La Francia ha vietato i Pfas in molti prodotti
Greenpeace: cosa aspetta il governo Meloni a seguire l’esempio di Francia e Danimarca?
[8 Aprile 2024]
Il 4 aprile la Francia ha vietato la produzione e la vendita di prodotti non essenziali contenenti PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche), un gruppo di circa 10 mila sostanze chimiche di sintesi utilizzate come idro- e oleo-repellenti in moltissimi prodotti di largo consumo come imballaggi alimentari, padelle antiaderenti, filo interdentale, carta forno, farmaci, dispositivi medici, cosmetici, capi di abbigliamento, prodotti tessili e di arredamento.
Il disegno di legge proposto dal deputato Nicholas Thierry di Europe Écologie les Verts è stato approvato con 187 voti a favore e solo 5 contrari e così in Francia dal 1 gennaio 2026 i PFAS saranno vietati nei cosmetici, nella sciolina e nella produzione di abiti, salvo quelli per la protezione professionale. Il bando esclude per ora le pentole e altri utensili da cucina.
Presentando il suo disegno di legge, Thierry ha detto: «Siamo di fronte ad un problema sanitario dalla portata e gravità assolutamente senza precedenti». Esultano i verdi francesi: «Vittoria ecologista! Adottata la proposta di legge del nostro deputato Thierry per combattere i PFAS. Contro il parere del governo e delle lobby, questo è un grande passo avanti nel preservare la nostra salute dagli inquinanti eterni. Bravo, la mobilitazione di deputati e attivisti paga».
Greenpeace ricorda che «Da anni in Francia e in altri Paesi europei, compresa l’Italia, si combatte per limitare l’uso di queste molecole, anche note come “inquinanti eterni”, e associate a una serie di effetti negativi sulla salute delle persone. Una volta dispersi nell’ambiente, i PFAS si degradano in tempi lunghissimi e possono contaminare fonti d’acqua e coltivazioni. Attraverso l’acqua e gli alimenti, i PFAS possono arrivare a contaminare anche il nostro corpo ed entrare nel nostro sangue, con gravi rischi per la salute. Una delle molecole PFAS, il PFOA, è stato di recente classificato come cancerogeno per le persone, mentre l’esposizione a diverse molecole PFAS può causare problemi alla tiroide, diabete, danni al fegato e al sistema immunitario, cancro al rene e ai testicoli e impatti negativi sulla fertilità. La messa al bando dei PFAS in Francia arriva dopo il caso della Danimarca, dove è stato vietato l’uso nei contenitori alimentari».
E Greenpeace denuncia che «In Italia, invece, non si vedono provvedimenti di questo tipo all’orizzonte. Eppure l’inquinamento da PFAS riguarda anche il nostro Paese. Da anni, il Veneto è teatro di uno dei più gravi casi di contaminazione da PFAS nel continente europeo. Di recente, abbiamo svelato la presenza di PFAS anche nelle acque potabili di diversi comuni in Lombardia e Piemonte, e in alcuni corsi d’acqua toscani. Con i PFAS nessuno può considerarsi al sicuro».
Greenpeace Italia, che ha lanciato una petizione per chiedere una legge #ZeroPFAS chiede al governo Meloni di «Seguire l’esempio francese e mettere al bando i PFAS con una legge che ne vieti la produzione e l’utilizzo in tutta Italia».