Microplastiche trovate anche nella più grande calotta glaciale d’Europa

In un sito molto remoto e incontaminato nel ghiacciaio Vatnajokull, in Islanda

[4 Maggio 2021]

Il recente studio “Microplastics in Glaciers: First Results from the Vatnajökull Ice Cap”, pubblicato su Sustainability  da un team di scienziati dell’Háskólinn í Reykjavík (università di Reykjavik – RU), Göteborgs universitet e Icelandic Meteorological Office (IME) descrive la scoperta di microplastica in un’area remota e incontaminata del ghiacciaio Vatnajokull, in Islanda, la più grande calottaglaciale d’Europa. I ricercatori islandesi e svedesi ricordano che «Le microplastiche possono influenzare lo scioglimento e il comportamento reologico dei ghiacciai, influenzando così il futuro contributo dell’acqua di disgelo per gli oceani e l’innalzamento del livello del mare».

Si tratta della prima volta che viene descritto il ritrovamento di microplastica nel ghiacciaio Vatnajökull e il team di ricerca ha «visualizzato e identificato particelle microplastiche di varie dimensioni e materiali mediante microscopia ottica e spettroscopia μ-Raman».

Finora, la discussione sulle microplastiche si è concentrata soprattutto sull’inquinamento del mare, ma sono state condotte poche ricerche sulla presenza di plastica nelle calotte glaciali terrestri. Ad oggi, particelle microplastiche sono state trovate nelle Alpi italiane, nelle Ande ecuadoriane e negli iceberg alle Svalbard.

Secondo il principale autore dello studio, Hlynur Stefansson del Dipartimento di Ingegneria della RU, «La comprensione della distribuzione della microplastica e dei suoi effetti a breve e lungo termine sulla dinamica del ghiaccio è di vitale importanza. I risultati confermano che le particelle microplastiche sono distribuite nell’atmosfera. Non comprendiamo abbastanza bene i percorsi per le particelle di microplastica nel nostro ambiente. La plastica è trasportata dalla neve e dalla pioggia? Dobbiamo saperne di più sulle cause. I campioni che abbiamo prelevato provengono da un sito molto remoto e incontaminato nel ghiacciaio Vatnajokull, senza un facile accesso, quindi è improbabile un inquinamento diretto derivante dalle attività umane. Abbiamo anche bisogno di sapere molto di più sugli effetti a breve e lungo termine della microplastica sulla dinamica del ghiaccio e se contribuiscono allo scioglimento dei ghiacciai. In tal caso svolgerà un ruolo fondamentale nel contributo futuro dell’acqua di disgelo agli oceani e all’innalzamento del livello del mare. Le particelle di plastica si degradano molto lentamente nell’ambiente freddo del ghiacciaio e possono accumularsi e persistere nei ghiacciai per un tempo molto lungo. Alla fine, tuttavia, verranno rilasciate dal ghiaccio, contribuendo all’inquinamento dei fiumi e dell’ambiente marino. E’ quindi molto importante mappare e comprendere la presenza e la dispersione di microplastiche nei ghiacciai su scala globale».