L’Ue può ancora ridurre gradualmente l’uso dei gas fluorurati. Italia maglia nera

L’utilizzo di questi gas serra dannosi per il clima è leggermente aumentato nell’Ue

[2 Dicembre 2021]

Secondo il nuovo  briefing “Fluorinated greenhouse gases 2021” pubblicato oggi dall’European Environment Agency (EEA) «Nel 2020, l’offerta e l’uso di gas fluorurati ad effetto serra (gas fluorurati) che provocano il riscaldamento del clima sono leggermente aumentati in tutta l’Unione europea e nel Regno Unito nel 2020». Dagli ultimi dati del 2019I emerge che gas fluorurati contribuiscono al cambiamento climatico e rappresentano il 2,3% delle emissioni totali di gas serra dell’Ue. L’EEA ricorda che «Queste sostanze chimiche sintetiche sono utilizzate principalmente nei frigoriferi, nei condizionatori d’aria e nelle pompe di calore. Sono considerati potenti gas serra e sono stati regolamentati nell’Ue dal 2006 per ridurne l’uso e l’impatto sul riscaldamento globale».

Il briefing, che rappresenta l’ultimo aggiornamento annuale sui progressi dell’Ue nella riduzione graduale dell’uso dei gas fluorurati, evidenzia che «il consumo di idrofluorocarburi (HFC) da parte dell’industria europea ha continuato a diminuire in linea con gli impegni dell’UeE nell’ambito degli accordi delle Nazioni Unite».

Il briefing fornisce un aggiornamento sui dati comunicati dalle imprese sulla produzione, importazione, esportazione e distruzione di gas fluorurati ad effetto serra nell’Ue e nel Regno Unito per il periodo 2007-2020 e delinea anche le tendenze chiave nella fornitura Ue di gas fluorurati e monitora i progressi nell’ambito degli schemi di eliminazione graduale degli idrofluorocarburi, del regolamento sui gas fluorurati dell’Ue e del Protocollo di Montreal e del suo emendamento di Kigali.

Secondo l’EEA, «L’industria sta sostituendo questi gas fluorurati con prodotti più rispettosi del clima».  Il nuovo briefing dettaglia anche le diverse quantità di gas fluorurati forniti per le varie applicazioni industriali, sia in quantità fisiche (in tonnellate) che e in quantità di riscaldamento globale, cioè gli importi fisici ponderati per il potenziale di riscaldamento globale dei gas idrofluorocarburi e misurate in tonnellate di CO2 equivalente (CO2e). Ne viene fuori che «Nel 2020, l’immissione sul mercato di idrofluorocarburi in tutta l’Ue è stata inferiore del 4% al limite di mercato globale fissato dal sistema delle quote (2% nel 2019). Le companies che non hanno utilizzato completamente la loro quota hanno controbilanciato i pochi casi di superamento della quota da parte degli importatori di HFC sfusi e degli importatori di apparecchiature. Sebbene la domanda di refrigeranti rimanga elevata, c’è stato uno spostamento verso alternative con un potenziale di riscaldamento globale (GWP) inferiore».

Ma, come evidenzia il dossier “Rinfreschiamoci senza riscaldare il Pianeta 4.0 – I refrigeranti e il clima secondo Legambiente” presentato proprio oggi al XIV Forum nazionale QualEnergia, l’Ialia in questa classifica è maglia nera: «Nonostante l’entrata in vigore del regolamento europeo (517/2014) che prevede la riduzione delle emissioni da F-gas di due terzi entro il 2030 per tutti gli Stati membri e la loro sostituzione con altre sostanze come i refrigeranti naturali, in Italia gli HFC sono gli unici gas che continuano a far registrare un aumento della loro concentrazione in atmosfera, pari al 4,4% delle emissioni nazionali di gas fluorurati. Utilizzati comunemente nelle apparecchiature di refrigerazione, in casa come al supermercato, e in quelle di condizionamento delle nostre abitazioni e automobili, gli HFC contribuiscono in misura preponderante all’effetto serra vista la loro capacità climalterante da 2.000 a 23.000 volte superiore a quella della CO2».

Ecco gli altri risultati chiave del briefing EEA: Nel 2020, la fornitura totale di gas fluorurati (gas fluorurati) all’Ue è leggermente aumentata dopo una continua diminuzione dal 2015 al 2019. La refrigerazione e il condizionamento dell’aria continuano a essere applicazioni chiave per questi gas: Nonostante un aumento del 7% del consumo di idrofluorocarburi (HFC) rispetto al 2019, il consumo di HFC nell’UE nel 2020 è stato del 52% inferiore al massimo imposto dall’emendamento di Kigali del protocollo di Montreal; L’Ue rimane sulla buona strada nell’ambito della fase di eliminazione graduale degli HFC del regolamento Ue sui gas fluorurati: l’immissione sul mercato di HFC in tutta l’Ue nel 2020 è stata del 4% inferiore al limite di mercato; Poiché le quote di HFC disponibili non sono state completamente necessarie per coprire la domanda, la riserva di autorizzazioni di quote idonee a coprire le importazioni di apparecchiature per la refrigerazione, il condizionamento dell’aria e le pompe di calore nell’ambito della riduzione graduale degli HFC continua a crescere. L’attuale dimensione della riserva rappresenta circa 7 volte la quantità di tali apparecchiature importate nel 2020 o il 111% della quantità massima di HFC dell’Ue nel 2021».