Legambiente: «Gli amministratori locali raccolgano il nostro appello scientifico e puntuale per tutelare salute e ambiente»
Goletta Verde: in Liguria cariche batteriche elevate in più della metà dei punti monitorati
Nel mirino le foci di fiumi e torrenti in tratti spesso molto frequentati dai bagnanti. Pronti gli esposti per tre “sorvegliati speciali”
[23 Giugno 2018]
Il bilancio del monitoraggio svolto lungo le coste liguri dall’equipe tecnica della Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, non è buono: «Su 23 punti monitorati, ben 14 sono risultati con cariche batteriche elevate. E sono in particolare i soliti fiumi a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti».
Il monitoraggio di Goletta Verde è stato eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente . che anticipa che anticipa il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato – tra l’8 e il 10 giugno scorsi, e prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. «Per questo – spiegano i tecnici – vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (D.lgs. 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori».
Sei i punti monitorati in provincia di Imperia, di cui cinque giudicati come “fortemente inquinati”, sulle foci del fiume Roja (dove sono stati riscontrati rifiuti di tutti i tipi) e del torrente Nervia a Ventimiglia, sulla foce del Rio Crosio a Ospedaletti, punto monitorato per la prima volta; ad Arma di Taggia, sulla foce del torrente Argentina, che sarà oggetto di un esposto da parte di Legambiente, e sulla spiaggia presso via delle Magnolie nella località Borgo Paradiso di Diano Marina. Entro i limiti di legge solo la spiaggia fronte torrente San Romolo a Sanremo.
Due i punti critici in provincia di Savona, sui cinque punti analizzati dai tecnici di Goletta Verde: a Ceriale, in prossimità dello sbocco di un canale sul Lungomare Diaz, e a Pietra Ligure, sulla foce del torrente Maremola. Il punto analizzato, popolato da animali e vicino a calette dove si recano spesso i bagnanti, sarà anch’esso oggetto di esposto da parte di Legambiente. Nessun problema, invece, per Albenga, Finale Ligure e Savona, rispettivamente alle foci dei fiumi Centa, Pora e Quiliano.
Cinque anche i punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde in provincia di Genova, di cui tre giudicati “fortemente inquinati”: nel capoluogo, alla foce del torrente Nervi; a Recco, dove la foce dell’omonimo torrente sfocia in mare con una portata debole ma sufficiente per prelevare il campione; e tra i territori comunali di Chiavari e Lavagna, sullo sbocco del canale presso il torrente Entella. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, Legambiente presenterà nuovamente un esposto alle autorità competenti, non avendo ricevuto risposta dopo l’esposto dello scorso anno. Entro i limiti di legge i punti monitorati sulla spiaggia fronte Rio Poggio di Bogliasco e nel mare fronte Rio San Siro di Santa Margherita Ligure, in un punto analizzato per la prima volta.
Infine, sette i punti monitorati in provincia di La Spezia, dei quali tre giudicati “fortemente inquinati”: sulla foce del canale sotto le scalette della spiaggia Venere Azzurra a Lerici; sullo sbocco delcanale di piazza Garibaldi a Monterosso al Mare e sul mare presso lo scarico sotto il belvedere in località Manarola, a Riomaggiore. Un punto è stato giudicato “inquinato”, sulla foce del Rio Castagnola tra i Comuni di Deiva Marina e Framura. Nessuna particolare criticità sulla spiaggia sotto il canale a Marinella di Sarzana, sulla spiaggia Fiumaretta, nell’omonima località del Comune di Ameglia e sulla foce del rio Corniglia, a Corniglia di Vernazza.
Presentando i dati del mare della Liguria, Mattia Lolli, portavoce di Goletta Verde, ha ricordato che «La salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa della maladepurazione, dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani purtroppo i risultati deludenti in prossimità di foci e canali non ci sorprendono dal momento che il problema riguarda non solo le aree costiere ma interessa gran parte del territorio nazionale. Sulla maladepurazione il nostro Paese è stato condannato dall’Ue a pagare una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola. Soldi che avremmo potuto spendere per aprire nuovi cantieri per la depurazione, realizzare sistemi efficienti e moderni, creando persino nuovi posti di lavoro. Inoltre, non vogliamo solo informare e sensibilizzare i cittadini, ma negli ultimi due anni abbiamo anche presentato alle autorità preposte esposti sui punti più critici individuati, sperando che intervengano per accertare le responsabilità, sanando le situazioni più delicate».
Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, ha sottolineato che «L’inquinamento che troviamo è dovuto soprattutto a scarichi abusivi o ad un malfunzionamento della rete di raccolta delle acque, ma i comuni costieri e in particolare alcune località, subiscono un carico turistico antropico talmente pesante da influenzare la qualità degli scarichi gravando sulla rete infrastrutturale di raccolta».
La Goletta Verde quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando esposti sulle situazioni più critiche alle autorità preposte e l’equipaggio ambientalista annuncia che «In Liguria gli esposti saranno presentati nei riguardi di tre punti analizzati che presentano una forte criticità ormai cronica: la foce del torrente Argentina ad Arma di Taggia (Imperia), la foce del torrente Maremola a Pietra Ligure (Savona) e lo sbocco del canale presso la foce del torrente Entella, tra Chiavari e Lavagna (Genova), quest’ultimo punto già oggetto di un esposto dopo il monitoraggio dei tecnici della Goletta Verde lo scorso anno». Grammatico ha aggiunto durante la conferenza stampa: «E’ nostro interesse tutelare la salute dei bagnanti e dell’ambiente con gli strumenti disponibili e siamo certi le nostre segnalazioni saranno condivise dagli amministratori locali che invitiamo ad attivarsi, come hanno fatto con successo alcuni in passato, per indagare le località segnalate. Faranno bene a chiedere maggiore impegno alle aziende che trattano le acque, anche attraverso l’emanazione di ordinanze ad hoc, nell’affrontare e arginare queste problematicità raccogliendo il nostro appello scientifico e puntuale. Siamo consapevoli che il problema della depurazione non riguarda solo i comuni costieri ma è fondamentale anche il lavoro nell’entroterra. La questione legata alla depurazione è da affrontare a tutti i livelli, in sinergia tra le istituzioni, gli operatori, le associazioni e i cittadini e per questo ci attendiamo risposte e azioni concrete da parte delle istituzioni preposte».
Anche se dal 2014 i comuni costieri avrebbero l’obbligo di apporre la cartellonistica informativa sulla classe di qualità delle spiagge (eccellente, buona, sufficiente, scarsa), secondo uno specifico format europeo, con tutte le informazioni sulla qualità delle acque, i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa. su questo fronte le e sui divieti di balneazione le cose non vanno per niente bene. «I cittadini continuano a navigare in un mare di disinformazione», dicono i tecnici di Goletta Verde che hanno avvistato in Liguria cartelli informativi solo in 7 dei 23 punti analizzati ed evidenziano che «Rimangono ancora incongruenze che generano confusione anche per quel che riguarda la segnaletica sul divieto di balneazione: in due dei punti monitorati sono presenti i cartelli di divieto di balneazione, nonostante i luoghi siano segnalati come balneabili dal Portale Acque del Ministero della Salute».