I farmaci inquinano i fiumi di tutto il mondo
Un quarto dei siti esaminati conteneva contaminanti in concentrazioni potenzialmente dannose
[15 Febbraio 2022]
Lo studio “Pharmaceutical Pollution of the World’s Rivers”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science (PNAS) da un foltissimo team internazionale di ricercatori guidato da John Wilkinson del Department of environment and geography dell’università di York, ha esaminato 258 fiumi in tutto il mondo – compresi il Mississippi, il Tamigi, il Mekong e il Rio delle Amazzoni – per misurare la presenza di 61 farmaci, come carbamazepina, metformina e caffeina prodotti farmaceutici, e ha rilevato «Concentrazioni a livelli potenzialmente tossici in più di un quarto delle località studiate».
Mentre gli studi precedenti avevano monitorato gli ingredienti farmaceutici attivi (API) presenti nei fiumi, avevano ignorato molti Paesi del mondo, monitorando s di solito solo pochi contaminanti selezionati e utilizzato metodi analitici diversi. Cumulativamente, questo ha reso difficile quantificare la portata del problema visto da una prospettiva globale. Il nuovo studio fa parte del Global Monitoring of Pharmaceuticals Project, che negli ultimi due anni si è ampliato in modo significativo, e rappresenta prima indagine su scala veramente globale sulla contaminazione dei medicinali nell’ambiente: i fiumi studiati scorrono in oltre la metà dei Paesi del mondo, anche in 36 Paesi che non erano mai stati monitorati in precedenza per l’inquinamento da prodotti farmaceutici.
Sono stati prelevati campioni d’acqua sia da un villaggio Yanomami in Venezuela, dove non vengono utilizzati farmaci moderni, che nelle città più popolate del pianeta, come Delhi, Londra, New York, Lagos, Las Vegas e Guangzhou. Sono state incluse nello studio anche aree di instabilità politica come Baghdad, la Cisgiordania palestinese e Yaoundé in Camerun. I campioni sono stati prelevati in fiumi che scorrono in habita e climi diversi, che vanno dalla tundra alpina d’alta quota in Colorado, alle regioni polari dell’Antartide, ai deserti tunisini.
I ricercatori hanno scoperto che: «l’inquinamento farmaceutico sta contaminando l’acqua in tutti i continenti; Ci sono forti correlazioni tra lo stato socioeconomico di un Paese e il maggiore inquinamento dei prodotti farmaceutici nei suoi fiumi (con le nazioni a reddito medio-basso che sono le più inquinate); Alti livelli di inquinamento farmaceutico sono associati in modo maggiormente positivo alle regioni con un’età media elevata, nonché a tassi di povertà e disoccupazione locali elevati; I Paesi e le regioni più inquinati del mondo sono quelli che sono stati meno studiati (vale a dire l’Africa subsahariana, il Sud America e parti dell’Asia meridionale); Le attività maggiormente associate ai livelli più elevati di inquinamento farmaceutico includevano lo scarico di rifiuti lungo le sponde dei fiumi, le infrastrutture inadeguate per le acque reflue e la produzione farmaceutica e lo scarico del contenuto delle fosse settiche residue nei fiumi».
Lo studio ha rivelato che un quarto dei siti esaminati conteneva contaminanti (come sulfametossazolo, propranololo, ciprofloxacina e loratadina) a concentrazioni potenzialmente dannose.
I ricercatori sperano che «Aumentando il monitoraggio dei farmaci nell’ambiente, si possano sviluppare strategie per limitare gli effetti causati potenzialmente dalla presenza di inquinanti».
L’analisi dei campioni d’acqua è avvenuta al Center of Excellence in Mass Spectrometry dell’università di York e Wilkinson sottolinea che «Con 127 collaboratori in 86 istituzioni in tutto il mondo, il Global Monitoring of Pharmaceuticals Project è un eccellente esempio di come la comunità scientifica globale possa unirsi per affrontare problemi ambientali su larga scala. Sappiamo da oltre due decenni che i prodotti farmaceutici si fanno strada nell’ambiente acquatico dove possono influenzare la biologia degli organismi viventi. Ma uno dei maggiori problemi che abbiamo dovuto affrontare nello studiare questo problema è che non eravamo stati molto rappresentativi durante il monitoraggio di questi contaminanti, con quasi tutti i dati concentrati su poche aree selezionate in Nord America, Europa occidentale e Cina. Attraverso il nostro progetto, la nostra conoscenza della distribuzione globale dei prodotti farmaceutici nell’ambiente acquatico è stata notevolmente migliorata. Questo studio presenta dati provenienti da più Paesi del mondo di quanti l’intera comunità scientifica fosse precedentemente a conoscenza: 36 nuovi Paesi per la precisione mentre solo 75 erano stati studiati prima».
I ricercatori suggeriscono che il loro approccio potrebbe anche essere ampliato in futuro per includere altri mezzi ambientali come sedimenti, suoli e biota e potrebbe consentire lo sviluppo di dataset sull’inquinamento su scala globale.