Inquinamento dell’aria: marcia indietro della Regione Lombardia sul blocco degli Euro 3
Legambiente: «L'indisponibilità di fondi per incentivare la rottamazione è un pretesto inaccettabile»
[24 Agosto 2016]
In risposta alla mancata erogazione di incentivi da parte del Governo per la rottamazione dei veicoli Euro 3, la Regione Lombardia opera una clamorosa marcia indietro sulle decisioni prese a gennaio al “Tavolo Aria”. Dopo giorni di superamento del limite delle polveri sottili, le Istituzioni avevano approvato un piano straordinario d’intervento, prevedendo il blocco totale degli Euro 3 a partire da ottobre.
Il perché del dietrofront lo ha spiegato al Corriere della Sera l’assessore regionale leghista all’ambiente Claudia Terzi: «Avevamo chiesto a inizio anno al governo i fondi necessari per realizzare diversi interventi strutturali; si trattava di due miliardi di euro, uno dei quali da destinare agli incentivi per la rottamazione delle auto inquinanti. La mancata risposta del governo ci dà conferma di una verità: nonostante l’aria non abbia confini geografici, né Roma né Bruxelles si stanno muovendo e come Lombardia al momento non è pensabile di introdurre nel breve ulteriori limitazioni per i diesel euro 3. Come Regione Lombardia stiamo facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità. Moltissimi sono i provvedimenti che abbiamo messo in campo negli ultimi mesi. Per esempio in favore dello sviluppo della mobilità elettrica e l’espansione delle reti di ricarica».
Dichiarazioni e assicurazioni che non convincono per niente la presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto: «L’indisponibilità di fondi per incentivare la rottamazione è un pretesto inaccettabile. L’Europa ci fornisce esempi di Paesi, come l’Olanda, che programmano il divieto di vendita di auto a gasolio e benzina, e invece in Lombardia non siamo in grado di limitare la circolazione di veicoli inquinanti, che hanno tutti ormai ben più di dieci anni di vita? E’ comprensibile il grido di dolore del mercato dell’auto che chiede incentivi per alimentare le vendite di veicoli nuovi, ma la tutela della salute viene prima, i diesel Euro3 sono fonti di forti emissioni inquinanti, e questo deve bastare per avviare misure di limitazione da tempo annunciate. Non è possibile agire solo davanti a situazioni di allarme per le polveri sottili, ma è necessario, invece, prevenire condizioni d’emergenza attraverso misure antismog più decise e incentivi al trasporto pubblico».