. Obiettivo di Blue Lakes è quello di ridurre e prevenire la presenza di questi inquinanti invisibili attraverso una serie di azioni che coinvolgeranno istituzioni, enti e autorità locali, aziende e cittadini, con azioni mirate sui laghi di Garda, Bracciano e Trasimeno in Italia, e sui laghi di Costanza e Chiemsee in Germania.

La tappa Umbra di Goletta dei Laghi è stata l’occasione anche per presentare i dati relativi al monitoraggio della presenza di microplastiche nelle acque dei laghi realizzato  anche nell’edizione 2019 grazie alla collaborazione con ENEA e sempre nell’ambito del progetto quatriennale di Life Blue Lakes: «Nel 2019 nel lago Trasimeno sono stati prelevati 7 campioni in 6 aree del lago (1 punto con replica). La media rilevata è pari a 25.075 particelle di microplastica per chilometro quadrato di superficie. Un grande aumento considerato che nel 2017 le particelle per chilometro quadro erano 8000».