Il piombo avvelena i rapaci italiani ed europei
Nuovi studi confermano la letalità per molte specie di uccelli, ma ci sono già iniziative per eliminarlo
[24 Maggio 2021]
Lo studio “Lead contamination in tissues of large avian scavengers in south-central Europe”, pubblicato recentemente su Science of The Total Environment da un team di ricercatori di Parco Nazionale dello Stelvio, Provincia di Sondrio, Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna eBruno Ubertini”, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), conferma che: il piombo delle munizioni da caccia uccide due volte e, per il Wwf, «E’ tempo di metterlo al bando in tutta Europa».
Lo studio è stato realizzato su un campione di 252 aquile reali e avvoltoi raccolti feriti o morti in un’ampia area dell’Europa centro meridionale, estesa dai Pirenei all’Appennino e il risultato è che «Più di un quarto aveva nei tessuti concentrazioni di piombo indicative di avvelenamento acuto (26%, 66 individui).
Il Wwf fa notare che questi dati confermano quanto sintetizzato nel suo rapporto “Cartucce Avvelenate”, che denunciava la pericolosità di questo materiale se disperso nell’ambiente o ingerito da molte specie animali, in particolare rapaci.
Emblema di questa minaccia silenziosa è rappresentato dall’esemplare di grifone (Gyps fulvus), uno dei più grandi avvoltoi italiani, recuperato a fine 2020 dal Centro Recupero Animali Selvatici di Valpredina (BG) con chiari segni di intossicazione da piombo: curato dagli esperti del centro, dotato di trasmettitore satellitare e liberato una volta recuperata la piena salute, ad inizio 2021 l’esemplare è stato rinvenuto morto in Provincia di Lodi: ad ucciderlo, come accertato dalle analisi necroscopiche, un altro tipo di veleno, anticoagulante per roditori. Sul caso il Wwf ha sporto denuncia alle autorità competenti.
Il Panda ricorda che «Per questo, ad inizio anno l’Europa ha messo al bando l’utilizzo delle munizioni al piombo in tutte le zone umide del continente, dove questo metallo causa elevata mortalità in molte specie di uccelli.Ma ora il fronte del no si allarga ulteriormente: il divieto definitivo del piombo dalle munizioni da caccia sta per essere discusso proprio in queste settimane anche in Provincia di Sondrio, prima provincia italiana e probabilmente europea, che ha messo in forte evidenza la problematica bandendo già dal 2011 l’uso del piombo dalle munizioni per gli ungulati. In pochi giorni una petizione online per sostenere il bando ha già raccolto quasi 5000 firme».
Inoltre, l’Unione europea ha incaricato l’Agenzia chimica europea (ECHA) di raccogliere il parere dei cittadini sulla restrizione all’uso del piombo nelle munizioni da caccia sull’intero territorio dell’Unione. C’è tempo fino al 24 settembre per esprimere il proprio parere al riguardo.
Il Wwf evidenzia che «Le alternative tecniche, costituite da materiale completamente atossico come il rame, sono già sul mercato e praticate in alcuni siti europei, come i settori altoatesino e lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio, esperienza che a breve verrà replicata anche nei Colli Euganei, nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano, nel Parco Naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi e in altre aree del Sondriese»..