Il razzismo ambientale nella Cancer Alley della Louisiana

Moltissimi casi di cancro tra gli afroamericani della St. James Parish, dove le emissioni di CO2 potrebbero superare quelle di 113 Paesi

[3 Marzo 2021]

Gli esperti dei diritti umani dell’Onu hanno espresso serie preoccupazioni per l’ulteriore industrializzazione della cosiddetta Cancer Alley, un’area della Louisiana meridionale e hanno denunciano che «Lo sviluppo di complessi petrolchimici è una forma di razzismo ambientale».

Si tratta di una storia di sfruttamento e discriminazione che ha le sue radici nel passato schiavista degli Usa: la Cancer Alley  prima veniva chiamata Plantation Country, l’area dove gli schiavi africani venivano costretti a lavorare. Ora, il team di esperti indipendenti dell’Onu dice che «Il corridoio petrolchimico realizzato lungo il corso inferiore del fiume Mississippi non solo ha inquinato l’acqua e l’aria circostanti, ma ha anche esposto i suoi residenti, per lo più afroamericani, a cancro, malattie respiratorie e altri effetti negativi sulla salute. Questa forma di razzismo ambientale pone minacce serie e sproporzionate al godimento di diversi diritti umani dei suoi residenti in gran parte afroamericani, tra cui il diritto all’uguaglianza e alla non discriminazione, il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto a uno standard adeguato dei diritti alla vita e culturali. Le normative federali ambientali non sono riuscite a proteggere le persone che risiedono nella Cancer Alley».

Nel 2018, il St. James Parish Council ha approvato il “Sunshine Project”, che diventerà una delle più grandi p fabbriche di plastica  al mondo, realizzato dalla FG LA LLC, una compagnia controllata dal Formosa Plastics Group. Il Parish Council  ha anche approvato i piani per la costruzione di fabbriche di metanolo di YCI Methanol One e South Louisiana Methanol.

Gli esperti Onu evidenziano che «Da solo, il complesso petrolchimico di Formosa Plastics raddoppierà i rischi di cancro nel St. James Parish Council, colpendo in modo sproporzionato i residenti afroamericani».

Secondo i dati della mappa del National Air Toxic Assessment dell’Environmental Protection Agency Usa, i rischi di cancro nei distretti abitati prevalentemente da afroamericani nella St. James Parish potrebbero essere di 104 e 105 casi per milione, mentre altri distretti con popolazione prevalentemente bianca, potrebbero avere un rischio di cancro che varia da 60 a 75 per milione.

Gli esperti fanno notare che «La costruzione dei nuovi complessi petrolchimici aggraverà l’inquinamento ambientale e lo sproporzionato effetto negativo sui diritti alla vita, a un adeguato tenore di vita e al diritto alla salute delle comunità afroamericane. Le emissioni combinate di anidride carbonica equivalente (CO2e) all’anno nella sola St. James Parish potrebbero superare quelle di 113 Paesi».

Il team di esperti Onu ha espresso forti preoccupazione per «Possibili violazioni dei diritti culturali delle comunità afroamericane colpite nell’area, dove almeno 4 luoghi di sepoltura ancestrali di africani ridotti in schiavitù sono a serio rischio di distruzione a causa della costruzione del Sunshine Project».

Ma è soprattutto ai vivi che va la loro attenzione: «I discendenti afroamericani degli schiavi che un tempo lavoravano la terra sono oggi le vittime principali dell’inquinamento ambientale mortale che questi impianti petrolchimici hanno causato nei loro quartieri. Chiediamo agli Stati Uniti e alla St. James Parish  di riconoscere e pagare risarcimenti per secoli di danni fatti agli afro-discendenti, radicati nella schiavitù e nel colonialismo».

Per questo, gli esperti Onu hanno accolto con favore l’Ordine esecutivo Protecting Public Health and the Environment and Restoring Science to Tackle the Climate Crisis emanato dal nuovo presidente Usa Joe Biden il 20 gennaio, e l’impegno preso dalla nuova amministrazione Usa a proteggere l’acqua e a ritenere gli inquinatori responsabili per le loro azioni. Firmando quell’ordine esecutivo, Biden ha citato la Cancer Alley e ha commentato: « La giustizia ambientale sarà al centro di tutto ciò che faremo quando si tratterà di affrontare gli impatti sanitari e ambientali ed economici sproporzionati sulle comunità di colore».

E gli esperti Onu chiedono al governo degli Stati Uniti proprio di «Dare giustizia ambientale nelle comunità di tutta l’America, a partire dalla St James Parish» e concludono: «Anche le corporations hanno la responsabilità e dovrebbero condurre valutazioni dell’impatto ambientale e sui diritti umani come parte del processo di due diligence».