Kyoto Club e Legambiente: azzerare le emissioni “incorporate” di carbonio entro il 2050
«L’Italia segua l’esempio di altri Paesi europei e si doti di una normativa adeguata»
[30 Giugno 2022]
Il tema delle embodied carbon emissionsè stato il focus del convegno organizzato da Kyoto Club e Legambiente, tenutosi oggi a Fiera Milano in occasione dell’appuntamento internazionale MCE Mostra Convegno Expocomfort, e le due associazioni dicono che «I numeri di partenza parlano chiaro: gli edifici sono, in tutta Europa, la principale fonte di consumo energetico, pari al 40% di tutta l’energia consumata. I tre quarti di questa energia provengono dall’uso diretto di combustibili fossili, causando il 36% delle emissioni di gas serra dell’intero comparto. Una parte significativa dell’impronta di carbonio totale degli edifici dell’Ue è dovuta alle emissioni incorporate (embodied carbon emissions) cioè quelle legate ai materiali e ai processi di costruzione durante l’intero ciclo di vita dell’edificio».
Il direttore di Kyoto Club, Sergio Andreis, ha ricordato che «In tutta l’Unione europea, gli edifici rappresentano il 40% di tutta l’energia consumata, mentre le emissioni “incorporate” contribuiscono tra il 10% e il 20% dell’impronta di carbonio totale. Ma entro il 2050 il settore delle costruzioni dovrà essere climaticamente neutrale: come Kyoto Club e Legambiente vorremmo arrivare ad aumentare la presa di coscienza sul tema e spingere Governo, Parlamento, le Regioni e le grandi città ad approvare una normativa adeguata volta al risparmio e alla selezione dei materiali da costruzione al fine di rendere gli edifici più sostenibili e favorire la circolarità nel comparto edile».
Il vicepresidente di Green Building Council Italia, Fabrizio Capaccioli, ha sottolineato che quello dell’edilizia green è un mercato che si sta espandendo molto velocemente: «A livello mondiale si stima un raggiungimento del valore di 187,4 miliardi di dollari entro il 2027 con un tasso di aumento annuale dell’8,6% Per la nostra Community il tema energetico-ambientale legato al mondo edile, non può essere considerato, se non nella sua dimensione complementare a quella sociale, culturale, economica, finanziaria, di salute pubblica e di spazi del vivere. Siamo entusiasti, come GBC Italia, della convergenza pressoché totale di intenti con Kyoto Club e Legambiente, insieme potremo fare molto per un cambio di paradigma assoluto, in cui è l’Uomo al centro, in una ritrovata armonia con l’Ambiente in cui vive e che desidera preservare, insieme al proprio benessere».
Kyoto Club e Legambiente sono partner del progetto “Emissioni di carbonio incorporate nel settore delle costruzioni”, che ha come obiettivo principale quello di informare e sensibilizzare cittadini, imprese e istituzioni sul tema delle emissioni di carbonio incorporate del settore edile italiano e al convegno hanno rilanciato una serie di proposte per accelerare questo processo di decarbonizzazione del settore edile ed in particolare nel comparto delle emissioni incorporate. Tra le azioni di intraprendere: la revisione della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici – EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) – dovrebbe includere in maniera armonica una metodologia per l’introduzione dell’approccio WLA (Whole Life Cycle) nell’edilizia; l’introduzione, nell’ambito dell’EPDB, di valori-soglia ottenuti da un’analisi dell’intero ciclo di vita, legati alle emissioni climalteranti nell’edilizia – la Commissione europea dovrebbe essere in grado di definire tali valori di soglia senza dover passare per una nuova revisione completa della direttiva; la revisione del Regolamento sui prodotti da costruzione – CPR (Construction Products Regulation) – che dovrebbe arrivare a contenere norme specifiche sulle emissioni incorporate e comprendere l’indicazione dei valori di emissioni incorporate nei prodotti da costruzione con etichetta CE, già rispondenti a standard omologati nel CPR (come acciaio, cemento, vetro, legno e isolanti, tutti materiali con elevate emissioni). Infine, l’Italia, seguendo un percorso che altri Stati Membri hanno già iniziato, dovrebbe dotarsi di una normativa adeguata sulle emissioni di carbonio incorporate.